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Dati del 23/05/2020

Iolanda Cicalese, V C

Liceo scientifico A. Genoino

COVID-19

All’11 marzo 2020, stati segnalati 118.598 casi di COVID-19 in tutto il mondo da parte di più di 100 paesi. A partire dalla fine di febbraio, la maggior parte dei casi sono stati segnalati da zone al di fuori della Cina, con un aumento significativo di casi segnalati dai paesi dell'UE/EAA e dal Regno Unito. Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il COVID-19 una pandemia globale l'11 marzo 2020.

DECESSI: 340.290

CASI: 5.322.358

GUARIGIONI: 2.170.723

ASIA

La pandemia di COVID-19 che ha colpito il mondo nel 2019-2020 ha avuto origine in Asia, in particolare a Wuhan, una città nella provincia cinese dell'Hubei, da cui si è poi rapidamente diffusa in tutto il globo.

ASIA

Patologia: COVID-19

Origine: Wuhan (Cina)

Luogo: Asia

Nazioni coinvolte: 49

Periodo: 1° dicembre 2019 -in corso

ASIA

CASI TOTALI: 1.097.962

MORTI: 25.789

GUARITI: 524.986

EUROPA

EUROPA

La diffusione del virus in Europa ha inizio con i primi 3 casi riscontrati in Francia il 24 gennaio 2020, per poi essere riscontrati in altri 11 paesi (al 26 febbraio 2020), tra i quali degna di nota è l'Italia: dopo i primi 2 casi di contagio il 31 gennaio a Roma e un altro contagiato riscontrato il 6 febbraio, la vera pandemia ha avuto origine il 21 febbraio con i focolai in Lombardia e Veneto, partendo dai 17 casi iniziali fino a giungere a 15.113 contagiati (al 13 marzo 2020, di cui 1258 guariti e 1006 morti), colpendo anche altre regioni italiane.

Di riscontro alla pandemia italiana, sono stati individuati anche i primi casi in Austria, Croazia, Grecia, Macedonia del Nord, San Marino e Svizzera, nonché altri casi in altri paesi già colpiti dal virus in precedenza.

EUROPA

CASI TOTALI: 1.585.934

MORTI: 167.065

GUARITI: 752.297

DIFFUSIONE COVID-19 IN ITALIA

ITALIA

La pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia ha avuto le sue manifestazioni epidemiche iniziali il 31 gennaio 2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2 a Roma. Un focolaio di infezioni di COVID-19 è stato successivamente rilevato il 21 febbraio 2020 a partire da 16 casi confermati in Lombardia, a Codogno, in provincia di Lodi, aumentati a 60 il giorno successivo con i primi decessi segnalati negli stessi giorni.

AMERICA

Patologia: COVID-19

Origine: Wuhan (Cina)

Luogo: America

Nazioni coinvolte: 35 + 19 territori d'oltremare

Periodo: 21 gennaio 2020 -in corso

AMERICA

AMERICA

CASI TOTALI: 2.409.457

MORTI: 141.642

GUARITI: 725.519

USA vs. CINA

USA CONTRO CINA

( https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-accuse-cina-verita-covid-19-nucleare-germania-usa-libia-fincantieri/117976 )

L’amministrazione Trump non si sta limitando ad accusare pubblicamente la Cina di aver mentito sulle origini del coronavirus. Sta prendendo iniziative concrete per aumentare la pressione su Pechino. Il presidente Usa medita nuove sanzioni per punirne la gestione dell’epidemia. La sua cerchia è al lavoro per accelerare il ritorno in patria di diverse aziende. La missione statunitense all’Onu tira fuori il riconoscimento di Taiwan. Navi da guerra transitano nel Mar Cinese Meridionale e i bombardieri strategici fanno una visita alla base avanzata di Guam, lasciata sguarnita di recente. Infine, l’intelligence distribuisce alla stampa e ai governi amici rapporti sulle responsabilità di Pechino riguardo la malattia, flirtando apertamente con teorie non supportate da alcuna evidenza scientifica sulla modificazione artificiale del genoma del virus.

