Hegel
Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio
La filosofia dello spirito
La
logica
La filosofia della natura
La logica
In quanto scienza dell’idea pura, cioè dell’idea nell’elemento astratto del pensiero, la logica prende in considerazione la struttura programmatica, l’impalcatura originaria del mondo
- Tale impalcatura si specifica in un organismo dinamico di concetti, i quali, in virtù della posta equazione tra pensiero ed essere, costituiscono altrettante determinazioni della realtà
- I concetti di cui parla Hegel nella prima parte dell’Enciclopedia non sono pensieri soggettivi, ai quali la realtà rimane esterna e contrapposta, ma pensieri oggettivi, che esprimono la realtà stessa nella sua essenza
Identità tra realtà e razionalità
Posta l'identità biunivoca tra realtà e razionalità, risulta evidente come la logica – ossia lo studio del pensiero – e la metafisica – lo studio dell’essere – rappresentino per Hegel il medesimo campo d'indagine
- Netta è la critica nei confronti di ogni forma di empirismo e di razionalismo, colpevoli entrambi di aver privilegiato ora la realtà ora la razionalità, senza coglierne l'intrinseca identità
Identità tra realtà e razionalità
L'essere
L'essere
Il punto di partenza della logica hegeliana - e, in fondo, della metafisica classica - è il concetto più vuoto ed astratto:
- L’essere, l’essere assolutamente indeterminato, privo di ogni possibile contenuto (determinazione)
- In questa astrazione, l’essere è identico al nulla, come annunciato dal divenire
- Già gli antichi, infatti, definivano il divenire come passaggio dal nulla all’essere (determinato)
- L’essere e il nulla, come pura astrazione, sono l’opposto dell’essere determinato, che proprio da tale opposizione viene richiamato e posto in luce
L'essenza
L'essenza
L’essere, riflettendo su se stesso, scorge le proprie relazioni, riconoscendosi cioè identico e diverso e scoprendo la propria ragion sufficiente
- Riconoscendosi identica a se stessa e diversa da altre possibili essenze, l’essenza scopre la propria ragion d’essere, e in virtù di questa ragion d’essere diventa esistenza
- L’apparizione della sua esistenza è il fenomeno
- Questo non si configura come mera parvenza, ma come la manifestazione adeguata e piena dell’essenza di ciò che esiste
- Ciò che esiste, la realtà in atto, è quindi l’unità dell’essenza e dell’esistenza, ossia dell’interno e dell’esterno
Il concetto
Il concetto
Determinato e arricchito dalla riflessione su di sé, l’essere diventa concetto
- Non certo concetto dell’intelletto, diverso dalla realtà e ad essa opposto, ma concetto della Ragione, ossia lo spirito vivente della realtà
- Il concetto è:
- In primo luogo, concetto soggettivo o puramente formale
- In secondo luogo, concetto oggettivo, quale si manifesta negli aspetti fondamentali della natura
- In ultima analisi, Idea, unità dell’oggettivo e del soggettivo, ragione autosufficiente
L'Idea
L'idea
L'Idea rappresenta la totalità della realtà in tutta la ricchezza delle sue determinazioni e relazioni interiori
- Nella sua forma immediata l’idea rappresenta la vita, un’anima realizzata in un corpo
- Nella sua forma mediata, e tuttavia finita, è il conoscere
- Al di là della vita e del conoscere, l’Idea si pone come assoluta:
- Essa rappresenta l’identità dell’idea teoretica e dell’idea pratica
- È vita che, tuttavia, ha superato ogni immediatezza e ogni finitudine
- Non è altro che la logica stessa nella totalità e unità delle sue determinazioni
La filosofia della natura
