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Gli Stati Uniti sono il quarto Paese del mondo, dopo Russia, Canada e Cina. Sono una repubblica federale costituita dal Distretto federale della capitale Washington e da 50 Stati: 48 sulla terraferma e gli altri due, ovvero l’Alaska e l’arcipelago delle Hawaii, nell’Oceano Pacifico. Gli Stati Uniti si trovano nell’America settentrionale e confinano a Nord con il Canada e a Sud con il Messico. Sono bagnati ad Est dall’Oceano Atlantico, a Sud-Est dal Golfo del Messico e a Ovest dall’Oceano Pacifico.
RILIEVI E PIANURE
Il territorio è caratterizzato da due sistemi montuosi laterali ad Ovest, che racchiudono un’area pianeggiante. A Ovest troviamo la Catena Costiera, la quale si estende dalla California all’Alaska. Il monte McKinley si trova in questa catena ed è la vetta più alta del Nord America con 6194 m. Verso Est si trovano le Montagne Rocciose e la catena dei monti Appalachi, molto antica. Al centro si estendono immense pianure, tra cui le Grandi Pianure.
Catena Costiera
Montagne Rocciose
Monte McKinley
Grandi Pianure
Monti Appalachi
Il fiume più grande di questa regione è il Mississippi, con 5970 km. Fiume altrettanto importante è il Colorado, che nel tempo ha scavato e formato la fenditura del Grand Canyon.
Tra gli Stati Uniti ed il Canada si trovano cinque laghi, i quali formano i Grandi Laghi, dove si trovano le famosissime cascate del Niagara.
Il territorio presenta diversi climi: da Nord a Sud troviamo il clima seminivale, il clima temperato freddo con inverno lungo e il clima temperato freddo con estate calda, infine il clima subtropicale sub-polare in Alaska; clima montano sulle cime degli Appalachi e delle Montagne Rocciose; temperato presso i Grandi Laghi e nella regione delle Grandi pianure, che diventa arido procedendo verso le Montagne Rocciose; temperato-caldo sulla costa del Pacifico; tropicale a sud, con un elevato tasso di umidità lungo il Golfo del Messico.
La popolazione degli Stati Uniti si è formata attraverso un fenomeno migratorio ancora in atto. Agli spagnoli, francesi e britannici si sono aggiunte persone provenienti da tutti i Paesi europei e da altri continenti, soprattutto africani. Verso la metà dell’Ottocento iniziarono le immigrazioni di tedeschi, irlandesi e scandinavi. Tra il 1880 e il 1914, la popolazione fu costituita soprattutto da slavi e latini; fra questi ultimi, numerosi furono gli italiani. Oggi, negli Stati Uniti, si contano più di 300 milioni di abitanti, ma la densità risulta comunque bassa dato il vasto territorio. Notevole risulta il tasso di urbanizzazione. L’incremento della popolazione è basso tra i bianchi, mentre è alto tra i neri, gli asiatici e i latinoamericani. Infatti, proprio dall’America latina arrivano la maggior parte dei migranti in cerca di una vita migliore.
Oggi la comunità dei latinoamericani conta 50 milioni di persone (circa 16% della popolazione) ed è la seconda dopo quella dei bianchi di origine europea (64%). La terza comunità è quella degli afroamericani (12%), seguita da quella degli asiatici (5%) e dai nativi amerindi, i cosiddetti pellerossa o indiani d’America (0,7%).
Gli Stati Uniti costituiscono un laboratorio di integrazione sociale e sono una grande realtà multietnica anche se ci sono molte discriminazioni e tensioni razziali. La varietà di etnie si rispecchia anche nelle differenze religiose. La metà dei cittadini statunitensi professa religioni cristiane: un quarto di questi è cattolico, i tre quarti si dividono tra le tradizionali Chiese protestanti e altre Chiese cristiane di costituzione recente. Ci sono anche musulmani, soprattutto afroamericani, induisti, buddisti, sikh.
Negli Stati Uniti ci sono molte città con più di 500 mila abitanti. Le città degli Stati Uniti, da qualche decennio, si espandono fondendosi l’una con l’altra, e da qui si creano le conurbazioni e megalopoli. Tra le città della costa atlantica settentrionale c’è una megalopoli formata da New York, Boston, Filadelfia e Washington. Washington, la capitale, sorge sul fiume Potomac; vi hanno sede la Casa Bianca, dove vive il Presidente, il Campidoglio, sede del Congresso, il Pentagono, sede del ministero della Difesa.
Il centro della megalopoli è New York, che con Newark e Bridgeport conta 22 milioni di abitanti circa. Essa è sede delle Nazioni Unite, della Borsa di Wall Street e di famose università. Qui ci sono: la Statua della Libertà, il grattacielo Empire State Bulding inaugurato nel 1931, che è rimasto per molto tempo il più alto al mondo. Si trovavano anche le Torri Gemelle, abbattute l’11 settembre 2001 con un attentato terroristico.
Sulla costa pacifica c’è un’altra megalopoli che si trova intorno a Los Angeles, che con Long Beach e Riverside conta 18 milioni di abitanti. Los Angeles è molto famosa perché vi si trova la più importante industria cinematografica del mondo, negli studios di Hollywood. Sul Pacifico si trova la conurbazione formata da San Josè, San Francisco e Oakland. Nella baia di San Francisco si trova la Silicon Valley, cioè l’industria informatica internazionale.
