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27 a.C. - 476 d.C.
LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA E I PRIMI 5 IMPERATORI ROMANI
La dinastia Giulio Claudia venne chiamata così dal nomen (il nome di famiglia) di due imperatori: Ottaviano Augusto, adottato da Giulio Cesare e membro della gens Iulia, il primo imperatore, e Tiberio Claudio Cesare Germanico (Claudio), quarto imperatore e membro della gens Claudia
PAX AUGUSTEA
-popolo stanco e desideroso di una tregua
l'IMPERIUM nel 1 gennaio del 27
-il titolo di Augusto
-l'IMPERIUM PRO-CONSOLARE MAIUS ET INFINITI (23a.C.)
-Tribunicia Potestas
-Princeps Senatus
Augusto
ricerca di consenso
bisogno di pace
il ritorno all'antico
-istituisce nuove province - riforma i servizi -adotta Tiberio (4 d.C.)
riordinò i finanziamenti dello stato
Prese l'eredità di Augusto
In Politica Estera riuscì a mettere in sicurezza i confini
Tiberio
ma non fu la stessa figura positiva
e mise a capo GERMANICO
TIBERIO
Alla sua morte gli succede Gaio Caligola
e in seguito lo uccise.
Lo stesso fece con Seiano
37 - 41 d.C.
Gaio Caligola fu persona poco equilibrata e crudele tanto da far uccidere tutti i suoi oppositori
CALIGOLA
GAIO CALIGOLA
per umiliare la classe senatoria, arrivò a far nominare senatore il suo cavallo
Tuttavia, piacque al popolo poiché era solito ad organizzare costosissimi giochi circensi, feste e dare in dono cibo e denaro.
ricerca di consenso
Il suo comportamento fu così sanguinario e irresponsabile che, dopo soli quattro anni di regno, i pretoriani ordirono una congiura e lo fecero uccidere (41 d. C.).
41 - 54 d.C.
Tuttavia fu un imperatore molto capace: risanò le finanze dello Stato e conquistò la Britannia
Claudio veniva preso in giro perché era una persona timida, amante dello studio e piena di tic e di problemi di salute (era zoppo e balbuziente).
CLAUDIO
CLAUDIO
La sua vita privata, purtroppo, fu problematica: la sua prima moglie, Messalina, faceva scandalo per la sua vita dissoluta, tanto che lui la fece uccidere.
La sua seconda moglie, Agrippina, per far sì che suo figlio Nerone diventasse imperatore, non esitò ad uccidere Claudio servendogli un piatto di funghi velenosi.
54 - 68 d.C.
NERONE
Divenuto imperatore ad appena 17 anni, Nerone in un primo momento si comportò in modo consono al suo ruolo e seguì i consigli del filosofo Seneca. Dopo alcuni anni, tuttavia, iniziò a rivelare la sua vera indole: allontanò Seneca, fece assassinare sua madre Agrippina e si circondò di persone fidate ma crudeli, come il prefetto del pretorio Tigellino.
Nel 64 d. C., Roma fu devastata da un incendio, Nerone diede la colpa ai cristiani, facendone uccidere migliaia (fra cui gli apostoli Pietro e Paolo).
Si fece beffe delle tradizioni romane, quelle fortemente sostenute da Augusto, e cominciò a tenere un comportamento non consono a un imperatore, arrivando a esibirsi come attore e cantante
Si suicidò nel 68 d.C, in seguito all'accrescere dei suoi oppositori e avversari politici
69 - 96 d.C.
FLAVIO VESPASIANO (69) TITO (71) DOMIZIANO (81)
FLAVIO VESPASIANO
Sostenne costose campagne militari, la più importante di esse fu la guerra contro gli Ebrei, che si concluse nel 70 d. C. con la conquista di Gerusalemme.
