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Dopo la caduta dell' Impero romano, la Chiesa assunse un ruolo di cruciale importanza come riferimento culturale, sociale e soprattutto spirituale. Nel Medioevo l'uomo di cultura fu soprattutto uomo di Chiesa. In questo periodo si parla essenzialmente di musica sacra: la monodia liturgica cristiana riuscì a giungere alla fase della stesura scritta, ovvero a quello stadio che ha reso possibile la sua sopravvivenza fino ai nostri giorni
SVILUPPO DEL CRISTIANESIMO
Il rito cristiano si diffonde mantenendo una sua unità sostanziale, ma ad un certo punto, i riti cominciarono a moltiplicarsi e differenziarsi tra di loro.
Se ne svilupparono di importanti anche in Europa ( ricordiamo la liturgia mozarambica in Spagna, la gallicana in Francia, la Ambrosiana a Milano)
Un ruolo fondamentale
nella organizzazione
ed espansione del patrimonio liturgico
fu svolto da San Gregorio Magno
dal cui nome deriva quello
di «canto gregoriano».
Una leggenda consolidata alla fine del IX sec, attribuisce a Gregorio
la paternità del canto liturgico,
a lui suggerito dallo Spirito Santo
sotto forma di colomba
Numerose miniature dei codici medievali raffigurano Papa Gregorio con una colomba sopra il capo. Studi recenti hanno però ridimensionato il ruolo che egli svolse in campo musicale.
Nascita del canto gregoriano
Per la realizzazione del progetto di unificazione furono inviati da Roma sia testi liturgici , sia persone capaci di insegnare i canti. Le nuove melodie furono trascritte per fissare il repertorio e facilitarne la diffusione
Il nuovo repertorio prese il nome di canto gregoriano perchè ritenuto opera di Papa Gregorio Magno. Il canto gregoriano divenne ed è a tutt'oggi il canto ufficiale della Chiesa Cattolica
Egli diede nuove leggi alla liturgia e riorganizzò la Schola cantorum, assegnò riti particolari alle varie liturgie di tutto l’anno e infine uniformò i canti in uso tramite la Chiesa in tutti i paesi.
La liturgia cattolica si organizza in un ciclo annuale di festività che viene definito anno liturgico e inizia quattro settimane prima del Natale.
La liturgia delle ore era costituita di testi sacri, preghiere e canti raggruppati in otto ore canoniche, in un preciso ordine:
-Mattutino (dalle 2 di notte),
-Lodi (alle 5),
-Ora Prima (alle 6 o alle 7),
-Terza (alle 9),
-Sesta (alle 11 o alle 12),
-Nona (alle 15),
-Vespri (alle 17) e
-Compieta (alle 20, prima del risposo).
Stile del canto gregoriano si basava sulla declamazione è così facendo la parola liturgica veniva amplificata e silenziata dal suono musicale.
C’erano 4 generi diversi per declamare la parola divina:
-Intonazione sillabica, cioè per ogni sillaba una nota musicale;
-il canto Melismatico, dove l’ultima sulla si profondeva in una lunga melodia;
-l’antifona, in cui due semi cori si alternavano;
-Il canto responsabile, nel quale c’era una parte solista che si alternava con un coro.
Tutte le parte del rito religioso venivano cantate: lo stile dei canti era monodico e si svolgeva nell'ambito per o più di una sesta, nel registro naturale della voce. L'intonazione musicale consentiva ai fedeli di poter udire meglio la voce del celebrante, che risuonava con più forza tra le navate delle chiese romaniche di allora. Gli attori principali della celebrazione liturgica sono il celebrante, il coro e l'assemblea dei fedeli, dando vita ad uno stile definito responsoriale
Gli attori principali della celebrazione liturgica sono il celebrante, il coro e l'assemblea dei fedeli, dando vita ad uno stile definito responsoriale; in altri casi il coro viene suddiviso in due gruppi che si alternano fra loro, secondo uno stile definito antifonale