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"Omnia mutantur,
nihil interit"
ripresa della tradizione e dei modelli precedenti
variazioni virtuose innovative
perfezione tecnica
concezione alessandrina della poesia come lusus e come mescolanza di più generi letterari
padronanza nell'uso della parola
"In nova fert animus mutatas dicere formas corpora; di, coeptis (nam vos mutastis et illas) adspirate meis primaque ab origine mundi ad mea perpetuum deducite tempora carmen!"
"L'animo mi spinge a cantare le trasformazioni in nuovi esseri; o dei (poiché a voi si devono anche quei mutamenti), siate propizi alla mia impresa, e dalla prima origine del mondo fino ai miei tempi ordite un canto continuato"
(Metamorfosi, vv. 1-4; trad. G Garbarino)
impostazione cronologica all'inizio e alla fine
intreccio che non segue uno sviluppo lineare nella sezione centrale
la metamorfosi è l'unico criterio determinante che accomuna tutti i miti
la metamorfosi garantisce coerenza all'opera (tutto è movimento)
in generale stile è elevato e allo stesso tempo fluido e naturale
varietà di toni e stili linguistici
ridimensionamento dei personaggi
Ovidio ci racconta il cambiamento del mondo attraverso la metamorfosi dei suoi abitanti utilizzando una modalità di narrazione altrettanto dinamica
"At tu, quae ramis arbor miserabile corpus nunc tegis unius, mox es tectura duorum, signa tene caedis pullosque et luctibus aptos semper habe fetus, gemini monimenta cruoris"
vv. 158/161 IV
La storia di Piramo, “di tutti i giovani il più bello”,
e di Tisbe, “l’unica fra tutte le fanciulle che ha avuto l’Oriente”,
viene narrata nel quarto dei quindici libri che compongono le Metamorfosi.
Arriva Piramo; visto il velo insanguinato e le impronte della belva piange la morte dell'amata e si uccide
Prega i genitori di poter riposare in un'unica urna e l'albero di ricordare nei suoi frutti il sangue versato
Decidono di incontrarsi di notte al sepolcro
del re Nino
Tisbe ritorna all'albero e trova il cadavere di Piramo
Segue Piramo nella morte pugnalandosi il cuore
I due giovani si amano anche se ostacolati dai genitori
Tisbe arriva al luogo prestabilito ma vede una leonessa e scappa facendo cadere il suo velo
La letteratura contiene innumerevoli esempi di amori impossibili e sfortunati spesso finiti in tragedia:
Il capostipite di tutte queste storie fu proprio la vicenda di Piramo e Tisbe narrata da Ovidio
In tempi più recenti:
quinta novella della settima giornata
sezione degli Amori infelici
Anche nella storia dell'arte le opere richiamanti la vicenda dei due innamorati sono tante:
Morte di Piramo e Tisbe di Gregorio Pagani (Galleria degli Uffizi, Firenze)
Uno dei rari casi di soggetto profano ad una data così precoce.
il dipinto di Piramo e Tisbe mostra tutte le qualità stilistiche dell’artista: notiamo infatti il colorismo della pittura e la sontuosità dei tessuti descritti nei minimi dettagli, come anche la teatralità dei gesti.
datazione : I secolo d.C.
pittura murale appartenente a una serie di pitture pompeiane su pareti.
è una delle settantasei illustrazioni in una versione tedesca del De Mulieribus claris di Giovanni Boccaccio
“Quo refugis? remane nec me, crudelis, amantem
desere!” clamavit; “liceat, quod tangere non est,
adspicere et misero praebere alimenta furori!”
libro III
vv. 477-479
Come in sul fonte fu preso Narciso
di sé da sé, così costei, specchiando
sé, sé ha preso dolcemente amando.
Narcissus filius fuit Cephysi
et Lyriopis nymphe,
ut satis ostendit Ovidius
Rime, XXXIII
LIBER SEPTIMUS, LIX
ma più ne colpo i micidiali specchi,
che ’n vagheggiar voi stessa avete stanchi.
“L'oro et le perle”
Possiamo ritrovare riferimenti
al mito di Ovidio
anche nel campo artistico
John William Waterhouse
Caravaggio
Disturbo narcisistico di personalità
"Sè grandioso"
narcisismo primario e narcisismo secondario
Doppio significato:
Apollo e Dafne del Bernini
Canova
Paolo Veronese
Ricerca e raccolta di materiali
Analisi psicologica dei personaggi
Allegoria della vita umana
Perdita della parola vista come tragedia
01
The Other Kingdom
di E. M. Forster
02
Apollo e Dafne
di Rubens
03
Apollo e Dafne
di Bernini
Apollo diventa un uomo d'affari ottuso, pretenzioso e privo di immaginazione che cerca di imprimere la sua visione borghese e imprenditoriale sulla sua promessa sposa non ancora corrotta.
"Ora viviamo , e non sono tua Teseo, se pure tu vivi: sono una donna sepolta dall'inganno del marito spergiuro. Anche a me, crudele, avresti potuto uccidere con la clava che uccise mio fratello! La fedeltà che mi avevi promesso sarebbe stata sciolta dalla morte."
Un anno Teseo, re di Atene, si unisce al gruppo di fanciulli che dovevano andare nel labirinto per saziare il Minotauro
La moglie di Minosse si innamora del toro e dalla loro unione nasce il Minotauro
Teseo tradisce la fiducia di Arianna e la abbandona a Nasso
Poseidone invia a Minosse, re di Creta, un toro da sacrificare, ma lui lo mette tra le sue mandrie
Teseo affronta il mostro e lo uccide grazie all'aiuto di Arianna, figlia di Minosse, alla quale aveva promesso in cambio di fuggire insieme
Per nasconderlo Minosse fa costruire dall'architetto Dedalo un labirinto dal quale è impossibile uscire
Arianna presa dallo sconforto viene salvata da Dioniso che si innamora di lei e la fa sua sposa
l'amore è il tema principale ed è ciò che muove il racconto
capovolgimento delle parti: è la donna che si innamora dell'uomo
Arianna per amore di Teseo determina il suo successo
Arianna è l'incarnazione dell'abbandono dopo che Teseo la lascia a Nasso, e da ciò nasce il modo di dire "piantare in asso" ancora attuale
vitalità del poema data anche dai racconti eroici
innovativo ridimensionamento dell'eroismo e mancanza di un modello unico di valori eroici
ridimensionamento delle divinità: non sono più esseri superiori ma sono più umani