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IL TRIBUTO

ANALISI DELL'OPERA

-OGGETTO= Affresco

-AUTORE= Masaccio

-TITOLO= Il Tributo

-DATA DI REALIZZAZIONE= 1425 circa

-DIMENSIONI= 247 x 597 cm

-LUOGO DI CONSERVAZIONE= Cappella Brancacci

-MATERIALI= Parete

-TECNICA= Affresco

-ICONOGRAFIA= Nell’affresco di Masaccio è riprodotto l’episodio narrato nel Nuovo Testamento del pagamento del tributo. La scena del Tributo viene rappresentata raramente dagli artisti tra le storie di Pietro e Michelangelo copiò il San Pietro che paga il tributo.

-FUNZIONE DELL'OPERA ED EVENTUALE MOTIVAZIONE= Il ciclo del Carmine è voluto da Felice di Michele Brancacci,ricco mercante e potente uomo politico fiorentino, che esegue dal 1424 il ciclo del Carmine all'interno della Cappella Brancacci.

-TEMA= il tema dominante è l'umanità,infatti le figure di Masaccio sono sempre piene di dignità e concretezza umana.

-ADERENZA DELL'ARTISTA AD UNA SCUOLA= Scuola Fiorentina.

-CORRENTE= Rinascimento.

ARTISTA

Masaccio è un pittore italiano ed è considerato uno dei padri del Rinascimento. All'anagrafe l'artista è Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai e nasce a Castel San Giovanni di Altura il 21 dicembre 1401. Masaccio è attratto dall'arte fin da giovanissimo. All'età di 16 anni si trasferisce a Firenze,dove è in corso una rivoluzione artistica e culturale grazie al lavoro di Brunelleschi e Donatello. I maestri sono un punto di riferimento per Masaccio perché resta affascinato dalle loro opere innovative. La pittura del 400 fino a quel momento ha uno stile tardo gotico e Masaccio non si sente per nulla interprete di questa tendenza. Prende spunto dall'arte di Giotto, dalla costruzione prospettica di Brunelleschi, dalla forza plastica di Donatello per creare uno stile suo e rendere i suoi soggetti reali da sembrare veri. Il primo maestro di Masaccio è un artista sconosciuto,ossia il nonno. Il padre ser Giovanni di Mone Cassai è un notaio,l'uomo muore a soli 27 anni mentre la moglie è in attesa del secondo figlio.

Dopo qualche anno Monna Piera de' Bardi,la mamma di Masaccio, si sposa nuovamente con Tedesco di Mastro Feo, un vedovo con due figlie molto ricco.La sua è una famiglia di artisti:il fratello Giovanni diventa un pittore mentre la sorellastra si sposa con un pittore che vive e lavora a Firenze. Infatti Masaccio scelse di trasferirsi in questa città proprio grazie alla vicinanza del cognato.Nel 1422 Masaccio decide di iscriversi all'associazione Arte dei Medici e Speziali. Un paio d'anni più tardi porta a termine la "Madonna col Bambino e Sant'Anna", questi lavori testimoniano la collaborazione con Masolino. Sempre in questi anni Masaccio e Masolino si occupano insieme del "Trittico Carnesecchi" nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Firenze. Masaccio e Masolino ottengono molti successi a Firenze, tanto che nel 1424 sono ingaggiati per la decorazione della Cappella Brancacci. Successivamente i Carmelitani di Pisa assegnano al pittore un lavoro molto importante: la realizzazione di un polittico per la cappella del notaio ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto nella chiesa di Santa Maria del Carmine. Masaccio,dopo aver trascorso un periodo a Pisa,si trasferisce a Roma. Qui muore nel 1428 a soli 27 anni,si dice sia stato avvelenato da un suo rivale però non si ha una prova di questo fatto. Viene sepolto nel 1443 a Firenze nella chiesa del Carmine.

DESCRIZIONE DELL'OPERA

Masolino nel 1425 parte per l'Ungheria e Masaccio prosegue da solo gli affreschi della Cappella Brancacci e termina la scena del Tributo. E' un'opera che testimonia l'avanzamento del suo stile verso un maggiore dominio sulla realtà.

La scena si apre come se fosse vista attraverso un portico, come possiamo osservare dalle due colonne alle estremità del dipinto.

L’opera è composta da tre episodi:

1)al centro osserviamo il gabelliere che chiede il tributo agli apostoli e Cristo ordina a Pietro di andare a prendere la moneta nella bocca di un pesce;

2)a destra vi è il momento in cui Pietro,dopo aver pescato il pesce nel lago,ne estrae la moneta;

3)a sinistra c’è Pietro che paga il tributo al gabelliere.

Nonostante siano tre episodi diversi c'è una sostanziale unità poiché non sono separati ma appartengono alla stessa scena e si svolgono nello stesso paesaggio.

Il cerchio è una forma molto cara al Rinascimento sia per la sua perfezione geometrica sia perchè è inteso come simbolo universale; in questo caso ha anche la funzione di fulcro: è il centro della composizione e il centro del significato. In questo centro convergono tutte le linee prospettiche della scena, degli alberi, della collina, del lago e delle montagne.

Così Masaccio realizza uno spazio prospettico,si tratta di uno spazio unico e aperto in cui si inseriscono il paesaggio urbano a destra, quello naturale a sinistra e gli uomini al centro. Si tratta di una visione pienamente rinascimentale.

La luce aumenta l'effetto di presenza fisica di queste figure piene di dignità umana, volti nobili ed espressioni intense e profonde.

Nel gruppo centrale Masaccio ha eseguito prima le figure più esterne procedendo verso il centro dove si trova la testa di Gesù,infatti si è notato che il gruppo di destra e quello di sinistra sono stati eseguiti in tempi diversi.

La storia sacra del tributo pagato dagli apostoli sembra riferirsi al catasto promosso per la prima volta da Felice Brancacci nel 1427. Si trattava di un nuovo sistema fiscale ideato da Brancacci per far fronte alle nuove necessità belliche della città di Firenze. Questo genere di allusioni, in cui si ricollega la storia sacra con l'attualità, fa parte del gusto allegorico-simbolico del tempo.