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Kyūdō
Il kyūdō(la via dell'arco) è un'arte marziale giapponese
Valori morali
Bi: bellezza (armonia dei movimenti)
Zen: benevolenza (dignità e gentilezza)
Shin: verità (tentativo di intuire la Verità assoluta)
Reperti archeologici hanno dimostrato e testimoniato come già nel periodo Jomon (preistoria giapponese) fossero già in uso arco e frecce
Nei secoli, il Giappone(influenzato dalla Cina) sviluppò una scuola di arcieria tra il 794 e il 1192
Cominciano a svilupparsi i primi clan e tribù formati da servitori armati (i saburai da cui poi samurai).
Nel tardo periodo Muromachi un guerriero particolarmente abile ,Heki Dajo Masatsugu, elaborò una sua propria tecnica
Nel 1895 il governo giapponese istituì la Dai-Nippon Budokai e il kyudo venne introdotto come allenamento fisico nel programma scolastico
Attualmente dunque gli stili praticati al mondo sono due: quello della All Nippon Kyudo Federation e quello della Heki To-ryu (la scuola di tiro dello Shogun)
L'arco (YUMI)
L'arco è asimetrico. I materiali usati variano dalla fibra di vetro alla fibra di carbonio, ma il materiale tradizionale per la loro costruzione e’ rimasto il bambu’, con il quale si costruiscono ancora degli archi secondo le tecniche tradizionali. Sia la lunghezza che la forza dell’arco variano in funzione dell’arciere
Le frecce (YA)
Arrivano a superare il metro. Il materiale usato tradizionalmente per le aste è il bambù, ma al giorno d’oggi si usano anche altri materiali più economici (il carbonio e l’alluminio). Le piume sono pero’ sempre naturali e le punte sono di ferro
Il guanto e la corda (YUGAKE e SUKU)
Indossato sulla mano destra si usa un guasto protettivo. I tre tipi di yugake sono: guanto a tre dita, a quattro dita e a cinque dita. Hanno un pollice rinforzato e presentano una tacca alla base dove viene agganciata la corda
Le corde sono prodotte sia con materiali naturali come la canapa, sia con materiali totalmente sintetici. Vengono usati diversi spessori in base alla potenza dell'arco e alla velocità dello sgancio
Il segreto del Kyudo e' racchiuso nella sua disciplina: un buon tiratore è colui che mentalmente raggiunge il centro del bersaglio prima della sua freccia.
Ashibumi
Hikiwake
Posizionamento dei piedi
Tensione dell'arco
Dozukuri
Kai
Raggiungimento della corretta posizione
Completamento del tiro
Yugamae
Hanare
Reggere l'arco
Rilascio della freccia
Uchiokoshi
Zanshin
Sollevare l'arco
Prosecuzione
Yudaoshi (abbassamento dell'arco)
Ultimo movimento incluso nello zanshin
Makiwara
I bersagli sono situati in un terrapieno coperto, detto azuchi
I principianti tirano al makiwara (paglione a distanza di due metri)
Una lezione ordinaria prevede 100 frecce al mato, un bersaglio del diametro di 36 cm con alcuni centri concentrici di colore nero, posto a distanza di 28 metri
Mato
In caso di particolari ricorrenze o in presenza di ospiti, vengono effettuate due frecce cerimoniali (TAI HAI ) al bersaglio: una in piedi e una in ginocchio.
Saltuariamente viene effettuato il tiro a 60 metri (ENTEKI) , ad un paglione del diametro di circa un metro. La tecnica è la medesima, ma vengono utilizzate frecce più leggere, con penne più basse; la mira viene leggermente alzata