Sulla riva sud-occidentale del lago Michigan si trova Chicago che accoglie quasi 10 milioni di abitanti. Esso è il fulcro della megalopoli dei Grandi Laghi, il maggiore collegamento aeroportuale con altri continenti. Ha giganteschi impianti ferroviari e il suo porto è tra i più vasti dell’America settentrionale.
Dallas
Al centro di ampie conurbazioni, con la popolazione compresa tra i 5 e i 10 milioni di abitanti, si trovano anche Dallas, Houston, Miami e Detroit.
Detroit
Houston
Miami
La capitale della Georgia, Atlanta, è uno dei più grandi centri economici del Sud ed il suo aeroporto è uno tra i più trafficati al mondo.
L’attuale bandiera risale al 1960, anno in cui venne inserita la cinquantesima stella, che rappresenta lo stato delle Hawaii. Si chiama Stars and Stripes, ovvero Stelle e Strisce. È composta da 13 strisce bianche e rosse, che rappresentano le prime tredici colonie dello Stato americano e 50 stelle bianche su uno sfondo blu, in alto a sinistra, che rappresentano gli attuali Stati americani.
Gli Stati Uniti sono la prima economia mondiale. Circa il 46% del suolo è sfruttato per l’agricoltura e l’allevamento (specialmente di bovini, suini e animali da cortile). Nelle Grandi Pianure prevale la cerealicoltura, con enormi produzioni di grano e mais. Gli Stati Uniti sono il secondo produttore ed il primo esportatore al mondo di cereali. Nelle regioni del sud si coltivano cotone, tabacco, lino, soia, girasoli, arachidi, barbabietole e canna da zucchero; nelle aree più calde sono diffusi frutteti, agrumeti e vigneti. La silvicoltura alimenta una notevole produzione di legname. La pesca pone gli Stati Uniti ai primi posti nel mondo per quantità di pescato. Però contribuiscono alla ricchezza nazionale molto meno rispetto al passato.
Gli Stati Uniti dispongono di grandi risorse minerarie e ciò ha permesso un esteso sviluppo delle fabbriche già dal 1800. Infatti gli Stati Uniti dispongono di materie prime come carbone, petrolio e ferro e questo ha favorito lo sviluppo dell’industria siderurgica, metallurgica, meccanica e chimica.
Le industrie sulle quali hanno puntato molto gli Stati Uniti da decenni, sono quelle aeronautiche, spaziali e informatiche. Gli USA infatti sono i leaders mondiali nelle attività tecnologiche e industriali legate al settore spaziale. All’origine della netta superiorità di oggi ci sono i progetti lanciati negli anni ’70, come il programma di navigazione GPS. Oggi, a differenza del passato, la capacità spaziale non è solamente uno strumento di interesse militare o di prestigio politico: accanto al mercato istituzionale c’è una forte richiesta commerciale (in particolare telecomunicazioni, TV e navigazione). Un peso economico sempre più grande hanno le telecomunicazioni, le funzioni di osservazione della terra, di monitoraggio ecologico e meteorologico, senza dimenticare il campo delle scienze spaziali e dell’esplorazione.
Gli Stati Uniti sono tra i protagonisti del commercio mondiale: importano materie prime ed esportano prodotti industriali finiti e tecnologie avanzate. Oltre al commercio, il cuore del settore terziario è rappresentato dai trasporti: possiedono una vasta rete autostradale ed il traffico aereo mondiale si svolge per metà tra New York, Chicago, Atlanta, Dallas, Denver, San Francisco e Los Angeles.
Grazie alla Borsa di Wall Street il Paese controlla i maggiori movimenti globali di capitali. Nonostante sia un Paese multirazziale, negli Stati Uniti ci sono molte disuguaglianze sociali: il potere è soprattutto nelle mani dei bianchi, a discapito dei neri e latinoamericani con un reddito molto inferiore alla media, non possono usufruire dell’assistenza sanitaria e delle scuole e università migliori. Questo perché negli Stati Uniti, l’assistenza statale copre meno che in Europa le necessità dei cittadini. Per cercare di risolvere questa mancanza, nel 2010, il Presidente Obama, ha firmato la legge della riforma sanitaria, la quale dovrebbe aumentare il numero delle persone tutelate dal sistema sanitario e, incrementare il controllo della spesa governativa per quanto riguarda la sanità.
Il compito della sicurezza negli Stati Uniti è affidato ad un’agenzia di spionaggio denominato NSA, cioè National Security Agency, divenuta molto importante soprattutto dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001. Essa raccoglie tutte le informazioni sul traffico telefonico e telematico, monitorando le comunicazioni di eventuali sospettati di terrorismo. La sua attività non si limita solo ai soli cittadini statunitensi: l’agenzia infatti ha intercettato le comunicazioni di Paesi come l’Italia, la Francia e la Germania e alcuni uffici dell’Unione Europea. Gli americani giustificano queste intercettazioni sostenendo che sono necessarie per poter individuare eventuali criminali internazionali.