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La Preistoria nell'arte

La preistoria nell'arte

Durante la preistoria l'uomo, o meglio l'umanità, inizia un processo che lo accompagnerà per tutta la sua esistenza, fino ai giorni nostri ed oltre.

Vediamo come il tutto è cominciato.

La pittura

Si dice che l'uomo preistorico abbia scoperto la pittura per caso. Si pensa che egli, mentre raccoglieva le bacche ed i frutti, spremendone alcuni notò che si sporcò con qualcosa di colorato. Fu così che, secondo questa leggenda, l'uomo abbia iniziato a pitturare.

L'uomo preistorico pratica l'arte pittorica non solo sulle pareti, come di solito si pensa, ma anche su piccoli oggetti e sul suo corpo stesso.

La pittura

I monili

A questa categoria appartengono i ciottoli

dipinti: sassi di varie forme che riportano segni colorati. In Italia sono stati trovati molti di questi reperti anche tra i più antichi. Questi ciottoli presentano motivi geometrici ma anche immagini naturalistiche, ad esempio vengono rappresentate figure umane o fasce colorate o animali...

Secondo gli archeologi si tratta di oggetti rituali legati al rito della sepoltura, con valore e significato spirituale.

Dall'unione di questi sassolini, o qualche volta conchiglie, con erbe intrecciate nascevano le prime collane, usate principalmente durante le cerimonie e i rituali

I monili

Body Painting

Pare che quest'arte affondi le sue radici proprio nella preistoria, periodo in cui l'uomo primitivo era solito pitturare il proprio corpo per motivi religiosi o propiziatori. I colori erano ricavati da materie di origine minerale e venivano applicati con i polpastrelli. Ogni colore indicava una qualità, per esempio troviamo:

  • Il rosso, che indica il coraggio;
  • Il nero, che rappresenta il mistero;
  • Il bianco, che è simbolo di purezza;
  • Il giallo, a cui era collegata l'intelligenza.

Body painting

Pitture Rupestri

L'Homo Sapiens ci ha lasciato molti reperti per motivi a noi ignoti, voleva testimoniare la sua presenza? Voleva "decorare" l'ambiente circostante? Gli servivano per contare?

L'unica cosa certa è che una grande parte di essi sono stati ritrovati sotto forma di pitture rupestri.

Pitture Rupestri

COSA SONO?

Con il termine pitture rupestri

si intendono tutti quei cicli pittorici parietali risalenti all'epoca preistorica. Esse, insieme alle incisioni rupestri, costituiscono le prime rappresentazioni artistiche prodotte dall'uomo.

cosa sono?

I soggetti

Soggetti

I soggetti di questi "quadri" primitivi erano principalmente animali e più raramente comparivano figure dalle fattezze umane. Infatti le scene rappresentate erano raffigurazioni di battute di caccia o branchi d'animali in movimento. Anche per questo motivo le scene erano piuttosto dinamiche ed erano fatte in modo da far percepire all'occhio umano del movimento.

Le mani

le mani

Un altro soggetto molto diffuso e spesso rappresentato è l'impronta della mano: forse si tratta di un segnale di riconoscimento o di presenza umana, quasi per dire: "io sono qui" e permettere di riconoscere un luogo frequentato o sacro. Un'altra ipotesi accreditata è che queste "orme" fossero un lontano antenato del moderno albero genealogico, e che quindi indicassero le nascite, i nuovi arrivi nella tribù, ma anche le morti e le espulsioni da essa.

TITLE

Perché?

I motivi di queste raffigurazioni sono tutt'ora a noi ignoti, ma possiamo dedurli dagli elementi a nostra disposizione (reperti di vario genere).

Si ipotizza che:

  • Esse avessero uno scopo propiziatorio;
  • I disegni fossero un ringraziamento alle divinità per l'abbondanza di cibo;
  • Le figure disegnate servissero per contare le risorse a disposizione della tribù.

Perché?

Tecnica

Nel Paleolitico la pittura avviene ad esecuzione diretta sulla roccia, senza preparazione, sfruttando le irregolarità rocciose ai fini della resa dell'immagine. Cioè sporgenze, cavità e asperità rocciose venivano spesso sfruttate per far parte di una raffigurazione.

Nonostante essa fosse diretta, comunque, prima di stendere il colore con le dita o con rudimentali pennelli, si eseguiva con un carboncino nero, ottenuto dalla combustione della legna, il profilo della figura.

Tecnica

Colore

I colori, quasi sempre di tonalità calde (rossi, ocra bruni, oltre a nero) erano pigmenti ricavati da minerali e vegetali presenti nell'ambiente:

  • ossidi di ferro servivano per la gamma dall'ocra scuro al giallo;
  • il nero si otteneva con il carbone;
  • il bianco con terre argillose;
  • il rosso era ottenuto dalle terre.

I pigmenti, di solito, per rendere pastoso e facilmente spalmabile il colore, venivano mescolati al bianco dell'uovo o a grassi animali e vegetali. Talvolta essi erano lasciati in polvere o, altre ancora, essi erano mescolati all'acqua o al latte, in modo da renderli totalmente liquidi.

TECNICA A SPRUZZO ED A STAMPO

Due altre tecniche molto usate, soprattutto per la rappresentazione delle mani, sono quella definita a spruzzo (negativa) e quella denominata a stampo (positiva).

