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Il gioco è un aspetto essenziale nella vita del bambino. Il gioco è un’attività spontanea praticata dal bambino e dalla quale si trae piacere, soddisfazione e divertimento. Se in passato il gioco era considerato uno svago senza alcuna finalità, una sorta di distrazione da impegni più importanti, come la scuola o il lavoro, a partire dall'Ottocento e in particolare durante il Novecento, diversi studiosi hanno invece cominciato a sottolineare il ruolo fondamentale del gioco nello sviluppo del bambino.
Il gioco è strettamente connesso all'apprendimento del bambino e a una sua crescita sana. L’importanza del gioco è tale che anche la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce, con l’articolo 31, il diritto del fanciullo non solo al riposo e al tempo libero, ma anche al gioco e alle attività ricreative.
«Ciò che per il bambino è gioco per l’adulto è arte». L’espressione, estremamente densa di significato, evidenzia come il gioco rappresenti per il bambino l’attività più congeniale e spontanea: non è ‘un’attività’ tra le altre, ma è ‘l’attività, principale, se non esclusiva dell'età infantile. Psicologi, neuropsichiatri, pedagogisti di età moderna e contemporanea concordano nell'attribuire al gioco un enorme rilievo come fattore diagnostico, emotivo, affettivo e sociale. Di fondamentale importanza per lo sviluppo mentale, per la formazione del futuro adulto, per la prima interazione sociale con gli altri, il gioco contribuisce alla sua crescita serena ed equilibrata. Nel contesto ludico, infatti, il bambino può liberare la sua fantasia, esprimere tutto il suo mondo interiore, manipolare la realtà adattandola al suo specifico universo ed esplorare il mondo esterno nei suoi aspetti fisici e sociali.
Il gioco permette al bambino di manifestare il suo subconscio, le sue preferenze, i suoi timori e le sue paure, introduce alla vita, guida le capacità verso un fine, educa l’intelligenza, consente di fare gli esperimenti, anche azzardati, senza imbattersi nell'eventualità dell'insuccesso. Il gioco, sia negli animali che nell'uomo, fornisce all'organismo gli stimoli necessari per lo sviluppo del sistema nervoso, conserva e rinnova le attività acquisite, libera da emozioni negative e potenzialmente pericolose, prepara i sentimenti della solidarietà sociale.
Froebel aveva acutamente raccomandato in tal senso: I bambini non mandateli via non perdete la vostra calma nel rispondere alle loro domande, altrimenti distruggerete una gemma, il tenero germoglio dell'albero della vita. Viviamo con i fanciulli e facciamo che essi vivano con noi. Il gioco è la spirituale manifestazione dell'uomo nell'infanzia.
Il gioco promuove positivamente la strutturazione della personalità infantile e può essere utilizzato come un vero e proprio mezzo didattico. Le odierne concezioni pedagogiche vedono nel gioco uno strumento utile nell'interazione comunicativa attiva tra il maestro e l’alunno. Il gioco aiuta il bambino ad esprimersi in modo spontaneo nell'attività scolastica.
Nel gioco di squadra, in particolare, viene introdotto alla vita di gruppo e sperimenta la soddisfazione di partecipare offrendo il proprio contributo personale. Attraverso i giochi collettivi i bambini imparano gradualmente ad affermare se stessi, ad adattarsi alla realtà. Il bambino impara ad essere complementare agli altri, a fare la sua parte, a controllare le emozioni, a coltivare i primi sentimenti di solidarietà, altruismo e generosità, a stimolare la creatività, a inventare sempre nuovi ruoli, vivere i ruoli più significativi assunti dagli adulti e proiettare in modo libero e spontaneo la sua realtà psichica e i suoi vissuti personali. Attraverso la grande varietà dei giochi, quali i giochi motori, simbolici, di manipolazione, di drammatizzazione, di imitazione in cui il bambino si identifica emergono le particolari predisposizioni dei bambini In questi casi l’educatore diventa un attento osservatore, oltre che svolgere la funzione di animatore e coordinatore.
Sigmund Freud
Il gioco è un linguaggio pedagogico perché permette di comprendere il carattere del bambino e, inoltre, gli permette anche di liberare la psiche attraverso degli svaghi. Sigmund Freud considera il gioco una virtù che permette al bambino di esteriorizzare le proprie fantasie. Invece, Hans Zulliger, in tempi più recenti, scoprì che giocare aiuta moltissimo anche i bambini con che trovano difficoltà nel socializzare perché, il gioco, li aiuta ad eliminare i problemi e ad acquistare fiducia in se stessi.
