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Da tempo è noto che l'ambiente è benefico per lo stato di salute degli uomini, principalmente perché vicino ai boschi c'è più ossigeno e l'aria è meno inquinata, lo sport praticato unicamente all'aperto suscita inoltre un maggiore senso di di completezza fisica e psichica.
Un'attività accessibile a tutti è per esempio l'escursionismo, che consiste in passeggiate in zone selezionate per arrivare ad un rifugio.
- L'orienteering consiste nel portare a termine un determinato percorso usando solo una bussola e una cartina topografica, si svolge in tutti i periodi dell'anno e può essere praticato a piedi,
con gli sci o in mountain bike.
- Nella corsa di orientamento di solito il terreno di gara è un bosco o un ambiente naturale
- Lo sci-orientamento è la versione invernale della corsa di orientamento, nel quale le scarpe vengono sostituite
con degli sci da fondo
- La mountain bike-orientamento è apparsa solamente negli ultimi anni e permette di utilizzare sia le qualità atletiche della mountain bike che la concentrazione dell'orienteering.
La carta è considerabile come una foto rimpicciolita del territorio, in cui i vari oggetti sono rappresentati con segni convenzionali che indicano le caratteristiche del terreno e delle costruzioni.
Le cartine hanno anche una scala, che esprime la riduzione,
inoltre più la scala è piccola minore è la quantità di dettagli.
Nel circuito la partenza è indicata da un triangolo, i posti di controllo con un cerchio rosso e l'arrivo da due cerchi concentrici.
Sul terreno questi punti sono segnalati da lanterne di colore arancione e bianco con una sigla di riferimento
Ogni allievo riceve una carta d’orientamento pulita e a circa 50-80 metri di distanza
si appendono alcune carte, uguali a quelle distribuite,
con segnato un determinato numero di punti.
L’obiettivo è cercare di riportare sulla propria carta tutti i punti segnati
sulla carta modello nel minor tempo possibile.
Prima di tutto, si preparano dei fogli, dove bisogna incollarci alcuni pezzi della carta di orientamento che corrispondono a settori precedentemente determinati,
e poi questi fogli si appendono a circa 50-80 metri di distanza.
Gli allievi devono memorizzare bene i particolari dei pezzetti di carta,
e successivamente devono trovare il settore corrispondente.
Per evitare che l’individuazione dell'ultimo settore sia automatica o per esclusione,
si prepara un foglio in più rispetto ai settori stessi.
Tra le attività, è previsto un puzzle, quindi bisogna incollare una carta di orientamento su un cartoncino e ritagliarla in tanti pezzi. L'obiettivo è ricomporre la carta.
Il gioco può essere svolto con o senza una carta modello e da soli o in piccoli gruppi.
Un'altra attività prevista è il memory: da due carte uguali, incollate su cartoncino,
si ritagliano i pezzi del gioco. Tutti i pezzi ritagliati sono in due duplice copie
e vengono sparpagliati sul tavolo, tutti voltati tranne uno.
Poi, a turno, ogni giocatore gira un pezzo, cercando di trovare quello corrispondente.
Il vincitore è il giocatore che raccoglierà più coppie.
Finché nessuna coppia viene trovata, tutti i pezzi girati rimangono in vista,
ma trovata una coppia, gli altri pezzi vengono di nuovo voltati nella posizione di prima.
Di volta in volta rilancerà il gioco chi ha trovato la coppia precedente.
3- Poi prova a disegnare sulla carta della classe
un percorso, evidenziando la partenza,
i punti di controllo e l’arrivo.
Esegui il percorso disegnato mentre
i compagni controllano.
5- Poi un compagno esegue il percorso
seguendo le tue indicazioni del tipo:
due passi a destra, a sinistra,
avanti, indietro... eccetera.
Le carte didattiche vengono utilizzate a scopo
d’insegnamento, specialmente nelle scuole,
dove l’uso della carta può servire per raggiungere
obiettivi specifici di altre materie.
2- Successivamente cerca il tuo posto sulla carta
e segnalo con un cerchietto.
4- Puoi anche rendere il tutto più difficile se scambi
la tua carta con quella di un altro compagno
e fai eseguire a lui il tuo percorso.