Entrambe le tecniche sono tuttora utilizzate nella street art.

TECNICA A SPRUZZO ED A STAMPO

Stili e filoni artistici

Stili E FILONI ARTISTICI

Nella produzione pittorica del Paleolitico esistono due filoni stilistici:

• il filone naturalistico;

• il filone geometrico-astratto;

Ma esiste anche un'evoluzione che è stata descritta con chiarezza da Leroi-Gourhan (i quattro stili della pittura paleolitica): si passa dai più antichi disegni sommari al disegno particolareggiato e rifinito. Nel complesso, quindi, avviene una progressiva evoluzione artistica.

Il filone naturalistico

Il filone naturalistico è quello riferito ai soggetti animali, alle scene di caccia e ai rari episodi di vita quotidiana in cui compaiono figure antropomorfe. Esso segue uno sviluppo stilistico sostanzialmente lineare. Nel filone naturalistico, la linea di contorno, disegnata o incisa, è il principale elemento espressivo. Al filone naturalistico appartengono i principali cicli pittorici dell'area Franco-Cantabrica.

Il filone naturalistico

Il filone geometrico

Il filone geometrico-astratto, compare insieme alle scene con gli animali, ma sembra seguire un criterio di espressione concettuale o simbolico anziché figurativo, e perciò è di più difficile interpretazione.

Si tratta comunque di un sistema segnico, basato su elementi geometrici che presenta una forte stilizzazione e sintesi. Ogni segno era probabilmente veicolo di qualche antico significato.

Il filone geometrico

Stile 1

E' lo stile più antico, (tra il 30.000 e il 23.000 a. C.) gli esempi più importanti sono quelli di La Ferrassie e Laussel, in Francia. Si presenta con figure stilizzate, dalle forme schematiche tracciate a contorni continui. Gli animali (buoi, bisonti, cavalli, stambecchi) sono graffiti o dipinti.

STILE 1

Stile 2

Risalente al periodo che va da 23.000 al 17.000 a. C, è caratterizzato da veri e propri cicli pittorici con animali raggruppati. Le figure sono realizzate con un segno più sicuro e dinamico,solitamente si vedono solo i contorni, ma a volte compaiono le prime coloriture e mancano alcuni dettagli, come le zampe. Alcuni esempi li troviamo nella zona sud-occidentale della Francia e nel Portogallo settentrionale.

Stile 2

Stile 3

Diffusosi tra 17.000 il 15.000 a. C, esso comporta maggiore definizione di forme e movimenti e i contorni sono associati alle macchie di colore.

I corpi sono però ancora sproporzionati. Gli esempi più noti sono quelli delle grotte di Lascaux, di Pech-Merl, Roc de Sers, in Francia e di El Castillo in Spagna.

Stile 3

Stile 4

Questo stile caratterizzò l'arte paleolitica in un periodo che va tra il 17.000 l'8.500 a. C. È la fase di maggiore realismo: le forme e l'anatomia sono corrette e proporzionate, con maggiore ricchezza di dettagli, i colori si sviluppano in gamme del bruno all'ocra, vengono usate le ombreggiature con il grigio. Molto attenta è l'osservazione dei movimenti e degli atteggiamenti naturali degli animali. Anche la linea, flessuosa e dinamica, è finalizzata all'effetto di velocità nelle scene di caccia e alla sicura resa delle masse muscolari. A questo periodo risalgono le pitture della grotta dei Romanelli, in Puglia.

Stile 4

IN EUROPA

La maggior parte delle pitture rupestri fino ad ora rinvenuto si trovano in Europa, per la precisione nell'area Franco-Cantabrica, ma troviamo alcuni cicli pittorici parietali anche in Bulgaria. Gli artefici dell'arte paleolitica dell'Europa sono Homo Neanderthalensis, lontano parente dell'Homo Sapiens, e l'uomo di Cro-Magnon

In EUROPA

La grotta di Chauvet

I soggetti

Appartenente al 2° stile, la grotta Chauvet è uno dei più noti e importanti siti preistorici europei, ricco di testimonianze, simboliche ed estetiche ed è il più antico esempio di arte preistorica del mondo. In totale sono presenti oltre 500 opere databili dai 32.000 ai 36.000 anni fa, nel Paleolitico superiore. Possiamo ipotizzare che questo luogo fosse un importante centro di culto dell'epoca ed inoltre possiamo dire che siamo di fronte ad uno straordinario monumento collettivo, realizzato da più artisti.

Chauvet

I soggetti

La grotta presenta pitture e incisioni di diversi animali quali bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, uri, cervi, cavalli, iene, renne, lupi ed enormi felini scuri (forse leopardi). Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico.

