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David Hume nasce nel 1711 a Edimburgo, da una famiglia di piccola nobiltà terriera
Tentata inutilmente la carriera accademica, Hume decide di intraprendere la carriera diplomatica, grazie alla quale riesce ad entrare in contatto con i maggiori esponenti dell’Illuminismo francese, quali Diderot, D’Alembert e Rousseau
Fra il 1767 e il 1768 assume la carica di sottosegretario di Stato per il Nord nel governo di William Pitt, quindi si ritira a vita privata in Scozia per dedicarsi agli studi e alla revisione dei suoi scritti
Muore nel 1776 all’età di 65 anni
Appena diciottenne, Hume concepisce il progetto di una nuova filosofia che, sviluppandosi sul terreno gnoseologico e su quello morale, porti, secondo il metodo sperimentale, alla fondazione di una scienza della natura umana
Preliminare alla realizzazione di una scienza nuova, tuttavia, Hume avverte l'urgenza di realizzare un’esplorazione della mente umana – oggetto della nuova scienza –, così da individuarne i contenuti e analizzarne le dinamiche di funzionamento interno
L’indagine sulla natura umana prende avvio dall’analisi delle percezioni, i costituenti dell’attività mentale
1. Impressioni
2. Idee
Percezioni più deboli e pallide, le idee consistono nel riflettere su sensazioni, emozioni, passioni già provate
Lo stretto legame tra impressioni e idee consente di mettere a punto un metodo rigoroso di critica delle idee stesse
Hume distingue le idee in:
- SEMPLICI che non sono scompibili (un colore, un odore...) e che hanno sempre un corrispettivo nelle esperienze e sono copia fedele delle nostre impressioni;
e COMPLESSE che sono composte di più parti ma non devono per forza derivare da una impressione complessa, ma da un insieme di impressioni e idee semplici che noi combiniamo insieme (tra queste rientrano anche le idee di finzione...)
Hume individua due facoltà:
la memoria e l'immaginazione.
Le idee mantengono le impressioni primitive da cui derivano attraverso la memoria:
Oltre alla memoria, l’immaginazione riattiva le idee ormai prive della loro vivacità, avendo però il pregio di essere un’attività produttiva, in quanto collega fra loro le idee associandole in modo non totalmente libero
L’immaginazione, oltre al vincolo dato dalle impressioni, è guidata da un principio universale che opera uniformemente, in maniera regolare e metodica, a disciplinare anche le fantasie più bizzarre
Le regole che presiedono all’associazione delle idee si esprimono attraverso tre leggi:
1. La legge della somiglianza:
2. La legge della contiguità spazio-temporale:
3. La legge della causalità
Sulla base di queste leggi, la mente umana costruisce dei sistemi di idee complesse, dando così vita sia alle scienze sia a insiemi puramente fantastici
Secondo Hume la conoscenza consiste nel collegare fra loro idee
1. Attraverso una semplice relazione fra idee, nella quale un’idea è ricavata da un’altra senza fare ricorso all’esperienza (a-priori e dotate di necessità logica)
2. Attraverso una relazione fra dati di fatto, cioè un collegamento fra eventi o fatti legati all'esperienza, che chiedono un raffronto con la realtà empirica (non potrà essere una conoscenza certa ma solo probabile). Si tratta di conoscenze possibili, non necessarie
Tutti i ragionamenti che riguardano fatti si fondano sul principio di causalità
Sul piano empirico, infatti, non si manifesta mai l’esistenza di una forza messa in opera da ciò che viene denominata causa sul presunto effetto
Secondo Hume, inoltre, il legame fra causa ed effetto rappresenta una mera congettura che nasce dall’abitudine
La concezione antimetafisica prodotta dall’empirismo radicale humiano mette in crisi
sia l’oggettività del mondo esterno
sia la soggettività umana intesa come cosa per sé esistente
Anche nel caso della sostanza, infatti, sarebbe l’abitudine a legare insieme, nell’immagine di una cosa, impressioni diverse, suggerendo alla mente la consistenza di una cosa esterna, dotata di un’esistenza continua anche quando non è immediatamente presente ai sensi
Sostanza incorporea, anche l’io viene interpretato come il semplice flusso delle percezioni umane
Non essendo possibile provare l’esistenza dell’io, non è neppure possibile parlare di immaterialità e di immortalità dell’anima