Introducing
Your new presentation assistant.
Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.
Trending searches
HOW
A cura di: Nicolò Cuniglio e Victor Babeș
Schopenhauer
soggetto
("ciò che tutto conosce senza essere conosciuto da alcuno")
La rappresentazione, o il fenomeno,
o velo di Maya (apparenza illusoria) consta di
oggetto
("ciò che viene conosciuto")
spazio
e si basa sulle forme a priori di
tempo
causalità
al divenire
al conoscere
Il principio di
ragion sufficiente
assume forme diverse
in relazione
all'essere
all'agire
La cosa in sè
è noumeno
in quanto contrapposto alla
rappresentazione, cioè alla percezione illusoria e soggettiva della realtà
è la realtà considerata "al di là" di ciò che appare
è "la" realtà autentica, che si cela dietro le apparenze fenomeniche
è conoscibile
Fenomeni
Corpo
Noumeno
Volontà di vivere
Volontà di vivere
Energia a-logica e irrazionale
Fortunato abbastanza colui al quale resti ancora da carezzare qualche desiderio, qualche aspirazione: potrà continuare a lungo il giuoco del perpetuo passaggio dal desiderio all’appagamento e dall’appagamento al nuovo desiderio, giuoco che lo renderà felice se il passaggio è rapido, infelice se lento; ma se non altro non cadrà in quella paralizzante stasi che è sorgente di stagnante e terribile noia, di desideri vaghi, senza oggetto preciso, e di languore mortale. In conclusione: la volontà, quando la conoscenza la illumina, sa sempre quello che vuole in un dato luogo e in un dato momento; ma non sa mai quello che voglia in generale: ogni atto singolo ha un fine; la volontà nel suo insieme non ne ha nessuno.
Schopenhauer
Pessimismo
Dio non esiste, la volontà prende il suo posto
L'individuo (il finito) è manifestazione transeunte (destinato a finire) della volontà (l'infinito)
UOMO
+ coscienza
- sicurezza
Ragione ˂ Istinto
Il pessimismo
Volontà
desiderio, mancanza, dolore
Piacere
cessazione momentanea del dolore
desiderio e dolore
Il pendolo
della vita
oscilla tra
sazietà e noia
Vivere
è soffrire
Smascheramenti
Ottimismo cosmico
Ottimismo sociale
Ottimismo storico
Se si conducesse il più ostinato ottimista attraverso gli ospedali, i lazzaretti, le camere di martirio chirurgiche, attraverso le prigioni, le stanze di tortura, i recinti degli schiavi, pei campi di battaglia e i tribunali, aprendogli poi tutti i sinistri covi della miseria, ove ci si appiatta per nascondersi agli sguardi della fretta curiosità e da ultimo facendogli ficcar l'occhio nella torre della fame di Ugolino, certamente finirebbe anch'egli con l'intendere di qual sorte sia questo meilleur des mondes possibles. Donde ha preso Dante la materia del suo Inferno, se non da questo mondo reale? E non di meno n'è venuto un inferno bell'e buono. Quando invece gli toccò di descrivere il cielo e le sue gioie, si trovò davanti a una difficoltà insuperabile: appunto perchè il nostro mondo non offre materiale per un'impresa siffatta
"Le religioni sono figlie dell’ignoranza,
che non sopravvivono a lungo alla loro
madre. [...] ...è evidente che i popoli già cominciano a scuotersi di dosso il giogo della fede: se ne vedono
i sintomi dovunque, benché modificati diversamente in ciascun paese. La causa è il troppo sapere,
che si è diffuso fra i popoli."
"Mentre la storia ci insegna che in ogni tempo avviene qualcosa di diverso, la filosofia si sforza si innalzarci alla concezione che in ogni tempo fu, è e sarà sempre la stessa cosa"
cap.XXXVIII
Suicidio
è una forte riaffermazione della volontà
sopprime soltanto una manifestazione fenomenica della volontà
l'arte
conoscenza libera
e disinteressata
delle idee universali
Morale
Giustizia
Carità
Orrore nei confronti della propria esistenza
Ascesi
Castità perfetta
Via per la libertà
Nirvana=Nulla=Tutto
"Con la parola ascesi [...] io intendo, nel senso più stretto, il deliberato infrangimento della volontà, mediante l'astensione dal piacevole e la ricerca dello spiacevole, l'espiazione e la macerazione spontanea scelta, per la continuata mortificazione della volontà"
par. 68
"L'uomo non si contenta più di amare i suoi simili come se stesso, e di fare per loro quello che farebbe per sè; ma sorge in lui una ripugnanza per quell'essere di cui è manifestazione il suo stesso fenomeno, cioè, per la volontà di vivere, nocciolo ed essenza di questo mondo di guai."
cit., pp. 422-424
"Quel che rimane dopo la soppressione completa della volontà è certamente il nulla per tutti coloro che sono ancora pieni della volontà. Ma per gli altri, in cui la volontà si è distolta da se stessa e rinnegata, questo nostro universo tanto reale, con tutti i suoi soli e le sue vie lattee è, esso, il nulla."
par. 71