6- C'è anche la “Caccia alla volpe”, dove un compagno
si sposta veloce per la classe seguendo una strada
prestabilita, nel mentre gli altri compagni osservano
e segnano sulla mappa della classe il
percorso seguito dalla “volpe”.
8- Infine, segna con dei cerchietti i punti dove
si trovano negozi conosciuti, semafori, giardini
e strisce pedonali. In questo modo puoi arrivare
a farti un’idea precisa del tuo quartiere.
1- La prima esperienza di orientamento
può iniziare disegnando la piantina
della tua camera e poi quella
della tua classe.
7- Oppure questa attività a due o tre squadre:
a turno ogni squadra si dispone a
piacere nello spazio dell’aula.
Gli altri devono riportare sulla carta la
posizione assunta dalla squadra in gara.
Vincerà il gruppo che commetterà meno errori.
La carta didattica più semplice e utile è quella
della zona intorno alla tua scuola.
Questa carta potrai trovarla facilmente
in Comune e a scuola.
Sulla carta l’insegnante avrà messo dei bollini
adesivi che servono come lanterna:
dovrai segnare sulla tua carta la posizione del bollino.
Si potranno organizzare gare di mini-orientamento predisponendo alcune carte didattiche e usando come lanterne i bollini adesivi contrassegnati da una lettera, che i giocatori dovranno trascrivere sulla propria carta
per dimostrare il passaggio esatto
ai vari punti di controllo.
Sulla carta saranno segnati con cerchietti diversi
i punti di controllo, mentre il punto di partenza
e il punto di arrivo saranno coincidenti.
La Bussola
L’uso della bussola come mezzo di orientamento si basa sull’ago magnetico che indica la direzione nord.
La carta deve essere sempre orientata secondo il terreno, perché la lettura della carta nella direzione di marcia è la base della tecnica dell’orientamento.
Tutte le carte hanno un simbolo, che può essere una “N” o una freccia,
per indicare il nord della carta stessa.
Quando nord della carta e nord magnetico coincidono, la carta è orientata ma la domanda è,
come si fa a far coincidere le due direzioni?
Per fare ciò bisogna posare la bussola sulla carta e girare la carta e la bussola come un corpo unico, finché la direzione dell’ago magnetico (punta rossa) diventa parallela a quella
del nord della carta:
A questo punto la carta è completamente orientata e indica la direzione di avanzamento
Il problema che più spesso si presenta all’escursionista è
quello di sapere in quale direzione si trova una certa meta.
Si definisce azimut la direzione di marcia espressa in gradi con riferimento al nord.
Se si posa la bussola sulla carta e si unisce il punto di partenza e quello di arrivo con il lato di base della bussola stessa, la freccia direzionale indicherà la direzione di marcia. Poi si ruoterà la bussola in senso orario finché la forchetta nord non risulta parallela al meridiano
più vicino della carta.
Si legge l’azimut e, infine, si toglie la bussola dalla carta, tenendola in mano
sulla verticale del proprio naso e si gira la bussola finché l’ago magnetico
si sovrappone alla forchetta nord. La freccia indicherà la direzione di marcia da seguire
per raggiungere la meta di destinazione.
La bussola
La rosa dei venti
Due esempi di
esercizi che si
possono svolgere in un percorso vita:
L’idea e la realizzazione dei “percorsi vita” furono sviluppate
dagli Svizzeri alla fine della seconda guerra mondiale, mentre i percorsi
attrezzati furono pensati nei boschi finlandesi. Questi percorsi si
sono poi diffusi nei diversi Paesi compresa l’Italia.
Il percorso vita è un tracciato o un sentiero dove a chiunque
è consentito fare della sana ginnastica
e nel contempo ammirare l’ambiente naturale.
Oggi questi percorsi attrezzati sono diventati più complessi, hanno molte variabili, prevedono programmi adatti anche per bambini e anziani e sono strutturati per essere utilizzati sia per chi fa una semplice passeggiata,
sia per chi vi corre a piedi o in mountain bike.
È possibile quindi correre lungo tutto il circuito per più volte senza mai fermarsi, così come sostare nelle aiuole oppure fermarsi a fare gli esercizi ginnici “prescritti” dagli appositi cartelli.