Considerata in sé, cioè nell’idea, la natura è divina; nel modo in cui essa è, tuttavia, il suo essere non corrisponde al concetto
- Essa incarna quindi l’icona di una contraddizione insoluta:
- Il suo carattere proprio è di essere negazione (dell'idea)
- Essa rappresenta la decadenza dell’idea da se stessa
- L’idea, nella forma dell’esteriorità (ossia come natura), è così inadeguata a se stessa
- D'altronde, l'alienazione dell'idea nella natura rappresenta un passaggio fondamentale, una caduta necessaria al potenziamento dell'idea stessa
Le sezioni della
filosofia della natura
Le sezioni della filosofia della natura
La filosofia dello spirito
La filosofia dello Spirito, che Hegel definisce la conoscenza più alta e difficile, è lo studio dell’Idea che, dopo essersi estraniata da sé nella natura – ossia nell’esteriorità e nella spazialità – ritorna rinnovata a sé, guadagnando uno spazio di libertà assoluta - finendo per identificarsi con il tutto, ci si libera da ogni vincolo -
- Lo sviluppo dello Spirito avviene attraverso tre momenti principali:
1. Lo spirito soggettivo
- È lo spirito individuale nell’insieme delle sue facoltà
2. Lo spirito oggettivo
- È lo spirito sovra-individuale o sociale
3. Lo spirito assoluto
- È lo spirito che conosce se stesso nelle forme dell’arte, della religione e della filosofia
Lo spirito soggettivo
Lo spirito soggettivo è lo spirito individuale, considerato nel suo lento e progressivo emergere dalla natura
- Tale emersione avviene attraverso un processo che va dalle forme più elementari di vita psichica alle più evolute attività conoscitive e pratiche
Lo spirito soggettivo
Lo spirito oggettivo
Lo spirito oggettivo
La volontà di libertà propria dello spirito libero - ultima tappa dello spirito soggettivo - trova tutta la sua realizzazione soltanto nella sfera dello spirito oggettivo.
il passaggio dello spirito oggettivo è infatti il momento della realizzazione della libertà in un ordine intersoggettivo
- In esso lo Spirito si manifesta in istituzioni sociali concrete
- Queste rappresentano quell’insieme di determinazioni sovra-individuali che Hegel raccoglie sotto il concetto di diritto in senso lato
- I momenti dello spirito oggettivo sono - naturalmente - tre:
1. Il diritto astratto
2. La morale
3. L’etica
Il diritto astratto
Il diritto astratto
[Concerne l'esteriorità legale ed è universale e astratto]
Il volere libero si manifesta anzitutto come volere del singolo individuo
- Questo è considerato alla maniera del diritto romano, ossia come persona fornita di capacità giuridica
- Il diritto astratto o formale riguarda appunto l’esistenza esterna della libertà delle persone
- Queste sono concepite come puri soggetti astratti di diritto, indipendentemente dai caratteri specifici e dalle condizioni concrete che diversificano i vari individui fra di loro
Si articola in
- proprietà,
- contratto,
- torto e pena
La morale
[è individuale e concreta]
La morale è la sfera della volontà soggettiva che si manifesta nell’azione pratica. Non contano più le cose esteriori ma giudizio morale del singolo.
- Quest’ultima ha una portata morale solo in quanto sgorga da un proponimento non casuale
- In quanto procede da un essere pensante, il proponimento prende la forma dell’intenzione, il cui fine è il benessere
- Quando il benessere e l’intenzione si sollevano all’universalità, il fine assoluto della volontà diventa il bene in sé e per sé
- Il dominio della moralità è caratterizzato dalla separazione tra la soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato.