Lascaux

Lascaux

Sul confine Franco-Iberico troviamo un

altro sito altrettanto noto come il primo, è il sito di Lascaux, talvolta chiamato Cappella Sistina del Paleolitico. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore (17500 anni fa). Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca, resi con grande ricchezza di particolari. L'imponente ciclo pittorico è considerato un vero capolavoro dell'arte paleolitica. Tra le sale principali troviamo quella dei tori, quella dei felini ed il diverticolo

Sala dei tori

Una degli spazi più famosi è la grande sala dei tori. Le pareti di questa sala sono di calcite e non si prestano alle incisioni, per cui è adornata solo con dipinti di dimensioni impressionanti. Alcune rappresentazioni arrivano a misurare anche cinque metri di lunghezza. Nella grande sala dei tori sono raffigurati gli uri e diversi cavalli, disposti su due file che si fronteggiano. L'uro è un grande bovino estinto, diffuso originariamente in Europa. Tra le figure più note si ricorda anche la mucca che salta

Sala dei tori

Cavallo cinese

Tra uri, tori, orsi e felini, c'è un animale che spicca tra gli altri, è il cosiddetto cavallo cinese, denominato così per via delle sue linee arrotondate simili a quelle diffuse nell'arte orientale. La figura fu realizzata disegnando prima il profilo dell'animale e stendendo successivamente i pigmenti color ocra. Però non tutta la figura è riempita di colore, infatti per il ventre è stata lasciata la parete al naturale. La scena è una battuta di caccia e lo si può notare dalle piccole figure che potrebbero rappresentare delle frecce.

Cavallo cinese

Altamira

Più recenti sono le pitture di Altamira, un complesso di grotte nella Spagna settentrionale. La sua fama è dovuta alla presenza di numerose immagini di mammiferi, anche estinti. Gli artisti usarono carboncino e ocra per dipingere, spesso diluendo i colori per produrre tonalità diverse e creare così effetti di chiaroscuro; sfruttarono anche i contorni naturali dei muri per dare un'impressione di tridimensionalità ai soggetti. Il Soffitto Multicolore è l'opera più appariscente e mostra un branco di bovini in differenti posizioni, due cavalli, un grande cervo e probabilmente un cinghiale. Celebri sono i bisonti policromi nella "Grande Sala", dove l'anatomia ed i movimenti degli animali sono molto curati.

Altamira

Magura

La grotta Magura è situata nella parte nord-ovest della Bulgaria, in essa sono presenti numerosi graffiti attribuiti al mesolitico, al neolitico, all'età del rame e all'età del bronzo presenti nella Sala La Frana. Le figure furono ricalcate più volte anche in diversi periodi preistorici. Alcune composizioni sono molto complesse. Raffigurano scene di culti religiosi, donne danzanti, uomini che vanno a caccia o danzano, uomini mascherati, una grande varietà di animali, soli e stelle. Nella Sala del Sole è presente la raffigurazione di un calendario annuale solare attribuito alla tarda età del rame, con aggiunte su uno strato successivo, risalente alla prima età del bronzo. I temi dei disegni fanno pensare che per un periodo molto lungo, dal neolitico all'età del ferro, questo luogo sia stato un santuario.

Magura

Fuori dall'Europa

Fuori dall'Europa non si ha uno scenario artistico così ricco, ma comunque diversi sono i siti preistorici. Tra questi troviamo:

  • Bhimbekta, in India. Questo sito presenta numerose raffigurazioni di animali, come elefanti, bisonti e cervi, ma anche rinoceronti e serpenti
  • Cueva de las Manos, in Argentina. La caverna riporta numerose immagini di mani, e oltre a queste ci sono scene di caccia, esseri umani, lama, nandù, felini ed altri animali, nonché figure geometriche e rappresentazioni del sole.

Fuori dall'Europa

INCISIONI RUPESTRI

Un'altra abbondante parte dell'arte paleolitica

fu espressa sotto forma di incisioni rupestri, anche conosciute come graffiti o petroglifi. Essi risalgono a qualche millennio più tardi rispetto alle pitture parietali viste in precedenza, ma sono altrettanto importanti.

Incisioni Rupestri

cosa sono?

Le incisioni rupestri sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere. Di qualche millennio più tardi rispetto alle loro "parenti", esse sono diffuse maggiormente in Italia ed in Francia, ma ne troviamo traccia anche nel continente Americano.

Cosa sono?

Soggetti

I protagonisti di questi bassorilievi primitivi erano, al contrario di quelli delle pitture rupestri, figure dalle fattezze umane, alle quali facevano da sfondo animali stilizzati e decori geometrici. Il movimento è quasi del tutto assente, e per questo i personaggi sembrano essere congelati, o meglio imprigionati, in quella scena.

Soggetti

Perché?

L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano.

Le figure formate da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici.

Perché?

TECNICA

La tecnica maggiormente adoperata per incidere queste immagini molto particolare consisteva nel raschiare la parete attraverso l'utilizzo di strumenti appuntiti o trovati in natura, come ad esempio delle rocce dure e acuminate (le selci), o ricavati dalla lavorazione di beni primari, un caso può essere quello dei punteruoli in metallo. Un'altra tecnica largamente utilizzata era quella della picchiettatura, che però richiedeva il sostegno di un percussore

TECNICA

Stile

Al contrario delle pitture rupestri, i petroglifi presentano solamente lo stile geometrico, e quelle rare volte in cui compaiono figure appartenenti al regno animale esse sono stilizzate e racchiuse in un paio di linee. Infatti era molto difficile fare linee sinuose e tondeggianti, che, secondo l'uomo primitivo, rappresentavano la natura e la fertilità, con i punteruoli che si avevano a disposizione.

