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Lorenzo Lottaroli & Andrea Pinotti
Le origini degli acquedotti
L'origine dell'acquedotto è antica e si ritrova presso le popolazioni della Mesopotamia. E' infatti certo che i Sumeri erano soliti costruire condotti in mattoni, utilizzati per il drenaggio e lo scolo delle acque.
Diffusasi in Grecia e in Magna Grecia, la costruzione degli acquedotti è testimoniata oggi da quelli spettacolari presenti ad Atene e Siracusa.
La tradizione continuò nel tempo, tanto che i Romani riuscirono a raggiungere risultati notevoli: attraverso gli acquedotti, infatti, il popolo romano riusciva a raccogliere acqua da fiumi e laghi per poi distribuirla in città.
Fino al VI secolo a.C. Roma si rifornì d'acqua dalle fonti naturali, ma con l'ingrandimento della città e l'incremento demografico, esse non erano più sufficienti. Così i Romani costruirono un ingegnoso sistema di acquedotti, tanto celebre che Roma fu chiamata "la regina delle acque". Nel momento culmine della sua storia, la capitale era servita da undici
acquedotti: una complessa rete idrica che
dal centro si estendeva a raggiera con
uno sviluppo complessivo di circa cinquecento chilometri- verso i laghi
Sabatini a settentrione ed i colli Albani
a meridione.
gli acquedotti romani
la costruzione
e il funzionamento
Tutte le informazioni giunte a noi oggi riguardo la costruzione e la manutenzione degli acquedotti romani sono contenute nel De Aquaeductu Urbis Romae, un trattato sugli acquedotti scritto da Frontino.
Frontino era stato curator aquarum, cioè il responsabile degli acquedotti e dei servizi connessi, e il trattato riflette la serietà e lo scrupolo del suo impegno.
Dalla fonte alla città, l'acquedotto può essere schematizzato secondo quattro elementi coordinati:
Nell'antica Roma gli acquedotti avevano un ruolo molto importante.
infatti grazie ad essi si poteva:
Tra i molti acquedotti che costruirono i romani abbiamo scelto di riportarne due:
l'Aqua Virgo poiché è l'unico acquedotto romano ancora funzionante e l'acquedotto di Nîmes, uno dei più spettacolari nel mondo.
Aqua Virgo
L' Aqua Virgo è l'unico acquedotto romano ancora funzionante ed è inserito nella rete idrica romana.
Costruito nel 19 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, raccoglieva le acque della sorgente vergine situata sulla via Collatina. Con un percorso di 20 km portava le acque in città dove aveva un percorso interrato anche se a tratti era sostenuto archi. Lo scopo principale era quello di rifornire il campo Marzio e le terme di Agrippa e riforniva anche la casa imperiale.
Fu restaurato in età rinascimentale e fu rinominato acqua vergine
Oggi alimenta la fontana di Trevi, la fontana della barcaccia e la fontana dei quattro fiumi.
Acquedotto di Nîmes
L'acquedotto è stato costruito verso il 17 a.C. e con 50 km di lunghezza portava l'acqua dalle sorgenti di Uzès (il punto di captazione non è conosciuto) alla città gallo-romana di Nemausus, oggi chiamata Nîmes. È stato costruito da Agrippa sotto l'impero di Augusto. L’acquedotto, in realtà, serviva per rifornire le terme, i bagni, le ricche dimore e le fontane cittadine. La sua costruzione richiese l’impiego di un migliaio di uomini, che vi lavorarono per circa 30 anni.
Questo acquedotto è famoso nel mondo per un suo tratto ovvero il Pont du Gard.
Questo ponte si sviluppa su tre piani di arcate costruite con blocchi di pietra calcarea pesanti oltre 6 tonnellate, che i Romani si erano procurati dalle cave vicine al fiume. Ha un’altezza di 49 metri, tanto da essere il più alto ponte d’acquedotto di tutto l’impero romano, e una lunghezza di 275 metri.