OCEANIA

Il primo caso della pandemia di COVID-19 che ha colpito il mondo intero nel 2019-20 è stato riscontrato in Oceania il 25 gennaio 2020; in particolare si trattava di un cittadino cinese arrivato in Australia da Guangzhou il 19 gennaio.

OCEANIA

Patologia: COVID-19

Origine: Wuhan (Cina)

Luogo: Oceania

Nazioni coinvolte: 6 (4 Stati + 2 territori)

Periodo: 25 gennaio 2020 -in corso

OCEANIA

CASI TOTALI: 8.659

MORTI: 123

GUARITI: 7.989

AFRICA

Il primo caso della pandemia di COVID-19 che ha colpito il mondo intero nel 2019-20 è stato riscontrato in Africa il 14 febbraio 2020; in particolare si trattava di una persona di cui non è stata rivelata la nazionalità ma di cui è stato confermato che non fosse africana, la cui positività alla malattia è stata riscontrata in Egitto, dove è stata messa subito in isolamento.

AFRICA

Patologia: COVID-19

Origine: Wuhan (Cina)

Luogo: Africa

Nazioni coinvolte: 53

Periodo: 14 febbraio 2020 -in corso

AFRICA

CASI TOTALI: 104.048

MORTI: 3.175

GUARITI: 41.595

Il secolo delle epidemie

Dall’inizio del millennio non è la prima volta che un virus animale della classe dei coronavirus fa il cosiddetto salto di specie. Era avvenuto con la SARS in Cina tra 2002 e 2003, con la MERS in Arabia Saudita e Giordania nel 2012. Altri salti di specie hanno messo alle strette la comunità internazionale con l’influenza suina nel 2009 (H1N1), l’influenza aviaria nel 2013 e nel 2017 (H7N9), altri micidiali patogeni come Zika ed Ebola (quest’ultimo ancora operoso in Africa).Gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lo andavano dicendo da tempo che una pandemia tipo la grande influenza del 1918 (la Spagnola, per intendersi) non era un’ipotesi di scuola, ma solo una questione di tempo. Adesso nella crisi ci siamo dentro, e Covid-19 ha tutta l’aria di essere il patogeno che la comunità scientifica stava aspettando. Primo, perché uccide gli adulti in salute e le persone anziane con problemi pregressi.

https://www.corriere.it/economia/lavoro/20_marzo_05/dalla-spagnola-poliomelite-52-altre-epidemie-che-ci-facevano-meno-paura-16ccaf98-5e35-11ea-8e26-25d9a5210d01.shtml?refresh_ce-cp

Una lettera scritta a Condove, nel 1918, durante la tremenda epidemia dell’influenza spagnola

Condove, 9-9-18.

Condove,1918

“Cari Genitori, giorni addietro già volevo scrivervi, ma credendo di poter andare su domenica, ho tralasciato. Ma adesso causa tutti questi mali che c’è in giro specialmente qui a Condove e contorni di questi tanti e tanti ammalati è venuto su da Torino un maggiore della Croce Rossa. E adesso non lasciano allontanarsi più nessuno da Condove. Perché infettazione non si allarghi. Noi però per il presente stiamo tutti bene e speriamo di voi altrettanto“.

https://europaatlantica.it/emergenza-coronavirus/2020/03/le-grandi-epidemie-nella-storia-prima-di-covid-19-dallantichita-a-oggi/

CONTAGIO

SINTOMI

COVID-19

Baidu, il motore di ricerca usato in Cina, ha reso disponibile il suo algoritmo Linearfold per i team che stanno combattendo l'epidemia. A differenza di virus come Ebola, HIV e influenza, il Covid-19 ha un solo filamento di RNA, quindi è in grado di mutare rapidamente. L'algoritmo di Baidu è molto più veloce di altri algoritmi che aiutano a prevedere la struttura di un virus: la previsione della struttura secondaria nel sequenziamento dell’RNA richiede un tempo complessivo di 27 secondi, anziché 55 minuti, il che significa che il processo è 120 volte più veloce.