Hans Zulliger
Il bambino trae vantaggio dai giochi proprio perché essi rispondono ai suoi bisogni.
Giocando prende coscienza delle proprie possibilità manuali, apprende ad esercitare la sua volontà, ed esercita ed affina tutti i suoi cinque sensi. Il bambino deve disporre di periodi durante i quali è lasciato ai suoi giochi in piena libertà, ma ha anche bisogno di essere guidato per compiere sempre nuovi progressi.
Quando un giocattolo è ‘buono’ può costituire il punto di partenza per suscitare interessi particolari del bambino e per offrire preziosi alimenti per la sua immaginazione.
La scelta dei giocattoli è dunque molto importante: è preferibile scegliere giocattoli di misura adatta alla mano del bambino, lavabili e dai colori vivaci.
La validità del gioco sta nello spazio giusto che gli attribuiamo, nel tipo di gioco che usiamo e soprattutto nell'uso che ne facciamo.
Il gioco dà al bambino fiducia nelle sue capacità di prendere coscienza della realtà che lo circonda e lo mette in condizione di modificarla a suo piacimento, realizzando desideri, scaricando le ansie e liberandosi dalle angosce.
L’importanza del gioco era già stata riconosciuta presso i Greci e i Romani, ma si trattava di una materia di studio per lo più teorica, infatti, il gioco non era né spontaneo né piacevole. L’idea di introdurre il gioco nel campo educativo risale a Rousseau. Con le ricerche dei pedagogisti negli anni successivi, però, si riuscirà a comprendere quanto l'attività ludica sia importante per l'azione educativa di una persona.
la campana
Un tempo i bambini si divertivano in modo diverso da come giocano i bambini di oggi.
Infatti, la maggior parte dei giochi si svolgeva all'aperto tra amici e parenti perché le case erano piccole e poco spaziose e la piazza del paese era il luogo dove si potevano incontrare per divertirsi.
Al tempo si svolgevano molti giochi come per esempio:
- nascondino
- la campana
- giocattoli: bambole di pezza, macchinine, pallone di cuoio...
- la cavallina
- i sassolini...
Alle volte, inoltre, questi giochi venivano accompagnati da simpatiche filastrocche o canzoncine come: passa paperino , ambarabà- ciccì -coccò, giro-giro tondo.
la cavallina
Come abbiamo già spiegato, i giochi di ieri erano caratterizzati da pomeriggi interi al parco giocando a nascondino, a rincorrersi...
Questo non vuole significare che i bambini di oggi non stiano all'aria aperta, ma è anche vero che si tende a dare molta più importanza alle applicazioni e ai videogiochi stando chiusi all'interno di una stanza interagendo davanti ad uno schermo, lasciando il mondo fuori.
I ragazzi d'oggi utilizzano diversi dispositivi tra cui: televisione, computer, cellulare, ma, soprattutto, la play-station, grazie alla quale è possibile non solo passare il tempo giocando, ma anche sentendosi con altri ragazzi che possono essere amici, ma anche persone sconosciute.
Tra i giochi più utilizzati dai ragazzi oggi troviamo:
- Fortnite
- Minecraft
- Roblox...
Un importantissimo aspetto che il gioco riesce a sviluppare è proprio quello della creatività. È nel giocare che il fanciullo è in grado di essere creativo, di dare spazio e sfogo alla sua fantasia; egli solo con l’ausilio di pochi oggetti riesce a costruirsi un nuovo mondo, una nuova realtà che può dominare, trasformare, piegare al suo volere.
Giocando trasforma gli elementi che lo circondano per renderli più congruenti alle proprie esigenze e ai propri progetti.
La possibilità di esprimersi, di essere creativo costituisce una risorsa alla quale il bambino non può rinunciare perché per mezzo di questa libera espressione egli può realizzare e scoprire se stesso: il gioco, dunque, oltre ad offrire al bambino l’opportunità di fare esperienza di se stesso, gli consente anche di rafforzare la propria identità.
La possibilità di essere creativi non è sempre stata favorita, ci sono tanti motivi che hanno scoraggiato nel tempo la libera espressione dei fanciulli.
https://youtu.be/IC1pU9ZB7jU