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Recanati, 29 giugno 1798 Napoli, 14 giugno 1837
Tra le opere più importanti troviamo:
Tra i componimenti poetici inclusi nei Canti ricordiamo Il passero solitario, La sera del dì di festa, Alla luna, A Silvia, il Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Il sabato del villaggio, La ginestra e infine L'infinito
Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani
Il 1 luglio 1937, nel primo centenario della morte del poeta, fu istituito a Recanati il Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
Ha come scopo la promozione di ricerche e studi su Giacomo Leopardi in campo storico, biografico, critico, linguistico, filologico, artistico, filosofico.
E' stata scritta nel 1829 ed è una canzone libera in endecasillabi e settenari, raggruppati in quattro strofe di lunghezza differente.
L’ambientazione della poesia è in un piccolo borgo.
E' una poesia filosofica.
La ragazza è contenta perché è giovane, la festa è un’occasione per essere corteggiata. Però un giorno sarà lei la vecchietta sulla scala, e sarà triste per aver perduto la giovinezza e la festa le ricorderà solo che il tempo sta passando e che si sta avvicinando alla morte.
Tuttavia per il momento non ci pensa e non deve pensarci.
Perchè?
Godersi la vita finchè si è giovani
La poesia leopardiana è quasi sempre legata alla vita concreta dell’uomo e cerca di offrire degli insegnamenti per affrontarla. In questa poesia, alla fine, il poeta fa una raccomandazione a tutti i giovani: godete la vita, gioite, esultate, fate follie, voi che adesso potete, fintantochè siete nel momento più felice della vita.
LEOPARDI
MANZONI
C’era in fatti quel brulichìo, quel ronzìo che si sente in un villaggio, sulla sera, e che, dopo pochi momenti, dà luogo alla quiete solenne della notte. Le donne venivan dal campo, portandosi in collo i bambini, e tenendo per la mano i ragazzi più grandini, ai quali facevan dire le divozioni della sera; venivan gli uomini, con le vanghe, e con le zappe sulle spalle. All’aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e là i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsità della raccolta, e sulla miseria dell’annata; e più delle parole, si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno.
Già tutta l’aria imbrunisce, il cielo sereno si fa scuro
e si disegnano le ombre delle colline e delle case
al chiarore della luna appena sorta. Ora la campana ricorda a tutti la festa
che sta arrivando, e
potresti dire che il cuore si riconforta a quel suono.
I bambini nella piazza si rincorrono gridando
di entusiasmo, rompendo allegramente il silenzio:
e intanto ritorna fischiettando alla sua cena
il contadino che pensa al giorno di riposo. Poi, quando tutte le luci sono spente,
e tutto il paese è addormentato, si sente il picchiare
del martello, e la sega del falegname ancora
sveglio al chiarore della lucerna per ultimare in fretta
il suo lavoro prima dell’alba.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
https://www.studenti.it/il-sabato-del-villaggio-giacomo-leopardi-parafrasi-commento.html
http://www.leopardi.it/canti13.php
https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi#Il_Centro_Nazionale_di_Studi_Leopardiani
Bibliografia
I Promessi Sposi a cura di A. Jacomuzzi e A.M. Longobardi