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Ambra Piacente, Bianca Murgia

Arte minoica e micenea

Nonostante alcune piccole differenze,l'arte minoica e quella micenea sono molto simili, perchè fra la Creta e la città di Micene vengono stretti solidi legami commerciali.

Creta, grazie alla sua particolare collocazione geografica,rappresenta un ponte di collegamento tra le civiltà mediterranea, egizia e mesopotamica.

A partire dal 1400 a.C. la civiltà minoica viene "assorbita" da quella micenea diventando il centro dell'arte della Grecia antica e classica.

ARTE MINOICA E MICENEA

Dove e quando?

Tra il III e il II millennio a.C., nell'isola di Creta si è sviluppata una delle civiltà più grandi ed evolute del Mediterraneo: la civiltà Minoica. I Minoici hanno dominato l'isola e il Mare Egeo per circa mille e cinquecento anni, favoriti dalle ricchezze naturali di Creta, dalla posizione geografica centrale tra Europa e Asia e dalle loro stesse capacità artigianali e commerciali.

I Minoici seppero distinguersi in diversi campi per la loro superiorità tecnologica, in particolar modo per quanto riguarda la navigazione, l'agricoltura, la lavorazione delle gemme e dei metalli e la ceramica, introducendo e sviluppando numerose innovazioni.

ARTE MINOICA

IL PALAZZO DI CNOSSO

Intorno al 2000-1900 a.C. (periodo protopalaziale) sorsero, sull’isola di Creta, tre palazzi: a Cnosso, a Festo e a Mallia. Erano delle residenze molto grandi e complesse somiglianti quasi a delle città.

Il più vasto era il palazzo di Cnosso che copriva un’area di 20.000 mq.

Il palazzo non era difeso da mura ed era realizzato con grandi blocchi di pietra. Gli ambienti si articolavano intorno ad un grande cortile centrale senza rispettare assialità o simmetrie. Frequenti erano i portici con colonne colorate rastremate verso il basso.

IL PALAZZO DI CNOSSO

Sala del trono e Teatro

Nel blocco di appartamenti di stato è stata individuata la sala del trono,aperta sull cortile che aveva probabilmente funzioni cerimoniali e culturali. Esternamente al palazzo sorgeva il cosidetto "teatro", uno spazio aperto con vaste scalinate per gli spettatori che assistevano a cerimonie religiose e giochi con i tori.

sala del trono e teatro

Pitture parietali

Le pareti del palazzo erano decorate da pitture con colori vivaci, prive di chiaroscuro, le figure umane sono irrealistiche come l'arte egizia, ma più morbide grazie a linee più curve e dettagli maggiori. Sono frequenti anche soggetti naturali dipinti con dinamismo ed eleganza.

I colori che vengono utilizzati di più sono il rosso, il giallo e il bianco su sfondo scuro.

Una della pitture più famose è quello del gioco della taurocatapsia è un pittura parietale che rappresenta il salto del toro. Si trovava nel “corridoio delle processioni” del palazzo di Cnosso e mostra con le tre fasi dell’azione: l’atleta che prende il toro per le corna, un altro uomo che volteggia sopra l’animale, e una terza figura che è appena balzata giù dopo il salto.

pitture parietali

SCULTURA

Acrobata

Accanto alla pittura e all'architettura si sviluppano la scultura e soprattutto le produzioni della ceramica e dell'oreficeria, in cui si raggiungono risultati di altissima qualità e che costituiscono pregiati prodotti di scambio su cui s'innesta gran parte della ricchezza della stessa civiltà.

La scultura, a differenza di altre civiltà, è dedicata a figure di piccole dimensioni, realizzate in ceramica, metallo e pietra. I soggetti prevalenti sono figure umane e animali, caratterizzate da uno stile molto sintetico, in cui non ci si sofferma sulla resa dei dettagli, ma è presente una studiata stilizzazione.

Spesso sono raffigurati oggetti di carattere votivo o religioso.

Dea dei serpenti

SCULTURA

Testa del toro

Vaso dei Mietitori

PITTURA VASCOLARE

PITTURA VASCOLARE

Il periodo protopalaziale è definito stile di Kamares.