L'11 febbraio 2020 l'organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che il nome ufficiale della malattia è "COVID-19".Il virus ha un tasso esponenziale di trasmissione: una persona infetta in media contagia 2-3 altre persone. L’efficienza del contagio riguarda anche persone asintomatiche, pre-sintomatiche, o paucisintomatiche (con pochi sintomi). Questo significa che Covid-19 è molto più arduo da contenere della SARS, che veniva trasmessa più lentamente e solo da

pazienti sintomatici. Covid-19 ha già causato 10 volte più casi della SARS in

un quarto del tempo.

Nel corso dell'infezione, il virus è stato identificato nei campioni prelevati dalle vie respiratorie 1-2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi e può persistere per 7-12 giorni in casi moderati e fino a 2 settimane in casi gravi.

Il genoma del COVID-19 è stato completamente sequenziato dagli scienziati cinesi in meno di un mese dal rilevamento del primo caso. Una velocità da record se pensiamo che, ad esempio, l’epidemia SARS è iniziata verso la fine del 2002 e il suo genoma completo è stato sequenziato solo nell'aprile del 2003.Questo è stato possibile grazie ai progressi della tecnologia e alla spinta data dalla collaborazione internazionale.

Il sintomo clinico più comunemente riportato nei casi confermati in

laboratorio è la febbre (88%), seguita da tosse secca (68%), affaticamento (38%), produzione di espettorato (33%),

dispnea (19%), mal di gola (14%), mal di testa (14%) e mialgia o artralgia (15%). I sintomi meno comuni sono diarrea(4%) e vomito (5%).

Circa l'80% dei casi segnalati in Cina aveva una sintomatologia da lieve a moderata (compresi i casi di polmonite e non polmonite), il 13,8% aveva una forma grave di malattia e il 6,1% aveva una forma critica di malattia. Un recente studio di modellizzazione ha confermato che bisognerebbe considerare un periodo di incubazione di almeno 14 giorni.

https://www.focus.it/scienza/scienze/video-simulare-un-epidemia

L'emergenza climatica e la pandemia di Covid-19

COVID-19 E AMBIENTE

La diffusione di Covid-19 è legata anche alla sottovalutazione dell’impatto delle attività umane sull’ambiente, ma il riscaldamento climatico - una sorta di pandemia al rallentatore - non finirà con la fine di questa emergenza: che ci sta mostrando l'efficacia delle azioni collettive per risolvere problemi globali. Sono bastate alcune settimane di blocco per riscoprire l’aria. Ne sentiamo la mancanza perché siamo chiusi in casa, e ci stupisce perché in pochi giorni si ripulisce, come fosse aria di montagna. È però anche fonte di preoccupazione: la scienza dice anche che l’aria inquinata rende le società urbane più vulnerabili alle infezioni. Allo stesso tempo, è più chiaro che l’avvertimento del mondo scientifico di fare attenzione perché il cambiamento climatico ci renderà ancora più vulnerabili a questi ed altri eventi è

reale e non remoto.

LA TECNOLOGIA

Lo sviluppo tecnologico ha determinato una profonda trasformazione della società moderna. Le nuove tecnologie e i nuovi media hanno ridefinito completamente il modo in cui comunichiamo, ci informiamo, studiamo, lavoriamo, tessiamo relazioni sociali: in definitiva il progresso tecnologico ha cambiato il modo in cui siamo e in cui viviamo.Non c’è ambito della nostra sfera personale, professionale o sociale che non sia stato trasformato dalla rivoluzione tecnologica del mondo “2.0”.Il primo cambiamento si è avuto a livello comunicativo ed informativo,Parallelamente è cambiata anche la sfera delle relazioni personali: dai rapporti interpersonali “face to face” si è passati ai network fatti di contatti, di profili, di fan e di “followers”. Le nuove tecnologie hanno determinato il superamento delle barriere spazio-temporali e hanno dato vita ad una modalità nuova, quella della “mobilità continua”

https://it.eurosport.com/calcio/cannavaro-spiega-come-la-cina-sta-sconfiggendo-il-coronavirus-si-torna-verso-la-normalita_sto7705418/story.shtml

LA TECNOLOGIA E I RAPPORTI UMANI

Lo dice la scienza: la tecnologia nuoce ai rapporti umani

L’analisi è stata svolta da OnePoll, tra la popolazione britannica, per la catena alberghiera Novotel e la campagna “From the Heart”, che mira a sottolineare l’importanza dei rapporti umani con diverse operazioni di sensibilizzazione.