Questi percorsi sono frequentemente arricchiti anche di contributi didattico-scientifici e in alcuni spazi predisposti lungo il circuito sono allestiti pannelli che spiegano e illustrano la flora locale,
la struttura morfologica e geologica del terreno,
i reperti storici e archeologici della zona.
Lo sport di arrampicata sta riscuotendo successo e interessamento da appassionati di tutte le età. Lo si può praticare sia in ambiente naturale sia in strutture fisse realizzate all’aperto o all’interno di palestre e palazzetti, con diverse proposte che possono essere attuate sia in ambiente indoor che in ambiente naturale.
Normalmente, nelle classiche palestre scolastiche si trovano i grandi
attrezzi che, se opportunamente utilizzati, assolvono in modo valido
alla funzione didattica dell’insegnamento dell’arrampicata.
La forza della muscolatura prensile e di trazione viene sviluppata
attraverso il regolare uso di spalliere, scala orizzontale, quadro
svedese e del palco di salita che, nell’insieme, offrono diverse
possibilità di esercizio. Riconosciamo le varie tipologie:
- la spalliera, attrezzo comune per le traslocazioni
e manovre di autoassicurazione;
- il quadro svedese, utilizzato in sospensione
per le salite e le discese;
- il diedro, pannello a parete che consente l'arrampicata
anche in un ambiente;
- il boulder, masso con pareti arrampicabili
alto pochi metri.
Spalliera
Quadro svedese
Boulder
Diedro
Il trekking è un'attività sportiva basata sul camminare in un territorio a scopo di studio o svago, lungo percorsi poco agevoli che tipicamente non possono essere percorsi con i mezzi di trasporto; quando si pratica trekking, l’andare in sicurezza è la prima cosa a cui prestare attenzione, infatti l'abbigliamento e l’attrezzatura sono un fattore da non trascurare e vanno scelti in base al percorso che si vuole effettuare.
Per fare questo tipo di sport, inoltre, si deve avere rispetto dell'ambiente, evitare di fare rumore, rispettare i sentieri, non manomettere la segnaletica, non lasciare rifiuti, non molestare animali selvatici, accendere fuochi solamente in luogo adatto e con adeguata competenza e infine spegnerlo accuratamente prima della partenza.
VESTIARIO:
• Calze: devono essere morbide e imbottite nei punti giusti in modo da non creare raschiamenti.
• Calzature: scarpe e scarponi vanno scelti in base al percorso scelto (bassa o alta quota); per il trekking a bassa quota è sufficiente una calzatura con suola morbida, di materiale traspirante e impermeabile. Lo scarpone deve essere abbastanza alto da fasciare la caviglia per evitare distorsioni.
• Intimo: slip e maglietta di materiale morbido e traspirante,
• Pantaloni: devono essere di materiale traspirante e idrorepellente. In periodi caldi vanno bene i calzoncini, ma accompagnati da pantaloni lunghi nel caso di cambiamento di temperatura.
• Maglieria: si usa generalmente un micropile traspirante.
• Giacca a vento: anche questa deve essere leggera, senza grosse imbottiture, impermeabile e traspirante, con cappuccio.
• Guanti: appropriati in base alla quota e alla temperatura; se ne consigliano due paia, uno più leggero e uno più pesante.
• Passamontagna e paraorecchi.
Preparazione:
Per evitare problemi gravi, come per esempio lo smarrimento o il trovarsi coinvolti in un temporale improvviso, è necessario pianificare in anticipo
diversi elementi:
- bisogna essere preparati fisicamente, infatti essere allenati aiuta a praticare questo sport senza alcuna difficoltà
- la durata prevista, le tappe, i rifugi;
- le condizioni meteorologiche previste;
-l'abbigliamento e in particolare le calzature;
- l'equipaggiamento (accessori minimi, zaini, tende ecc..)
- le scorte di acqua e alimenti.
- andare almeno in due persone, invece se si è da soli è necessario informare
qualcuno sull’itinerario e sulla meta
dell’escursione
- è necessario informarsi sul percorso da effettuare
ATTREZZATURA:
essere comodo e di buon materiale impermeabile.
in qualsiasi momento.
