Di cosa stiamo parlando?
Il coronavirus è una malattia, fino ad oggi sconosciuta, che ha ucciso e tuttora continua ad uccidere milioni di persone.
La stima dei morti in 2 mesi è di 342.000 persone.
Prendiamoci cura dell'italia
L’epidemia di Covid-19 è l’evento più grave che si sia verificato dal dopoguerra ad oggi e con il più profondo impatto sulle vite di tutti. Da settimane non si parla d’altro. La situazione è molto grave: in diversi paesi i contagi continuano ad aumentare, i sistemi sanitari sono in grande difficoltà; moltissime persone hanno perso e perderanno il lavoro.
Alcune conseguenze sembrano inevitabili, come la crisi economica, l’aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali e problematiche pscicologiche . Altre, invece, sono oggetto di ipotesi. Quel che è certo è che il prossimo futuro sarà segnato dagli effetti di questo evento sulla vita quotidiana, l’economia, la società, l’istruzione, il lavoro e molto altro.
A causa del lockdown tutte le istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, sono state chiuse dalla proclamazione della pandemia.
Per far fronte al problema è stata istituita la Didattica a Distanza, ossia una modalità di intervento didattico attraverso l'uso dei digital devices.
e con la scuola come facciamo?
cosa sta succedendo?
e per le verifiche come ci compotiamo?
Tutto ha inizio quando al telgiornale danno notizia di un'epidemia d'infuenza scoppiata in Cina.
Nessuno si sarebbe mai aspettato che arrivasse fino a noi e invece dopo poche settimane ci troviamo reclusi in casa per precauzione.
Ma dopo qualche giorno, con la proclamazione della pandemia, il Governo italiano ha estremamente limitato la nostra libertà personale e ha indetto nuove regole di comportamento.
Da qui sono iniziati due lunghi mesi senza avere contatti fisici con amici,parenti (soprattuto nonni) e fidanzati, questo ha ceato molti traumi psicologici in diverse persone, soprattutto adoloscenti, che fino a poche settimane prima vivevano la loro vita normalmente e poi di punto in bianco si sono ritravati a dover restare 24h su 24h con genitori ed eventuali fratelli e sorelle, con cui, come ben sappiamo, non sempre si ha un bel rapporto in questa fase della vita.
Il mio istituto scolastico ha iniziato con la didattica online ben prima della proclamazione del decreto del ministro dell'istruzione.
Fin da subito la dirigente e i nostri insegnanti ci hanno dato istruzioni chiare per svolgere lezioni e compiti a distanza; per quanto mi riguarda hanno avuto un ottimo modo di gestire la situazione, bensì anche per loro fosse la prima volta.
Ho fatto un pò fatica all'inizio ma grazie ai nostri insegnanti che ci sono venuti molto incontro, sono riuscita a trovare il mio equilibrio.
Le mie difficoltà più grandi riguardano lo studio e la compensione di determinati argomenti già difficili da imparare in presenza e ancor di più a distanza dove l'unico punto di riferimento è lo schermo di un computer.
L'argomento verifiche e interrogazioni è stato tema di dibattito fin dall'inizio.
Alcuni insegnanti hanno deciso di costruire dei quiz settimanali per ogni argomento discusso, altri hanno preferito svolgere interrogazioni orali attraverso la piattaforma web Meet e altri ancora hanno creato delle vere e proprie verifiche da eseguire online in un lasso di tempo limitato.
Per quanto mi riguarda ho preferito le interrogazioni orali, in quanto potevo confrontarmi direttamente con l'insegnante e avere cosi un minimo di contatto, anche se solo attraverso uno schermo.
Per concludere la scuola a distanza non può sostituirsi a una relazione educativa in aula, in cui studenti e docenti comunicano non solo con le parole, con i libri, con i video, con gli strumenti tecnologici, ma soprattutto con gli sguardi, con l’incontro fisico e con tutti gli elementi della prossemica.
Credo però che questa esperienza ci abbia fatto crescere molto e soprattutto abbia aiutato a sviluppare in noi conoscenze e modi di approcciarsi fino ad ora sconosciuti.
Aspetto con ansia il momento in cui potrò tornare a rivedere i miei compagni di classe e i professori.
Non pensavo di poter arrivare a dirlo ma, mi manca la scuola.