Stile

In ITALIA

In Italia sono molti i siti in cui si trovano incisioni rupestri, specialmente nell'arco alpino. Sono state fatte durante il neolitico e la tradizione si è interrotta per motivi a noi sconosciuti. Le regioni che ospitano più graffiti rupestri sono:

  • La Lombardia
  • La Sicilia

In Italia

Val Camonica

La Val Camonica, il cui nome deriva dalla popolazione dei Camuni, situata in Lombardia è la "capitale" dell'arte rupestre alpina, con oltre 300.000 immagini. La grande quantità di figure è dovuta al particolare supporto roccioso, un'arenaria non troppo dura da incidere. Le figure principali, risalenti alla fine del neolitico-inizio età del rame sono animali di grandi dimensioni,ma soprattutto raffigurazioni schematiche di campi coltivati (incisioni topografiche). Solo nel secondo ciclo compaiono figure umane molto schematiche, ma dalle quali si può riconoscere il loro ruolo nella società.

Val Camonica

L'addaura

La grotta dell'Addaura è un complesso di tre grotte naturali situate vicino Palermo, in Sicilia. In una delle grotte si trova un vasto e ricco complesso d'incisioni raffiguranti uomini ed animali.

Le incisioni dell'Addaura rappresentano un ciclo figurativo del massimo interesse per l'inconsueta attenzione dedicata alla rappresentazione scenografica dell'ambiente, un caso limite in tutta l'arte paleolitica. Il trattamento della figura umanasi esprime in forma assolutamente nuova per moduli stilistici e per spirito rispetto agli altri ritrovamenti.

L'Addaura

Circo o rito?

Nella grotta viene rappresentata una scena umana: un gruppo di personaggi circonda due figure centrali con il busto fortemente inarcato all'indietro. È proprio sull'identità di questi due personaggi e sul significato della loro posizione all'interno del gruppo che sono state avanzate ipotesi contrastanti. Secondo alcuni si potrebbe trattare di acrobati colti nell'atto d'effettuare giochi che richiedono una particolare abilità. Secondo altri è stata descritta la scena di un rito, che prevedeva il sacrificio di due persone. Per spezzare una lancia a favore di quest'ultima è stata messa in evidenza la presenza di corde che costringono il corpo ad un innaturale e doloroso inarcamento. Se si volesse seguire questa spiegazione, si dovranno leggere le due figure mascherate, che circondano i due personaggi sacrificati, come sciamani che assistono alla cerimonia.

Circo o rito?

Fuori dall'Italia

Nonostante una gran parte del patrimonio rupestre mondiale sia contenuta in Italia, molti altri stati presentano questo tipo di incisioni, alcuni sono:

  • La Francia. L'area francofona è costellata da grotte e caverne contenenti reperti risalenti alla preistoria. Una delle aree più importanti per le incisioni rupestri è sicuramente la Valle delle Meraviglie. In essa sono stati ritrovati numerosi graffiti di stile geometrico e sciamanico
  • Gli USA. Il continente americano, soprattutto nella fascia andina, è ricco di petroglifi. I soggetti di queste zone sono animali dalle varie forme e motivi geometrici.

Fuori dall'Italia

La scultura

L'uomo, oltre a dipingere ed a incidere, in questo periodo antistante ala nascita della scrittura, inizia anche a scolpire. Parte con piccole sculture di animali, per poi arrivare ad elaborate raffigurazioni tridimensionali di donne e dei loro caratteri femminili.

La scultura

Tecnica

La tecnica usata dagli scultori preistorici è una delle tante in uso tutt'ora: è la cosiddetta tecnica del taglio della pietra. Essa consiste nel prendere la pietra che si vuole trasformare in un'opera d'arte e poi iniziarla ad incidere con un punteruolo, fino ad arrivare a togliere intere parti e modellare la scultura. È scontato dire che al tempo non si possedevano molti strumenti, e quei pochi che si potevano sfruttare non erano neanche così precisi, per questo motivo queste piccole statuette sono considerate molto importanti.

Tecnica

Il regno animale

Le prime forme di scultura preistorica avevano come soggetti i numerosi animali che convivevano negli stessi ambienti dell'uomo. Nonostante la scarsa efficienza degli strumenti ottenuti, i risultati sono sorprendenti: le linee sono morbide e le opere non sono molto spigolose, anzi sono piuttosto tondeggianti. Anche le posizioni degli animali sono molto verosimili, come la loro ben curata anatomia.

Il regno animale

Le veneri

Le veneri paleolitiche sono piccole statue preistoriche raffiguranti donne con gli attributi sessuali molto pronunciati e ritratti con certo realismo. Esse rappresentano le prime raffigurazioni del corpo umano ed esse sono di dimensioni minute. Risalgono a diversi periodi, ma ad oggi si conosce un solo esemplare della più antica cultura preistorica, la Venere di Hohle Fels, ritrovata in Germania e datata intorno ai 35.000 anni fa.

Il motivo di tali rappresentazioni resta del tutto ipotetico: mentre alcuni ritengono che queste statuine vadano interpretate come raffigurazioni realistiche della femminilità dell'epoca, secondo altri tali raffigurazioni corrispondono alle prime speculazioni dell'uomo neolitico intorno al rapporto tra natura e vita. Essendo la donna origine della vita del figlio, si sarebbe sviluppato un culto della Dea Madre. L'ultima, o almeno per ora, classe di pensiero su questo argomento sostiene ch'esse avessero uno scopo propiziatorio, infatti molte sono state ritrovate sotto i campi.