La tecnologia,precedentemente alla pandemia, veniva usata con scopo lucrativo o semplicemente come passatempo e momento di svago,essa facilita e non poco le cose, colpisce anche l’area dei sentimenti e dell’empatia; non va mai dimenticato, infatti, che il 70% della comunicazione è non verbale. Va inoltre detto che questi cambiamenti sono già interamente recepiti dai bambini, che sono sempre più attratti e assorbiti da internet e dallo smartphone, passando molto tempo davanti a un display e meno all’aperto in attività motorie e di orientamento.

BEFORE COVID-19

La ricerca è stata svolta su un campione di oltre 2000 persone, delle quali più del 50% ha evidenziato quanto negli ultimi anni siano drasticamente calati gli incontri ravvicinati, le conversazioni face to face con gli altri individui. Ma il dato più preoccupante è sicuramente che un inglese su 10 avrebbe trascorso un minimo di 3 giorni senza incontrare alcuna persona.

GLI HIKIKOMORI

I casi più estremi di una netta supremazia della tecnologia nella vita delle persone sono i cosiddetti Hikikomori. Il termine giapponese è stato coniato per descrivere ragazzi che trascorrono la vita interamente rinchiusi nella propria stanza davanti allo schermo di un computer, senza mai uscire.

I risultati più evidenti sono la completa perdita del contatto umano, e in molti casi, del senso della realtà. Sono già migliaia i casi registrati in Giappone, numero a cui l’Italia si sta pericolosamente avvicinando.

L'AIUTO DELLA TECNOLOGIA

DURING COVID-19

Grazie ai nuovi strumenti tecnologici possiamo essere sempre connessi e possiamo avere un controllo “a distanza”. La tecnologia, soprattutto in questo periodo difficile, sta supportando anche chi lavora in modalità di smart working tramite sistemi di “remote collaboration” che stanno rendendo il lavoro a distanza il più possibile vicino a una situazione “normale”. Gli stessi strumenti sono in grado di verificare eventuali comportamenti scorretti di dipendenti in casi di sospetto di condotte a danno degli interessi della società o illeciti che potrebbero derivare da dipendenti che si sottraggono all’attività lavorativa o che, peggio, usano lo smart working come strumento per sottrarre informazioni e dati aziendali. Inoltre la tecnologia, ad oggi,è l'unico mezzo con il quale si può restare a contatto con le persone amate, vedendole tramite meeting; anche gli anziani stanno facendo del loro meglio, persone che sono cresciute con i telefoni con i fili,in questo momento stanno imparando ad usare cellulari "touch", così difficili e nuovi per loro, per poter vedere figli e nipoti. Oggi più che mai, la tecnologia, è il bene più prezioso per continuare ad "amare" i nostri cari da lontano.

#IORESTOACASA

Coronavirus Italia, gli artisti sui social condividono l’hashtag #iorestoacasa

#IORESTOACASA

#IORESTOACASA: L'APPELLO DEGLI ARTISTI

Da Jovanotti a Fiorello, da Sangiorgi a Nek, tante le celebrità che hanno aderito alla campagna per sensibilizzare sul rispetto del decreto per limitare la diffusione del contagio. L’iniziativa è piaciuta al Ministero dei beni culturali e a quello della Salute

L’hashtag #iorestoacasa compare anche sulla pagina del Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, e anche su quella di diversi musei e teatri, come La Fenice, a Venezia, che suggerisce a chi è rimasto a casa di ascoltare il Concerto per flauto di Mozart. Tutti questi appelli sono piaciuti al Ministero della Salute, che ha deciso di raccoglierli e condividerli attraverso il proprio account Instagram.

