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Il percorso che ha condotto una ragazzina apparentemente normale -seppur sfortunata sin da piccola-, con cinque sorelle, una madre estremamente cattolica ed un padre epilettico, a diventare una vera e propria icona dell’arte ma non solo, passa attraverso una vita travagliata, fatta di un amore romanzesco, una salute martoriata, la passione politica, ed un tram. Ma andiamo con ordine.
(Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954),.
ARTE
L’opera nasce in un momento di grande dolore per l’autrice, causato dalla sofferenza per il divorzio dall’amato marito, Diego Rivera.
Il dipinto raffigura uno sdoppiamento: a sinistra la Frida vestita di bianco, in un abito dalla foggia occidentale, a destra la Frida colorata, con indosso gli abiti della tradizione messicana. La Frida lasciata da Rivera e la Frida da lui amata.
Le due siedono di fianco, sulla stessa panchina, ma non si guardano.
Si tengono per mano e sono legate da una vena che connette il cuore vivo, dal colore rosso acceso, all’altro impallidito, che sembra ardere.
Il rosso: colore della passione, ma anche del sangue.
Simbolo di vitalità ma anche di dolore.
Quel dolore che si connette tipicamente ad ogni separazione e che si caratterizza con vissuti di grande sofferenza interiore. Quella che l’individuo ferito tenta di eliminare.
A questo fanno pensare le forbici.
La lacerazione ma anche la volontà di recidere. Il desiderio di arrestare vissuti dolorosi e tagliarli fuori in modo più o meno consapevole.
La fatica di entrarci è simboleggiata dall’assenza di uno scambio visivo.
La Frida colorata ed amata non guarda la Frida addolorata, appiattita nei colori e sanguinante.
Spesso il dolore diventa una barriera che logora e non consente né una integrazione al proprio interno, né una condivisione con l’esterno.
Ma l’afflizione che ogni separazione comporta, è parte inevitabile ed ineliminabile dell’esperienza umana.
E riguarda tanto il rapporto con l’altro, quanto quello con sé stessi.
Anche nella costante crescita individuale, cambiamento e sviluppo richiedono passaggi che implicano sempre dolore. Questo è connesso con il processo di distacco da parti di sé ormai superate. Lasciarle andare è necessario per fare spazio a nuovi aspetti personali. Essi sono frutto della scoperta e dell’arricchimento del confronto con l’altro e con sé stessi.
Una donna sopravvissuta alla vita, una vita segnata da un incidente che le ha cambiato l’esistenza, accompagnata costantemente dall’ombra della morte, sempre a passeggio col dolore, devastata dalla perdita di un figlio che non riuscirà mai ad avere e tormentata da un amore infedele, ma infinito verso uno dei più grandi muralisti messicani, il suo Diego Rivera:”Ho subito due gravi incidenti nella mia vita…il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego.”
Una donna prigioniera del suo corpo, intrappolata in un busto ingessato, legata ad un letto, ma in qualche modo legata sempre alla vita e determinata a trasformare la sua sofferenza in arte, a far emergere il suo spirito, a ritrarsi continuamente non per vanità ma per cercare un posto giusto in quel suo mondo sfinito senza mai arrendersi. E’ attraverso le ali dell’immaginazione e grazie alla pittura che è riuscita a sopravvivere alla vita e proprio con questo messaggio nell’ultima sala ci lascia la mostra:
Frida Kahlo nacque a Coyoacán, una delegazione di Città del Messico ossia la capitale.
La lingua principale è lo Spagnolo.
Secondo alcuni geografi il territorio messicano fa geofisicamente parte del Centro America o America Centrale ma geopoliticamente è considerato parte dell'America del Nord, insieme con il Canada e gli Stati Uniti.
Il territorio è in gran parte montuoso. Le principali catene montuose sono la Sierra Madre Occidentale e la Sierra Madre Orientale, tra le quali si estende l'altopiano Centrale del Messico.