Le veneri

Brassempouy

La Venere di Brassempouy è un frammento di una statuetta risalente al paleolitico superiore scoperto vicino Brassempouy, Francia nel 1894. Con un'età stimata di 25.000 anni è la più antica rappresentazione realistica di un volto umano mai trovata. La piccola testa è scolpita in avorio di mammut; secondo diversi archeologi non è possibile attribuire un sesso alla figura. È alta 3,65 cm e presenta un viso spigoloso e triangolare, e sembra tranquilla. Mentre fronte, naso e sopracciglia sono scolpite in rilievo, la bocca è assente. Sulla testa si vede una serie di incisioni a scacchiera formata da due serie di solchi superficiali ad angolo retto gli uni tra gli altri, che è stata interpretata come una parrucca, un cappuccio, o semplicemente una rappresentazione dei capelli.

Per la sua profonda cura dei dettagli, si suppone ch'essa fosse un ritratto di qualche ragazza importante nella tribù.

Brassempouy

Willendorf

La Venere di Willendorf è una statuetta di 11 cm d'altezza, scolpita in pietra calcarea oolitica e dipinta in ocra rossa e risalente al 23.000-19.000 a. C. L'opera, raffigurante un fisico femminile steatopigo, è una delle più famose statuette paleolitiche.La statua si colloca all'interno del culto della Madre Terra e del Femminile. La vulva e il seno sono gonfi e molto pronunciati, a rappresentare un significato di prosperità, e anche il colore rosso ocra col quale la statuetta è dipinta rimanda al rosso, colore archetipico della passione, e del sangue mestruale che annunciava la rinnovata capacità della donna di poter dar seguito di nuovo alla vita e mettere così a freno la paura dell'oblio. Le braccia sottili sono congiunte sul seno, e il volto non è visibile; la testa si direbbe coperta da trecce o da un qualche genere di copricapo di "perle".

Willendorf

Laussel

La Venere di Laussel è una venere paleolitica alta circa 46 cm, scolpita in un bassorilievo e dipinta di ocra rossa; si stima che abbia un'età di circa 20.000 anni.La cosiddetta Venere di Laussel, fra le opere più famose dell'arte paleolitica, raffigura a bassorilievo una donna che nella mano possiede un corno, da sempre simbolo di abbondanza del raccolto e dal quale potrebbe derivare la moderna cornucopia. Il blocco di pietra su cui è scolpita la Venere era vicino a diverse rocce incise con teste di cavallo e a un blocco raffigurante la scena di un parto. Questo fatto indicherebbe che nella preistoria Laussel era una zona di culto legata alla procreazione e alla fertilità della donna. Forse queste statuine erano idoli, cioè oggetti da adorare, oppure amuleti per assicurare la fertilità.

Laussel

Frasassi

La "Venere di Frasassi". Venne ritrovata nel 2007 all'interno delle Grotta della Beata Vergine di Frasassi, poco distante dalla Grotta Grande del Vento; è stata realizzata utilizzando una stalattite. Si tratta di una figura femminile dalle forme generose, con gli avambracci piegati in avanti e con le mani congiunte, in un gesto di preghiera; il ventre mostra che la donna è incinta. Insieme ad essa sono state ritrovate altre statuine rappresentanti animali con la pancia molto grande, e si suppone fossero esemplari femmina in dolce attesa

Frasassi

Le prime abitazioni

L'uomo durante il paleolitico inizia ad abitare caverne e, verso la fine del mesolitico, in vere e proprie capanne. Così facendo egli mosse i primi passi in un sentiero che ancora finisce e che in continua costruzione: quello dell'architettura.

Le prime abitazioni

Le caverne

Per quanto non si possa parlare di architettura vera e propria, anche all'interno di una caverna gli spazi erano organizzati secondo numerosi criteri funzionali:

il focolare e la zona destinata alla guardia si trovavano in corrispondenza dell'entrata, mentre le aree di riposo o di preghiera erano locate nelle parti più interne della grotta.

Spesso nelle grotte, nonostante esse fungevano da riparo dalle intemperie, venivano lo stesso "montate" delle capanne.

le Caverne

Le capanne

Il cambiamento tra caverna e capanna è radicale, perché già da quest'ultima, anche se in maniera minima, l'uomo inizia a modificare l'ambiente ad esso circostante per facilitargli l'esistenza e già nel corso del mesolitico l'uomo si organizza in piccole tribù nomade, e la loro mobilità era avvantaggiata dal fatto ch'esso iniziò a costruire abitazioni smontabili, semplici e leggere. Si tratta di tende circolari o ovali formate da un'armatura di pali o in legno o, più tardi, in ferro, la quale era ricoperta da pelli d'animali o da fogliame. L'interno era rivestito di ciottoli e provvisto di almeno due focolari. La più antica capanna che finora è stata rinvenuta di trova a Nizza e si suppone fosse stata addossata ad una parete rocciosa. La sua capienza dimostra che in una capanna vivevano più nuclei familiari.

LE capanne

La howick house

La Howick House è una capanna mesolitica situata a Northumberland , in Inghilterra. Era situata in una posizione strategica su un'altura nei pressi del mare, in modo da avere il controllo della zona. Essa è completamente ricoperta da una spessa coltre d'erba, che oltre a nasconderla, funge da isolante termico.