L'età degli
IMPERATORI ADOTTIVI
Il II secolo d. C. fu, per Roma, un’epoca di pace e prosperità. Dal momento che il sistema della dinastia ereditaria non funzionava, perché non dava la garanzia che l’Impero fosse affidato a una persona valida e moderata, si fece ricorso al metodo del principato elettivo: l’imperatore non dava in eredità il suo regno a uno dei figli naturali, ma sceglieva il successore in base alle sue effettive capacità.
Nerva
Imperatore nel 98 d.C
Fedele alle sue origini militari, Traiano intraprese delle campagne di guerra e fece raggiungere all’Impero romano la sua massima estensione. Tuttavia non fu solo un grande condottiero, ma anche un abile amministratore, che rivoluzionò l’assetto urbano di Roma facendo costruire numerosi importanti edifici.
Traiano
Adriano capì che, se Roma avesse esteso ancora i suoi domini, difenderla sarebbe stato molto difficile. Si dedicò perciò al consolidamento dei confini. A questo scopo, fece costruire in Britannia una lunghissima linea fortificata, detta appunto vallo di Adriano.
Adriano
Persona coltissima, Adriano sceglieva i funzionari statali in base al loro livello di istruzione, promosse l’arte e la letteratura e si circondò dei maggiori intellettuali dell’epoca. Morì nella sua splendida villa di Tivoli nel 138 d. C. .
https://www.focusjunior.it/scuola/storia/antichi-romani/lo-sapevi-che-cose-il-vallo-di-adriano/
Dopo Adriano, il secondo imperatore della cosiddetta “Età degli Antonini” fu Antonino Pio. Il suo regno fu un’epoca di pace e benessere come Roma non aveva e non avrebbe mai più conosciuto.
Antonino Pio
In politica interna, oltre a un’attenta amministrazione, promosse iniziative di carattere umanitario e introdusse in campo giuridico innovazioni ispirate a una maggiore equità.
Alcuni dei principi giuridici da lui introdotti:
– l’accusato non è da considerarsi colpevole fino alla sentenza
- la prigione preventiva è ammessa solo per i reati più gravi
entrarono nel diritto romano e di qui in quelli europei.
In politica estera Antonino il Pio proseguì la strategia difensiva inaugurata da Adriano, costruendo in Britannia, tra il 142 e il 144, un secondo vallo, il Vallo di Antonino, e uno in Germania.
Con l’eccezione di qualche momento di tensione sui confini, i suoi furono anni di pace completa.
Imperatore nel 161
Marco Aurelio
Diocleziano venne nominato imperatore dall’esercito nel 284, dopo un periodo travagliato per Roma, turbata dalle pressioni dei barbari e da conflitti interni. Alla morte di Numeriano, nel 284, Diocleziano venne scelto così come suo successore. Fu imperatore dal 284 al 305.
La tetrarchia fu una forma di governo che consistette nella divisione del territorio dell'Impero Romano in quattro parti, ognuno retto da un'amministrazione distinta. Ad inaugurarla fu Diocleziano.
Uno dei primi obiettivi che Diocleziano si prefisse fu quello relativo a una riorganizzazione dell’Impero per garantire un maggiore controllo dei territori. Egli decise di farsi affiancare da un suo fedele compagno d’armi, Marco Aurelio Massimiano. Nel 286 nacque così la diarchia a cui seguì una spartizione dell’Impero: Diocleziano, Augusto d’Oriente, avocò a sé il potere dell’Oriente e pose come capitale Nicomedia; Massimiano, Augusto d’Occidente, invece ottenne le regioni occidentali dell’Impero con Milano come capitale.
Per risolvere la questione della successione imperiale e per difendere i territori dell’Impero, Diocleziano decise di suddividere ulteriormente l’Impero. Nel 293 ebbe così origine la tetrarchia, un termine di origine greca traducibile con “governo dei quattro”. I due Augusti scelsero di adottare e di nominare due Cesari, che sarebbero a loro succeduti, con i quali spartirsi i territori da governare. Diocleziano scelse come Cesare Caio Galerio, nominato Cesare d’Oriente; Massimiano nominò Costanzo I Cloro come Cesare d’Occidente. Con questo sistema, il potere supremo restava prerogativa di Diocleziano; l’Impero restava unito e su tutto il territorio valevano le medesime leggi.