Da ciò la contraddizione tra essere e dover essere che è tipica della morale kantiana
La morale
Si articola in :
- proponimento,
- intenzione,
- bene
L'etica
La separazione fra soggettività e bene – tipica della moralità – viene annullata e risolta nell’etica:
- In essa il bene è concretamente attuato, passando all'esistenza
L'etica
Famiglia, società civile, Stato
Famiglia, società civile, Stato
L'etica rappresenta una forma di moralità sociale, ovvero la realizzazione del bene in quelle forme istituzionali che sono:
a) La famiglia
b) La società civile
c) Lo Stato
In quanto moralità sociale o concreta, cioè attuata visibilmente nel mondo, l’etica rappresenta il superamento della spaccatura - ancora presente nel diritto e nella morale - fra interiorità ed esteriorità
- L’etica risulta dunque in grado di superare le opposte unilateralità del diritto e della morale
La famiglia
La famiglia
Il primo momento dell’etica è rappresentato dalla famiglia
- In essa il rapporto naturale dei sessi assume la forma di un’unità spirituale fondata sull’amore e sulla fiducia
- Matrimonio
- Patrimonio
- Educazione dei figli
La società civile
- Sistema dei bisogni (produzione ricchezza e divisione del lavoro)
- Amministrazione della giustizia
(diritto pubblico: leggi e loro tutela giuridica)
- Polizia e corporazioni
(corporazioni di mestiere e sicurezza sociale)
La società civile
Con la formazione di nuovi nuclei familiari, tuttavia, il sistema unitario e concorde della famiglia – tesi – si frantuma nel sistema atomistico e conflittuale della società civile – antitesi –
- Lo spazio della società civile si identifica, in Hegel, con la sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere insieme
- È questo, dunque, il luogo di scontro, ma anche di incontro, di interessi particolari e indipendenti, i quali si trovano a dover coesistere tra loro
Lo Stato
Lo Stato
Lo Stato rappresenta il momento culminante dell’etica, ossia la riaffermazione dell’unità della famiglia (tesi) al di là della dispersione della società civile (antitesi)
- Lo Stato, che è una sorta di famiglia in grande nella quale l’ethos di un popolo esprime consapevolmente se stesso:
Sta alla società civile come l’universale sta al particolare
- Lo Stato non implica una soppressione della società civile, ma uno sforzo di indirizzarne il particolarismo verso il bene collettivo
Un paradigma organicista
Un paradigma organicista
La concezione etica dello Stato hegeliano si differenzia nettamente dal modello liberale
- Hegel si fa paladino della teoria secondo la quale la sovranità dello Stato deriva dallo Stato stesso, il quale ha dunque in sé, e non al di fuori di sé, la propria ragion d’essere e il proprio scopo
- Lo Stato non è perciò fondato sugli individui ma sull’idea dello Stato, ossia sul concetto di un bene universale
- La polemica anti-liberale ed anti-democratica di Hegel ha, perciò, come suo presupposto teorico la persuasione organicistica
- Secondo questa teoria, non sono tanto gli individui a formare lo Stato, ma lo Stato a fondare gli individui, sia dal punto di vista storico-temporale sia dal punto di vista ideale
La critica al contrattualismo
La critica al contrattualismo
L’ottica organicistica si accompagna ad un simultaneo rifiuto del modello contrattualistico, secondo il quale la vita associata dipenderebbe da un contratto scaturente dalla volontà arbitraria degli individui
- Secondo Hegel, infatti, a governare non devono essere gli individui ma le leggi
- Coerentemente, Hegel sostiene che la Costituzione, ossia l’organizzazione dello Stato, non sia il frutto di un’elucubrazione a tavolino, bensì qualcosa che sgorga necessariamente dalla vita collettiva e storica di un popolo
La costituzione razionale
La costituzione razionale
Hegel identifica la costituzione razionale con la monarchia costituzionale moderna
- Questo è un organismo politico che prevede una serie di poteri distinti – ma non divisi –:
1. Il potere legislativo
- Spetta alle Camere
- Consiste nel potere di determinare l’universale
2. Il potere governativo
- Comprende in sé i poteri giudiziari e di polizia
- Consiste nella riconduzione delle sfere particolari e dei casi singoli sotto l’universale
3. Il potere principesco/monarchico
- Rappresenta l’incarnazione stessa dell’unità dello Stato, cioè il momento in cui la sovranità si incarna in un’individualità reale, cui spetta la decisione ultima circa gli affari della collettività
La divinizzazione dello Stato
La divinizzazione dello Stato
Il pensiero politico hegeliano mette capo ad una esplicita divinizzazione dello Stato
- Non esiste dunque alcun organismo superiore in grado di giudicare gli Stati
- Solo la Storia, incarnazione dello Spirito assoluto, ha questo potere
- E come strumento inevitabile ha le guerre, necessarie e perciò moralmente legittime
Infatti afferma che come il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, così la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale li ridurrebbe una pace durevole o perpetua.