Secondo molti storici essa era una residenza permanente per cacciatori-raccoglitori. La sua posizione costiera, infatti, forniva animali, selce per attrezzi, legna per l'edilizia e pesci, c'era una vicina fonte di acqua dolce che era disponibile al momento dell'occupazione.

Un'altra ipotesi è che questa abitazione stravagante fosse come una torre di guardia, quest'ipotesi è sostenuta dal fatto che nei pressi della località di rinvenimento sono stati trovati resti di una antico villaggio.

La Howick house

Palafitte e terramare

Durante il mesolitico ed il neolitico si svilupparono tecniche insediative in base al luogo e con esse diverse tipologie di abitazione. Attorno ai laghi ed ai corsi d'acqua si sviluppò l'edilizia su palafitte. La riva veniva rinforzata con tronchi massicci e veniva riempita con terra e sassi per livellare il terreno. Su questo strato successivamente veniva piantato un'armatura di pali in legno, la quale serviva a sorreggere un soppalco su cui veniva costruita l'abitazione.

Palafitte e terramare

terramare

Le terremare erano antichi villaggi dell'età del bronzo dell'Emilia e delle zone di bassa pianura e del delta del Po. Questi villaggi raggiungevano anche estensioni di 0,02 chilometri quadrati, i quali erano protetti da un fossato e da un'alta recinzione. Le case, disposto in modo ottogonale, al contrario delle palafitte, poggiavano sulla terra ed erano rialzate per prevenire numerosi danni quando vi erano le inondazioni, le quali erano molto frequenti insieme alle alluvioni.

Terramare

Le strutture megalitiche

Il paesaggio in cui viveva l'uomo preistorico non era solo formato da ripari naturali o da capanne. Infatti, a partire dal 3000 a.C. l'uomo iniziò ad edificare enormi monumenti e complessi formati da blocchi di pietra grezza, si tratta dei primi megaliti.

Le strutture megalitiche

Perché?

Il motivo principale per cui sono stati costruiti questi megaliti è tuttora sconosciuto. Ma si suppone ch'essi avessero uno scopo religioso o comunque sciamanico. Un'altra ipotesi avanzata da numerosi studiosi è ch'essi erano dei complessi funerari, questa tesi è sostenuta dal fatto che nei loro pressi siano state ritrovate ossa umane. Ultima ma non per importanza è la classe di pensiero che sostiene che questi monumenti fungessero da calendario astronomico e solare.

Perché?

Elementi

L'architettura megalitica comprende tre tipi di elementi fondamentali:

  • Il menhir. Il menhir, derivante dal bretone "pietra lunga", è un massiccio blocco di pietra confitto nel terreno in modo verticale
  • Il dolmen. Il dolmen, derivante dal bretone "tavola di pietra" è un trilite formato da due menhir su cui poggia un architrave di pietra orizzontale
  • Il cromlech. Il cromlech, derivante dal gallese "cerchio di pietra" è l'unione ordinata e consequenziale di ,menhir e dolmen.

Elementi

Stonehenge

Stonehenge è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra. È il più celebre ed imponente cromlech: composto da un insieme circolare di dolmen e menhir tutti lavorati e levigati a mano, esso è anche il più intrigante. Infatti numerosi sono i dibatti su come l'uomo sia riuscito a mettere in piedi tutte quei massi che arrivano a pesare fino a 50 tonnellate, o sul significato. Alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio, anche se l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta. Altri suppongono che esso fosse un luogo per i rituali, infatti si riconosce quello che potrebbe essere un altare. L'unica cosa certa è che non è l'unico...

Stonehenge

Nabta Playa

Nel Sahara si trovano molti cromlech, ma quello di Nabta Playa è diverso dagli altri. Composto da un circolo di pietre erette e da una dozzina di tumuli, viene definita la “Stonehenge africana”: era un luogo in cui si svolgevano dei riti per l’osservazione delle stelle. L'unica cosa che differisce da Stonehenge è che qui l'interpretazione è comune ed è sostenuta dal fatto che nei pressi della costruzione, oltre a numerosi scheletri, sono state ritrovate pietre raffiguranti immagini che potrebbero ricordare la luna ed il sole.

Nabta Playa

Dolmen della Chianca

Il dolmen della Chianca è un imponente monumento megalitico preistorico, risalente all'età del bronzo. Esso è situato nei pressi di Bisceglie, vicino Bari, ed è uno dei pochi megaliti italiani. La costruzione è formata da una cella sepolcrale, preceduta da un lungo corridoio scoperto.

Dolmen della Chianca

Nascita del mattone

L'arte della

mesopotamia

Parte dell'aria mediorientale e mesopotamica è priva di alberi e di montagne per ricavare la pietra per la costruzione. Dovevano essere importati con un enorme sforzo logistico, ma soprattutto economico.

La lavorazione

Un primo metodo consisteva nel lasciare essiccare i mattoni al sole. In alternativa i mattoni venivano accatastati e cotti in forni di argilla, così da renderli sempre più resistenti.

La rivoluzione del mattone

Non a caso nella Bibbia, si sottolinea la portata rivoluzionaria dell'invenzione dei mattoni, ottimi sostituti della pietra. Ma sarà proprio questa a innescare il progetto di edificare "una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo."