ROBOT,VEICOLI AUTONOMI ED ALTRE APPARECCHIATURE FUTURISTICHE

Dalla preparazione dei pasti negli ospedali a camerieri nei ristoranti, dalla disinfezione delle strade alla distribuzione di riso nei quartieri più poveri, i robot in Cina vengono impiegati in prima linea per contenere la diffusione del nuovo coronavirus. In molti ospedali, i robot eseguono anche diagnosi e conducono l'imaging termico. Ma non solo: la società di Shenzhen MicroMultiCopter ha sviluppato dei droni con termocamere, che individuano le persone attraverso il calore corporeo. Questa soluzione è servita alle autorità per far rispettare l’ordine di rimanere in casa.

https://youtu.be/L1LJb9Glav4

In Cina è stata sviluppata un’applicazione per smartphone che assegna un codice QR di tre colori - verde, giallo o rosso - sulla base degli spostamenti delle persone e delle loro condizioni di salute pregresse. I cittadini devono accedere obbligatoriamente all'app utilizzando servizi come Alipay e Ant Wallet. Solo le persone a cui è stato assegnato il codice verde possono muoversi sul suolo pubblico, e solo dopo averlo mostrato al personale designato nelle stazioni della metropolitana, negli uffici, nelle stazioni e così via. Nei punti di controllo della maggior parte dei luoghi pubblici in cui viene richiesto il codice, viene anche misurata la temperatura corporea. Più di 200 città cinesi stanno usando questo sistema e presto sarà esteso a livello nazionale.

LE TECNOLOGIE DI SORVEGLIANZA IN CINA

LA TECNOLOGIA CONTRO IL COVID-19 IN ITALIA

La tecnologia, la ricerca e l’innovazione in campo contro l’emergenza Covid. Si chiama “Innova per l’Italia”l’iniziativa lanciata il 20 marzo per aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti che, attraverso le proprie tecnologie, possano fornire un contributo nell’ambito dei dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Coronavirus (SARS-CoV-2) sull’intero territorio nazionale.

Il progetto CERCACOVID della Regione Lombardia, sviluppato - attraverso la digital company ARIA S.p.A. - in collaborazione con medici e ricercatori dell’Ospedale San Matteo e dell’Università degli Studi di Pavia, ha dato il via al suo primo step: l'app AllertaLOM, un'applicazione che permette di effettuare una sorta di “triage" a distanza. Ogni giorno gli utenti sono invitati a compilare un questionario sul loro stato di salute, con l'obiettivo di creare una “mappa del rischio contagio” continuamente aggiornata, che permette agli esperti di sviluppare modelli previsionali sul contagio basati sui big data.

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/coronavirus/app-coronavirus

L'ISTRUZIONE

UNICEF:"Istruzione interrotta per l'80% degli studenti nel mondo"

Poiché la chiusura delle scuole a livello nazionale ha interrotto l’istruzione di oltre l’80% degli studenti in tutto il mondo, l’Unicef ha annunciato oggi che aumenterà in modo significativo il suo sostegno in tutti i Paesi per aiutare i bambini a continuare il loro apprendimento mantenendo le scuole sicure.

https://www.agensir.it/quotidiano/2020/3/26/coronavirus-covid-19-unicef-istruzione-interrotta-per-80-studenti-del-mondo/

OBIETTIVI DAD

  • Continuità scolastica
  • Accessibilità e fruibilità
  • Didattica smart

DIDATTICA A DISTANZA

DAD

ESPERIENZE

  • Flipped Classroom
  • Piccole Scuole
  • Piattaforme digitali

IL CUORE GRANDE DELLA MODA

CORONAVIRUS DONAZIONI. ARMANI, VALENTINO, GUCCI: IL CUORE GRANDE DELLA MODA

Tre grandi brand italiani: Armani, Prada e Calzedonia, convertono la loro produzione in mascherine e

camici monouso di cui c’è sempre carenza

La moda continua a rimanere in prima linea nella lotta contro alla pandemia del coronavirus. Giorgio Armani dopo aver donato oltre due milioni di euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Lazzaro Spallanzani di Roma, ha deciso di dare il suo contributo anche all’ospedale di Bergamo, Piacenza, Versilia e all’attività della Protezione civile. Acquistando una pagina sui principali quotidiani italiani per ringraziare con una lettera tutti gli operatori sanitari, due giorni successivi Armani ha inoltre comunicato che i propri stabilimenti produttivi italiani sono stati dedicati alla produzione di camici monouso destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il coronavirus.