La spartizione dell’Impero
Diocleziano, Augusto d’Oriente, governava sulla prefettura d’Oriente, comprendente i territori asiatici dell’Impero, la Tracia e l’Egitto. Nicomedia, città della Bitinia, era la capitale e qui Diocleziano risiedeva.
L’Augusto d’Occidente, Massimiano, era a capo della prefettura italica (Italia, isole – Sicilia, Sardegna, Corsica - e Africa), con capitale a Milano.
Il Cesare d’Oriente, Caio Galerio, deteneva il potere sulla prefettura illirica (Grecia, Macedonia e Illiria). Pose la sua sede a Sirmio, l’attuale città di Belgrado.
Il Cesare d’Occidente, Costanzo Cloro, reggeva la prefettura delle Gallie (Britannia, Gallia, Spagna, Mauritania), con capitale Treviri.
La riforma dell'esercito
Diocleziano pose sempre molta attenzione alla difesa dei territori e dei confini. Non solo avviò la costruzione di numerose fortificazioni, ma procedette a una riforma dell’esercito, in base alla quale:
Video su Diocleziano
Costantino divenne imperatore il 25 luglio del 306. il 28 ottobre del 312 Costantino sconfisse Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, presso Roma, rimanendo l’unico padrone dell’Occidente. La parte orientale dell'impero era affidata a licinio.
http://www.ovovideo.com/editto-costantino/
video
Giuliano il successore di Costanzo
venne chiamato l'apostata, ossia colui che aveva rinnegato il battesimo.
Egli fece ritorno alle persecuzioni contro i cristiani.
morì tentando di sconfiggere i persiani
Teodosio divenne imperatore romano nel 379 d.C.
L' EDITTO DI TESSALONICA
All'inizio del suo regno Teodosio, insieme agli altri due augusti, Graziano e Valentiniano II, aveva promulgato nel 380 l'editto di Tessalonica, con cui si dichiarava il cristianesimo religione di stato, con pene e persecuzioni per chi praticasse culti pagani. concesse grandi privilegi ai sacerdoti cristiani versando loro, inoltre, tutti i profitti dei sacerdoti pagani.
Con lo stesso fanatismo con cui erano stati perseguitati i cristiani, furono perseguitati gli ebrei e coloro che professavano il tradizionale culto politeista. Durante questa prima "pulizia religiosa" furono distrutti grandi e magnifici templi pagani come l'Oracolo di Apollo a Delfi, a causa del fanatismo religioso dei cristiani.
Altre persecuzioni
Teodosio perseguitò ferocemente l'arianesimo, espellendo da Costantinopoli il vescovo ariano Demofilo di Costantinopoli e affidando la conduzione delle chiese al niceno Gregorio di Nazianzo. Dopo una lunga malattia, si era fatto battezzare dal vescovo Acolio di Tessalonica e nel 381 convocò un concilio di 150 vescovi d'Oriente, facendogli proclamare come sola chiesa ortodossa quella di Nicea, assegnando il primato vescovile a Roma con Costantinopoli a lei asservita.
Nel 382 si sanciva, tuttavia, la conservazione degli oggetti pagani che avessero valore artistico, cioè si decise che i templi più belli anziché venire distrutti fossero trasformati in tempi cristiani. Il divieto dei sacrifici cruenti e dei riti pagani venne ribadito nel 385.
Nel 383 Teodosio rese obbligatorio il giorno di riposo, il Dies Solis, festa di Elios, rinominandolo Dies Dominicus, il giorno del Signore, la domenica, da allora sacra fino ad oggi per tutti i Cristiani.