Le loro funzioni

Le ziggurat

Edificio monumentale chiamato ziggurat "costruzione elevata". Vi era già nelle città sumere, successivamente in quelle babilonesi e assire. Le ziggurat si sviluppano in una sequenza di gradoni dalle dimensioni ridotte. All'estremo sorgeva un tempio, mentre ai piedi delle ziggurat, vi erano degli edifici per scopi diversi.

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Le mure di uruk, ninive e babilonia

Già nel III millennio a.C.la potente città di Uruk, era protetta da una doppia cinta muraria. Ancora più impressionante dovevano essere le fortificazioni che circondavano le influenti capitali mesopotamiche.

Le città fortificate

Le città

Ninive

Le mura di Ninive, in parte ricostruite, racchiudevano la città entro 12 km, ma sono state parzialmente abbattute dai miliziani dello Stato Islamico nel 2015

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Le città

Babilonia

Anche la Babilonia era dotata di un sistema difensivo difficile da conquistare. Il popolo sotto il "controllo" di Nabuccodonosor II la città divenne la capitale politica e culturale della regione.

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La porta di Ishtar

La porta di Ishtar

Il traffico in entrata e in uscita passava attraverso otto porte monumentali, tra cui la più importante, la porta di ISHTAR che conduceva alla grande ziggurat e al tempio del dio Marduk.

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Del Palazzo reale di Mari

Gli affreschi

I resti di dipinti parietali testimoniamo l'abilità e l'altissima specializzazione raggiunta. L'esempio celebre è il complesso di affreschi nel Palazzo reale di Mari.

Palazzo reale di Mari

I resti

Tra i frammenti di affreschi delle sale, possiamo notare una scena processionale su fondo bianco. Di quel che resta si intravedono due facce sovrapposte.

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La tecnica

Questa tecnica prevedeva l'impiego di blocchetti conici di calcare scuro. I coni erano allineati in file sovrapposte con la punta rivolta verso la parete.

Mosaico a coni

E le sue mattonelle

Ceramica invetriata

La ceramica invetriata presenta un vantaggio pratico ed estetico. Sulle piastrelle veniva steso un rivestimento di sabbia alcalina. La parte blu cobalto era interrotta da file alternate di "tori selvatici e dragoni feroci."

L'importanza dei leoni

Nessun animale come il leone è rappresentato in modo così frequente con una cura così "elevata." I leoni sono rappresentati in diverse posizioni e situazioni.

Un'arte per il sovrano

La leonessa morente

Di Re Sargon II

Il monumentale ingresso del re Sargon II (re assiro) si presenta con creature mitologiche. Queste creature erano collocate ai lati dell'apertura e assumevano il ruolo di stipiti.

I Lamassu

Le civiltà del Nilo

A creare le condizioni per la fioritura della civiltà egizia è sicuramente il Nilo con il suo lungo corso navigabile e il suo limo fertile

L'arte egizia

La società egizia

la società

La società egizia è divisa principalmente in caste; e si potrebbe immaginare una piramide sociale al cui vertice vi si trovava il faraone il quale aveva potere pressoché illimitati e i suoi ordini venivano fatti eseguire da un potente funzionario e alla base gli schiavi

PIRAMIDE SOCIALE

IL CORSO DEL NILO

Architetture per l'eternità

Un tratto di assoluta novità nella cultura egizia è l'idea di costruire appunto per l'eternità e per la vita eterna, quella dopo la morte; che ha un immenso valore in questo periodo

costruire lungo il Nilo

LE MASTABE

LE MASTABE

La mastabe è una piramide tronca con un condotto sotterraneo che conduce alla stanza dove si trova il sarcofago; caratteristica delle mastabe è la finta porta che ha un significato prettamente spirituale poichè simboleggia il passaggio tra la vita terrena e la vita eterna, quella dopo la morte.

IMMAGINE MASTABA

Le piramidi

Le piramidi sono un'evoluzione della mastaba, gli egizi scelsero la forma piramidale per le tombe dei loro sovrani a simboleggiare la protezione di RA il dio del sole e per credenze religiose; le principali, ma anche le più famose sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino

LE PIRAMIDI

LE PIRAMIDI A GRADONI

Le piramidi a gradoni sono un'evoluzione della mastaba, probabilmente voluta da Djoser la piramide omonima all'inizio doveva essere forse una semplice mastaba ma poi ad essa ne vennero sovrapposte due e la piramide si poi amliò anche sotto poichè vennero create più celle funerarie.

LE PIRAMIDI A GRADONI

DJOSER

IL COMLESSO DI GIZA

Il complesso di Giza è forse uno dei più importanti luoghi di cultura al mondo; questo è formato dalle tre piramidi di Cheope Chefrene Micerino e anche dalla sfinge, un leone con la testa di person fatta costriure da Cheope come a proteggere la sua tomba

IL COMPLESSO DI GIZA

PIRAMIDI

I TEMPLI

I TEMPLI

Esistono due tipi di templi: quelli funerari e quelli religiosi; quelli funerari come quello di Hatsepsut a Deir ha il compito di ricordare la persona, come una piramide ma in modo diverso e quelli religiosi per onorare una divinità

IL TEMPIO DI HATSEPSUT

HATSEPSUT

Il tempio di Hatsepsut si trova a Deir El-Bahari; questo è un tempio funerario dedicato al faraone Hatsepsut una delle poche donne che governarono l'egitto e fece costruire il suo templio sfruttando ingegnosamente il pendio della valle

HATSEPSUT

TEMPIO DI AMON E RAMsESSE

Il tempio di Amon e Ramsesse fu fatto costruire ad Abu Simbel appunto dal faraone egizio Ramsesse II, questo è sia untempio funerario che un tempio religioso poiché è dedicato anche al dio Amon. Questo a differenza del tempio di Hatsepsut che si svolge parzialmente all'interno della montagna questo è completamente scavato all'interno della roccia, questo tempio è "sorvegliato" da quattro enormi statue del faraone che si trovano all'entrata.