La storia
La storia
Se tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale, il contenuto della storia del mondo è razionale
- Una volontà divina domina poderosa nel mondo
- Il fine della storia del mondo è che lo spirito giunga a sapere ciò che esso è veramente, oggettivando questo sapere e realizzandolo nello spirito dei popoli, facendone un mondo esistente
- La libertà dello Spirito si realizza dunque nello Stato, che diventa così il fine supremo
- La storia del mondo si configura come la successione di forme statali – oggettivazioni dello Spirito – che costituiscono momenti di un divenire assoluto
I momenti della storia
I momenti della storia
I tre momenti della realizzazione della libertà dello spirito nel mondo attraverso la storia sono:
1. Il mondo orientale
- In esso uno soltanto è libero
2. Il mondo greco-romano
- In esso alcuni sono liberi
3. Il mondo cristiano-germanico
- In esso tutti gli uomini sono liberi
- Abolendo i privilegi dei nobili e pareggiando i diritti dei cittadini, infatti, la monarchia moderna rende libero l’uomo in quanto uomo
- Tale libertà si manifesta esclusivamente nello Stato etico:
- Nello Stato liberale, invece, il singolo pretende di far valere il suo arbitrio e i suoi bisogni particolari su quelli degli altri
Lo spirito assoluto
Lo spirito assoluto
Lo spirito assoluto è il momento in cui l’Idea giunge alla piena coscienza della propria infinità, assolutezza e liberà
- Tale presa di coscienza appare come il risultato di un cammino di liberazione caratterizzato da un processo dialettico rappresentato da varie attività
- Queste attività non si differenziano per il loro contenuto, che è identico, ma soltanto per la forma nella quale ciascuna di esse presenta appunto lo stesso contenuto, che è sempre l’Assoluto o Dio:
1. L’arte
- Manifesta l’Assoluto nella forma dell’intuizione sensibile
2. La religione
- Manifesta l’Assoluto nella forma della rappresentazione
3. La filosofia
- Manifesta l’Assoluto nella forma del concetto puro
L'arte
L'arte
L’arte rappresenta il primo gradino attraverso il quale lo spirito acquista coscienza di se stesso
- Tramite l’arte, infatti, l’uomo acquista consapevolezza di sé mediante forme sensibili
- Nell’arte, inoltre, lo spirito vive in modo immediato ed intuitivo quella fusione fra soggetto ed oggetto, spirito e natura, che la filosofia idealista teorizza concettualmente, sostenendo che la natura è nient’altro che una manifestazione dello spirito
- I tre momenti nei quali emerge una progressione della razionalità sono:
1. Arte simbolica
2. Arte classica
3. Arte romantica
Arte simbolica
L’arte simbolica, tipica dei popoli orientali, è caratterizzata dallo squilibrio fra contenuto e forma
- Risulta così incapace di esprimere un messaggio spirituale secondo forme sensibili adeguate
Arte simbolica
Arte classica
L’arte classica è caratterizzata da un armonico equilibrio fra contenuto spirituale e forma sensibile, attuato mediante la figura umana
Arte classica
Arte romantica
L’arte romantica è caratterizzata da un nuovo squilibrio fra contenuto spirituale e forma sensibile:
- Lo spirito acquista infatti consapevolezza del fatto che qualsiasi forma sensibile è insufficiente ad esprimere in modo compiuto l’interiorità spirituale
- Preferisce dunque fare dell’arte una sorta di filosofia, in cui il contenuto trabocca nella forma
- Tutto ciò determina la crisi dell’arte moderna, per cui nessuno vede più nelle opere d’arte l’espressione più elevata dell’Idea ("morte dell'arte")
Arte romantica
La religione
La religione
La religione è la seconda forma dello spirito assoluto
- In essa l’assoluto si manifesta nella forma della rappresentazione
- Lo sviluppo della religione è lo sviluppo, attraverso varie fasi, dell’idea di Dio nella coscienza umana
1. Religione naturale
2. Religioni della libertà, preludendo alla visione di Dio come spirito libero
3. Religioni dell'individualità spirituale
4. Religione assoluta
- La rappresentazione più compiuta di questo stadio è rappresentata dalla religione cristiana
La filosofia
La filosofia
Nella filosofia, che è l’ultimo momento dello spirito assoluto, l’Idea giunge alla piena e concettuale coscienza di sé, chiudendo il ciclo cosmico
- Hegel ritiene che la filosofia, al pari della realtà, sia una formazione storica, ossia una totalità processuale che si è sviluppata attraverso una serie di gradi o momenti concludentesi necessariamente nell’idealismo
- I vari sistemi filosofici che si sono succeduti nel tempo, dunque, non devono essere considerati come un insieme disordinato ed accidentale di opinioni mutuamente escludentesi, costituendo invece una tappa necessaria del farsi della Verità, che supera quello che precede ed è superato da quello che segue