Nei vasi di sono presenti disegni naturali fortmente geometrizzati secondo linee curve che seguono l'andamento del vaso.

I colori utilizzati sono il ROSSO,il GIALLO e il blu su fondo scuro.

Nel periodo neopalaziale prevalgono, invecei soggetti naturali più simili alla realtà e con più dettagli .

Nella brocchetta di Gurnià, si può osservare un polpo, immerso fra alghe, coralli e piccoli animali che danno senso di profonditìà di movimento.

Origine della civiltà micenea

La civiltà micenea o greca ha origine

nel 1600 a.C. quando si stabilì tra

l'Attica e il Peloponneso una

popolazione proveniente dal Nord di

lingua greca.

Inizialmente si stabilirono attraverso cittadelle fortificate, tra cui micene, per poi impadronirsi del commercio marittimo facendo diffondere la loro ceramica.

Costruirono inoltre numerosi palazzi sui quali erano centrati i vari piccoli regni, che vennero abbattuti nel XII secolo a.C, per poi non essere più ricostruiti.

ARTE MICENEA

LA PORTA DEI LEONI A MICENE

Micene è una tra le più importanti città insieme a Tebe e Atene, tutte protette da mura monumentali costituite da blocchi di pietra.

Un'importante testimonianza di questa forma di architettura è la Porta dei leoni a Micene (XIII secolo a.C.), che rappresenta l'accesso alla città.

Sull'architrave sono rappresentati due leoni di fronte a una colonna, che si pensa avesse un significato culturale. Il tema di questo monumento rappresenta le caratteristiche che distinguono l'arte micenea da quella minoica, come la morbidezza delle curve e la monumentalità delle figure.

PORTA DEI LEONI

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ARCHITETTURA FUNERARIA

Mentre a Creta erano in via di costruzione i palazzi, a Micene nasce tra il 2000-1600 a.C. il culto dell'architettura funeraria monumentale, che serviva a testimoniare l'importanza dei sovrani e delle loro dinastie.

Durante il corso del tempo sono stati ritrovati diversi modelli di tombe, ma tra i più importanti ne ricordiamo tre

ARCHITETTURA FUNERARIA

tomba a fossa

Le tombe a fossa furono realizzate nel XVI secolo .C. ed erano costituite da una fossa rettangolare tagliata nella roccia e rivestita di pietre. La fossa fungeva da

camera in cui era deposto il re con il suo corredo. In superficie erano segnalate da uno stele e protette da un recinto.

L'unico modo possibile per accedervi è attraverso una rampa.

tomba a fossa

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tomba a camera

La sepoltura a fossa fu sostituita dalla tomba a camera, che veniva principalmente usata dagli aristocratici.

Era scavata nella roccia ed era composta da due parti:

la camera funeraria a forma rettangolare, che veniva murata

il dròmos, che restava visibile

tomba a camera

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tomba a thòlos

Nascono tra il XVI e il XV secolo a.C questa nuova tipologia di sepoltura.

La camera funeraria della tomba a thòlos è di forma circolare e coperta da una falsa cupola.

Si giunge alla camera tramite un corridoio a cielo aperto tagliato nella roccia.

La più importante che ricordiamo è quella di Atreo a Micene,con un enorme portale decorato alto 5 metri.

tomba a thòlos

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MASCHERE FUNEBRI

TOPIC

Una testimonianza dell'arte micenea è data dalle maschere funebri ritrivate nelle tombe dei reali.

Queste riproducono schematicamente le caratteristiche del volto del defunto.

Sono fatte in lamina d'oro e lavorate a sbalzo, tecnica che prevede di ridurre l'oro in lamine dottili, per poi piegarlo e sbalzarlo senza che si rompesse.

Per crearle veniva fatta una sagoma su cui veniva posta la lamina d'oro per poi martellarla fino a farle prendere la forma sottostante

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La maschera di Agamennone

La maschera di Agamennone è stata trovata nel 1876 da H.Schliemann.

L'immagine è simmetrica e realistica ma la sua autenticità è stata puù volte messa in discussione, infatti secondo alcune ipotesi la maschera è stata restaurata e integrata nel tempo,

maschera di Agamennone

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