TEMPIO DI AMON E RAMsESSE

IL TEMPIO

IL TEMPIO DI AMON A KARNAK

AMON

Il tempio di Amon a Karnak è un tempio religioso del nuovo regno, dedicato al dio del cielo e della fecondità, protettore di Tebe ha una struttura che si può definire a penetrale

il tempio

LA VITA OLTRE LA MORTE

La vita dopo la morte ha un importanza elevatissima nella società egizia, poiché è quella la vera e propria vita eterna; riservata esclusivamente alle persone che rispettavano alcuni passaggi fondamentali per accedere al mondo di Anubi il dio dei morti

LE ARTI EGIZIE

L'IMBALSAMAZIONE

L'imbalsamazione è un processo molto importante per la vita oltre la morte poichè anche il corpo si doveva preservare; infatti questo veniva svuotato dagli organi che venivano posti all'interno dei vasi canopi e al suo interno si lasciava solo il cuore, casa dell'anima, poi il corpo veniva riempito con resine bende unguenti e profumi. Una volta richiuso il corpo veniva ben avvolto con bende di lino

L'IMBALSAMAZIONE

VASI CANOPI

I CORREDI FUNEBRI

Il corredo funebre è un elemento essenziale nel percorso di preparazione alla vita dopo la morte poiché questo conteneva tutti gli elementi che la persona usava nella vita terrena e che gli potrebbero essere utili nella vita eterna.

I CORREDI FUNEBRI

MASCHERA TUTAN KAMON

LE CIVILTà DEL MAR EGEO

Nell'Egeo, durante il periodo compreso fra il 3200 a.C. e il 1100 a.C. circa, fiorirono civiltà assai avanzate nell'arcipelago delle Cicladi (le civiltà Cicladiche), sull'isola di Creta (la civiltà Minoica) e nella Grecia continentale (la civiltà Micenea).

L'arte del mar egeo

la civiltà micenea

LE CIVILTà CICLADICHE

Si svilupparono fra il 3200 a.C. e il 1750 a.C. circa. Erano composte da una trentina di isole. La fioritura delle Cicladi fu legata allo sviluppo del commercio e della navigazione favorite dal predominio nel Mar Egeo. Le principali fonti di sostentamento erano la coltivazione, la pastorizia e la pesca. Una caratteristica che rende queste comunità molto diverse dagli altri regni è che erano prive di una sede del potere.

LE CICLADI

LA CIVILTà MINOICA

la civiltà minoica

Si sviluppò a Creta, isola posta a Sud delle Cicladi. Questa civiltà veniva chiamata minoica in riferimento al re cretese Minosse. La vantaggiosa posizione geografica favorì il sorgere di un fiorente impero marittimo. Però questo popolo essendosi dedicato principalmente al commercio e quasi per niente all'esercito lasciava praticamente indifese le sue città che infatti sono state lasciate senza la minima traccia di una cinta muraria mirata alla difesa.

I PERIODI DEI PALAZZI

I PERIODI DEI PALAZZI

IL PERIODO PREPALAZIALE (3000-1925 a.C.)

Questo periodo è chiamato così perchè precede i grandi palazzi e durante esso i cretesi costruivano ancora in mattoni crudi.

IL PERIODO PROTOPALAZIALE (1925-1750 a.C.)

Vengono edificati i primi importanti palazzi come quelli di Cnosso, Festo e Mallia.

IL PERIODO NEOPALAZIALE (1750-1460 a.C.)

I palazzi diventano la sede politica, economica e religiosa della comunità: avevano botteghe e magazzini al loro interno, vi risiedeva il sacerdote e vi erano ambienti dedicati al culto.

IL PERIODO POSTPALAZIALE (1400-1100a.C.)

Segna il declino della civiltà minoica causato probabilmente d dalle invasioni achee.

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LA CIVILTà MICENEA

Si sviluppò nella Grecia continentale e segnò il declino della civiltà Cretese e la creazione di nuovi centri di potere nel Peloponneso. Prende il nome "micenea" da Micene, uno dei suoi centri più importanti. La civiltà micenea non faceva capo a Micene come potrebbe far pensare, ma era composta da diversi centri indipendenti. I Micenei ereditarono dai Cretesi numerose pratiche artistiche e culturali, una di queste è il cambiamento della forma di scrittura: dalla lineare A alla lineare B. La lineare A era l'espressione grafica della lingua cretese, la lineare B era

sempre una forma di scrittura cretese

derivata dalla lineare A che però

veniva usata per il greco e quindi

dai micenei.

Grazie per l'attenzione

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