Fra i numerosi fiumi del Paese il più importante è il Río Bravo, che traccia il confine con gli Stati Uniti e sbocca nel Golfo del Messico.
Per aborto spontaneo si intende l'espulsione involontaria di un embrione o del feto prima della 24ª settimana di gravidanza.
Frida realizzò questo quadro dopo il 1930: in quell’anno, l’artista dovette interrompere una gravidanza a causa di alcuni problemi di salute.
Successivamente, rimase nuovamente incinta, ma molti dottori consigliarono a Frida di non tentare di avere un bambino, a causa della tripla frattura delle ossa del bacino che aveva; questo avrebbe reso impossibile un normale parto.
Nonostante molti dubbi ed incertezze, Frida decise di continuare questa seconda gravidanza, ma purtroppo il 4 luglio, a causa di un aborto spontaneo, perse anche questo bambino.
Una gravidanza che termina prima della 37ª settimane di gestazione con la nascita di un bambino vivo è conosciuto come un "parto prematuro" o "nascita pretermine"
Quando un feto muore nell'utero durante il parto, di solito è definito "nato morto". Le nascite premature e i nati morti non sono generalmente considerati aborti anche se l'utilizzo di questi termini a volte può sovrapporsi.
Affetta da spina bifida, erroneamente scambiata per poliomielite dai genitori e le persone a lei intorno (probabilmente perché sua sorella soffriva di questa malattia), fin dall’adolescenza Frida Kahlo mostra una personalità forte e passionale, oltre ad uno spirito indipendente e ad un singolare talento artistico.
L’incidente porta Frida a dover subire 32 operazioni chirurgiche e a restare in ospedale per tre mesi. A causa delle fratture alle vertebre lombari deve indossare per nove mesi diversi busti di gesso e, anche se tornata a casa, è costretta a rimanere immobile, nel suo letto. Ed è in questo momento che Frida Kahlo inizia a dipingere, facendo della sua immobilità un’opportunità. Grazie ad un cavalletto, dei colori ad olio ed uno specchio posto sul soffitto così da vedere ed utilizzare la sua immagine come modello, Frida inizia a dipingere autoritratti: “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”.
Verso la fine del 1927, dopo aver tolto il gesso, Frida riprende a camminare (accompagnata da dolori che non l’abbandoneranno mai più) e a condurre una vita “normale”, ritrovando i suoi compagni dell’università e partecipando attivamente alla vita politica tanto da diventare un’attivista del Partito Comunista a cui si iscrive nel 1928.
“A sei anni ebbi la poliomielite. A partire da allora ricordo tutto molto chiaramente. Passai nove mesi a letto. Tutto cominciò con un dolore terribile alla gamba destra, dalla coscia in giù. Mi lavavano la gambina in una bacinella con acqua di noce e panni caldi. La gambina rimase molto magra. A sette anni portavo degli stivaletti. All’inizio pensai che le burle non mi avrebbero toccata, ma poi mi fecero male, e sempre più intensamente“.
Musica
I The Kolors una band formata da 3 ragazzi Italiani che di solito cantano in Inglese decidono di portare il loro primo brano Italiano a Sanremo 2018 ossia Frida(MAI MAI MAI MAI).
In questo brano ripete la frase "L’amore non è che una sfida
Sarà la nostra regola
Come per Frida, come per Frida"
La canzone vuole raccontare l’amore come una sfida e paragona ogni relazione alla vita di Frida, affermando che ogni ostacolo che ci troviamo di fronte va affrontato con ottimismo e caparbietà. La forza di Frida Khalo è stata quella di combattere e risolvere i momenti negativi grazie alla sua positività interiore e trasformando la sua sofferenza in arte.
“Il brano racconta l’amore come una sfida. Ogni relazione è un po’ come la vita della pittrice messicana: è difficile e richiede caparbietà. Solo così ogni ostacolo viene superato con ottimismo” ha spiegato Stash a Tv Sorrisi e Canzoni. Il cantante ci ha anche tenuto a precisare che la canzone non vuole essere una lezione di storia dell’arte.