Accessori: (lo stretto necessario, senza escludere
quelli di emergenza):
• occhiali con buone lenti per quota fino ai 4000 metri;
• una carta geografica del luogo da esplorare, una bussola oppure un ricevitore GPS
• altimetro con termometro;
• torcia elettrica o una lampada frontale;
• binocolo;
• piccola farmacia (con cerotti ecc..)
• coltello multiuso;
• poncho in caso di pioggia.
VIVERI:
Si porta lo stretto necessario, non dimenticando i liquidi con
sali minerali e snack energetici,
e meglio è zuccheri.
Nel cellulare puoi trovare uno strumento molto utile ed efficace, in grado di aiutarti nelle tue
escursioni in montagna.
Esistono alcune app: endomundo, runtastic, mytracks, View Ranger e altre, con cui puoi visualizzare percorso, velocità, distanza e altitudine mentre cammini.
I dati vengono annotati in tempo reale e hai la possibilità di ascoltare periodicamente
annunci vocali sui tuoi progressi.
- Mi preparo per la camminata.
-Verifico che il mio smartphone sia acceso e carico, attivo la funzionalità GPS,
quindi apro l’applicazione che mi farà da supporto nell’escursione, su cui posso
visualizzare tempo, distanza, velocità, altitudine, condizioni meteo, ecc.
-è molto importante che la batteria del cellulare sia completamente carica.
L’utilizzo di queste applicazioni comporta un elevato consumo di energia.
Se il percorso è molto lungo (sopra le 8 ore) è bene munirsi di
un caricatore esterno USB.
-Mentre cammino posso consultare le informazioni sull'applicazione, che
vengono aggiornate in tempo reale. Durante tutta l’escursione, dunque, posso
controllare quanta strada ho percorso, a che altitudine mi trovo, da quanto tempo
cammino, ecc. Mi viene mostrata la mappa, così da vedere il
punto esatto in cui mi trovo, le zone circostanti ecc.
-Appena finito sarà possibile visualizzare tutto il percorso effettuato,
infatti questi strumenti sono capaci di annotare tutti i dati in tempo reale,
infatti mostra anche il tempo complessivo di percorrenza,
la velocità, la distanza ecc..
Il gesto atletico fondamentale dello sci si può individuare nella curva di base. questo gesto viene ripetuto tante volte, in occasioni e condizioni diverse tali da determinare il coinvolgimento
di tutta la struttura corporea.
Le principali fasi della curva sono:
• discesa diagonale;
• piegamento con angolazione;
• distensione;
• anticipo e appoggio del bastoncino;
• piegamento con angolazione opposta alla precedente.
La discesa libera è la gara più spettacolare tra le specialità dello sci alpino. I discesisti si lanciano “a uovo”, ovvero in posizione raccolta, ricercando la massima aerodinamicità. Le zone in cui si possono raggiungere le velocità più elevate devono essere protette infatti gli atleti devono indossare il casco e altre protezioni.
Il super gigante si tratta di una via di mezzo tra la discesa libera e lo slalom gigante. Il tracciato è segnalato con porte alternate blu e rosse che devono essere almeno 35 per gli uomini e 30 per le donne, ed è obbligatorio l’uso del casco.
Lo slalom gigante è la specialità che riassume tutte le caratteristiche
dello sci alpino: non solo velocità e coraggio ma anche tecnica e precisione. La gara si disputa in due manches sulla stessa pista, ma con differenti tracciati: vince l’atleta che sommando i tempi ha ottenuto quello minore.
Le porte, alternate blu e rosse, sono in numero compreso
tra 56 e 70 per gli uomini e tra 46 e 58 per le donne.
La combinata è formata da una discesa libera e uno slalom speciale.
La classifica viene stilata in base alla somma dei tempi finali
delle due prove.
Le tecniche di sciata sono due: la tecnica classica e la tecnica libera
• La tecnica classica è quella tradizionale: si gareggia
con andatura a sci paralleli, senza mai abbandonare o
deviare dagli appositi binari tracciati sulla pista.
• La tecnica libera è così definita perché consente agli
sciatori di scegliere i movimenti da compiere
e il tipo di andatura.
Dall’alto del trampolino gli atleti sfidano le leggi di gravità; il
salto è una disciplina che richiede doti di potenza, sensibilità,
precisione, equilibrio e concentrazione. In “volo” il corpo è
teso e leggermente piegato all’altezza delle anche;
gli sci devono essere orizzontali.