“È commovente vedervi impegnati nel vostro lavoro con le difficoltà e i grandi sforzi che ormai tutto il mondo conosce. E soprattutto vedervi piangere. Tutta la Giorgio Armani è sensibile a questa realtà ed è vicina a tutti voi: dal barelliere all’infermiera, dai medici di base a tutti gli specialisti del settore. Vi sono personalmente vicino”

Cambierà il nostro tipo di sviluppo dopo la dura lezione del Coronavirus?

Tutti ci stiamo chiedendo se questa situazione ci renderà delle persone migliori. Io non so rispondere. So solo che per risollevarci dal disastro, il nostro cambiamento personale e quello nei rapporti umani è una strada obbligata.

Questa pandemia mostra quanto siamo vulnerabili e bisognosi di maggiore cooperazione internazionale. I Paesi più colpiti per primi hanno bisogno di aiuti e di supporto. Non solo i Paesi meno sviluppati: è tale e talmente rapido l’impatto di questa pandemia che, da soli, non ce la fanno nemmeno i Paesi più avanzati.

Se il finanziamento ingente necessario per le misure di emergenza e di sostegno economico dovesse pesare solo sull’aumento, inevitabile, del debito pubblico italiano, senza tempestivi e consistenti interventi economici europei, l’uscita da questa crisi sarebbe per l’Italia più lunga, più difficile e ben più onerosa.

Ci insegnerà che in un mondo globalizzato abbiamo un bisogno sempre più vitale di cooperazione fra i popoli e i governi?

Se il finanziamento ingente necessario per le misure di emergenza e di sostegno economico dovesse pesare solo sull’aumento, inevitabile, del debito pubblico italiano, senza tempestivi e consistenti interventi economici europei, l’uscita da questa crisi sarebbe per l’Italia più lunga, più difficile e ben più onerosa.

Questa situazione coinvolge anche altri Paesi europei più colpiti dal coronavirus come la Spagna. Un crollo dell’economia italiana genererebbe un effetto domino pericoloso per tutta l’Europa.

Le istituzioni e i governi europei capiranno questa lezione e saranno in grado di fare di questa crisi l’occasione per un rilancio della credibilità e della forza del progetto europeo?

E anche in Italia ne faremo un’occasione per mettere a punto la nostra visione dell’Europa che non è una mensa che distribuisce pasti gratis, ma una casa comune che, nei momenti difficili, deve chiedere a tutti maggiore impegno?

In questa crisi ci siamo misurati con un interessante confronto sulle produzioni essenziali da tenere aperte e su quelle da chiudere, temporaneamente, per limitare i rischi per la salute.

Abbiamo accettato la chiusura dei negozi - tranne gli alimentari, le farmacie e pochi altri - che ha comportato un taglio dei nostri consumi, temporaneo, ma comunque drastico.

Le auto, salvo poche eccezioni, sono rimaste ferme. I brevi spostamenti vicino a casa si fanno quasi tutti a piedi. La qualità dell’aria nelle città pare proprio migliorata. Tutte misure eccezionali, necessarie per rispondere a una crisi senza precedenti, misure temporanee che speriamo durino il meno possibile.

Ma poi torneremo, come se non fosse successo nulla, a produrre ogni cosa, necessaria e superflua senza più pensare alla salute? Torneremo al consumismo, senza neanche pensare quanto sia realmente benefico, e al traffico congestionato e inquinante?

La pandemia, riducendo spostamenti e attività economiche, ha ridotto anche le emissioni di gas serra. Superata la pandemia si tornerà a emettere come prima o più di prima, oppure avremo maturato da questa crisi globale maggiore consapevolezza per affrontarne, in tempo, anche un’altra: quella del riscaldamento globale?

Certo potremmo imparare molte cose dalla dura lezione di questa pandemia. Speriamo di riuscirci.

Nei pacchetti di misure di stimolo per l’economia daremo forza alle misure per la decarbonizzazione oppure, presi da ben altre priorità, lasceremo che la crisi climatica continui ad accelerare?

Avrà qualche conseguenza il fatto che il maggiore inquinamento dell’aria, in particolare, sia stato una delle possibili cause - non certo la sola, ma comunque sembrerebbe non trascurabile in alcune zone del Paese - di una maggiore diffusione e di una maggiore vulnerabilità nei confronti del coronavirus?

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