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Il clima varia in base a diversi fattori, come pressione, temperatura, umidità, venti e precipitazioni.
Il fattore più importante, però, è la latitudine, cioè la distanza di un punto dall'Equatore. Con la latitudine varia anche il modo in cui i raggi del Sole giungono sulla superficie.
Queste variazioni permettono di individuare sulla Terra cinque zone climatiche.
Si trovano a nord del Circolo Polare Artico (zona polare artica) e a sud del Circolo Polare Antartico (zona polare antartica).
Sono caratterizzate da una grande variazione annua nelle ore di luce: per sei mesi all'anno sono illuminate costantemente dai raggi del Sole, mentre per gli altri sei le ore di luce sono pochissime.
I raggi solari, tuttavia, arrivano con la massima inclinazione: le temperature, quindi, sono sempre molto basse.
Si trovano tra il Circolo Polare Artico e il Tropico del Cancro (zona temperata boreale) e tra il Circolo Polare Antartico e il Tropico del Capricorno (zona temperata australe).
La temperatura non varia molto nel corso dell'anno, ma si possono individuare una stagione più calda (l'estate), una stagione più fredda (l'inverno) e due stagioni intermedie (primavera e autunno).
La scansione di queste stagioni, però, è opposta nei due emisferi. Se per l'Europa la stagione calda è tra giugno e agosto, in Sudafrica, nell'emisfero australe, essa si troverà tra dicembre e febbraio.
È compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno e si sviluppa lungo la linea dell'equatore.
Poiché i raggi del Sole giungono sulla superficie terrestre praticamente perpendicolari e sempre con la stessa intensità, in questa zona le temperature sono elevate durante tutto l'anno, con pochissime variazioni.
Le cinque zone climatiche della Terra vengono individuate basandosi esclusivamente su fattori astronomici (la latitudine).
Il clima, però, è influenzato anche da fattori geografici, come l'altitudine, la presenza di catene montuose, le correnti marine ecc. Il variare dei fattori geografici determina l'esistenza di ambienti molto diversi che coesistono alla stessa latitudine.
Lungo il Tropico del Cancro, nella zona torrida, ad esempio, si sviluppano sia il Deserto del Sahara in Africa sia la giungla in India.
Le zone comprese tra i poli e i Circoli Polari artici sono caratterizzate da ambienti in cui il freddo rende molto difficile la vita.
La tundra, presente quasi solo nell'emisfero boreale, è un ambiente caratterizzato dalla quasi totale assenza di alberi e dalla presenza di piccoli arbusti, muschi e licheni.
Il paesaggio è pianeggiante, interrotto solo da alcune colline di origine morenica. Il clima è molto freddo: gli inverni sono lunghi e rigidi (le temperature arrivano anche a -50° C), mentre le estati sono brevi e fresche e non si superano mai i 10° C. Le piogge sono molto scarse. Questo tipo di clima è chiamato subpolare.
La tundra è il regno di animali come la renna, il caribù (la renna del Nord America), il bue muschiato, di lupi, di volpi artiche e di un curioso roditore: il lemming. Questi animali hanno imparato a sopravvivere nel clima rigido di questo ambiente e vivono a stretto contatto con le popolazioni umane insediate qui.
La renna, in particolare, è animale da allevamento in Lapponia, una regione che si sviluppa tra Finlandia, Svezia e Norvegia. Essa è utile per la carne, la pelliccia, i palchi di corna e come animale da trasporto, ma è anche considerata un animale sacro, protagonista di miti e leggende.
La tundra è presente anche in altre fasce climatiche, ad altitudini particolarmente elevate.
Nella zona torrida, per esempio, essa si trova sulle vette dell'Himalaya e delle Ande che superano i 5000 m di altitudine. Nella zona tropicale si può trovare oltre i 3000 m, quindi anche sulle Alpi. In Italia la tundra, relitto dell'ultima glaciazione in Europa, è presente in un solo luogo: le colline moreniche del Passo del Gavia (2618 m).