Lo snowboard può essere hard o soft; la prima differenza sta negli scarponi. Nel primo caso sono rigidi, come gli scarponi da sci, ma più bassi e con maggiore flessibilità. Nel secondo sono morbidi, più simili ai doposci, quindi caldi e comodi.
Per questo molti optano per un attrezzatura soft.
Osservando gli arti inferiori possiamo individuare:
• il piegamento, la distensione, la leva tacco-punta, la tor sione delle gambe, l’avanzamento e l’arretramento delle ginocchia.
Osservando gli arti superiori possiamo individuare:
• la rotazione del busto, il bilanciamento dei carichi con le mani, lo slancio.
Osservando la testa noteremo che anticipa sempre il movi mento del corpo.
IL BIG AIR è una disciplina acrobatica e spettacolare.
Si utilizza un’attrezzatura soft. La tavola è corta e larga con un buon grado di flessibilità.
Come scarpone si utlizza uno stivaletto morbido
che permetta massima libertà di movimento
della caviglia.
Il bacino, detto anche baricentro, deve mantenere una posizione stabile: è estremamente importante infatti mantenere l'equilibrio per effettuare le acrobazie e i movimenti più divertenti.
Gli arti superiori devono essere sollevati, coi gomiti larghi: è importante sollecitare il deltoide, sopraspinato e capo lungo del bicipite, per poter mantenere l'equilibrio sullo snowboard.
La tavola da snowboard va assecondata dall'atleta, dipende infatti dalla morfologia del percorso, dall'andamento del terreno e dalle difficoltà presenti.
Per la buona riuscita e la prudenza nelle evoluzioni, è necessario avere calzature efficienti, in aggiunta agli attacchi della tavola.
Deltoide
Sopraspinato
Capo lungo del bicipite
Pattinare
Il pattinatore rimane immobile dietro la linea di partenza con i piedi separati a una distanza simile alla larghezza delle spalle.
Dopo aver accovacciato il corpo formando un angolo di 90°, il pattinatore si dondola sui piedi. Un braccio esercita la forza verso il basso,
mentre l'atleta dirige l'altro verso il torace.
Con passi rapidi e scattanti il pattinatore accelera per prendere velocità; deve poi cercare di mantenerla uniforme durante il resto della gara.
L'Hockey su ghiaccio
È il più veloce tra tutti gli sport di squadra, infatti i giocatori posso raggiungere la velocità di 50 chilometri orari.
Una partita di hockey si disputa in tre tempi di 20 minuti ciascuno,
con intervalli di 15 minuti.
Due squadre si affrontano su una superficie ghiacciata,
coperta, di 30 x 60 metri.
Lo scopo è spingere con delle stecche nella porta avversaria un disco piatto di gomma dura. Si tratta di un gioco generalmente molto fisico,
in cui con i cosiddetti bodycheck è possibile spostare lateralmente l'avversario per conquistare il puck.
In montagna
L'evoluzione in chiave moderna dell'alpinismo solitario è il free climbing, arrampicata senza corde né protezioni.
Anche il torrentismo è uno sport tipicamente alpestre: si tratta della discesa do torrenti di montagna, superando con qualunque aiuto o mezzo disponibile i vari passaggi proposti ai dislivelli.
In acqua
La discesa di fiumi e torrenti viene effettuata anche con imbarcazioni e remi nel rafting. La difficoltà di questo sport dipende
ovviamente dal percorso del torrente.
Altro tipo di discesa dei corsi d'acqua è l'hydrodspeed, in cui si procede sdraiati a pancia sotto su uno scafo piatto che ricorda il bob.
In volo
Il deltaplano è una specialità ormai abbastanza nota: dopo una breve rincorsa ci ci lancia giù da un precipizio, sorretti da due enormi ali che permettono di navigare nell'aria sfruttando il gioco delle correnti.
Principio del tutto simile anche per il parapendio, che prevede però l'uso di un'ala a cassone, abbastanza simile a un paracadute.
Va infine ricordato il "salto nel vuoto" del bungee jumping, che consiste nel lanciarsi nel vuoto da altezze notevoli ma in presenza di pareti lisce, agganciati a un punto fisso e solido tramite
un elastico legato alla caviglia.