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LINEA TEMPORALE
Con il termine “mafia” si indica un’organizzazione malavitosa che si configura come un sovrastato, cioè una sorta di stato indipendente all’interno dello stato nazionale. La mafia si è sviluppata in Sicilia dopo l'abolizione del sistema feudale nel 1812, tuttavia dopo due secoli è ancora protagonista della nostra vita quotidiana.
La Sacra Corona Unita è un'organizzazione criminale Italiana di connotazione mafiosa che ha il suo centro in Puglia, prevalentemente attiva nel Salento e che ha trovato degli accordi criminali con organizzazioni criminali dell'est Europeo. Per la sua specificità emerge e si distacca dalle altre mafie italiane.
L'immagine raffigura uno tra i boss di mafia più riconosciuti dell'organizzazione criminale della 'Sacra Corona Unita', Francesco Campana.
La Camorra nacque, agli inizi del secolo scorso, a Napoli. Essa si basa su un altissimo rapporto di integrazione con i ceti più poveri della popolazione e in più ha solidi legami con gli ambienti politici. Attualmente in Campania operano complessivamente circa 113 famiglie ed oltre 6.900 affiliati.
L'immagine raffigura uno tra i boss di mafia più riconsciuti dell'organizzazione criminale de 'La Camorra', Raffaele Cutolo.
La ‘ndrangheta ha una storia antica che affonda le radici nella Calabria ottocentesca e nei suoi difficili, talora drammatici, rapporti con il nuovo Stato italiano, ha attraversato indenne due guerre mondiali, il fascismo e la liberazione, grazie anche alle colpevoli omissioni e sottovalutazioni della classe dirigente e della magistratura, e si è sviluppata e rafforzata, cambiando pelle e diversificando la propria attività criminale, nella Prima e nella Seconda Repubblica, grazie alla debolezza della politica, delle istituzioni e dell’economia che con essa hanno scelto di convivere.
L'immagine raffigura uno tra i boss di mafia più riconsciuti dell'organizzazione criminale de la 'ndragheta', Giuseppe Morabito
Per Cosa nostra si intende l’organizzazione mafiosa diffusa in Italia e nel mondo ma con una particolare concentrazione, almeno nell’immaginario collettivo, in Sicilia. È costituita da un nucleo centrale, la struttura organica e militare, a sua volta costituito dagli uomini d’onore riservati e gli avvicinati al cui interno ci sono gli affiliati. Il livello successivo è quello della famiglia di sangue. Mentre il terzo livello è quello della criminalità comune che non fa parte dell’organizzazione. Il livello ancora superiore è costituito da tutte quelle persone che fanno parte della società, i comuni cittadini, che aiutano il sistema complessivo di Cosa Nostra.
L'immagine raffigura uno tra i boss di mafia più riconsciuti dell'organizzazione criminale 'cosa nostra', Matteo Messina Denaro.
CADUTA DI MUSSOLINI E RIAPPARIZIONE DELLA MAFIA
GIOVANNI FALCONE VIENE UCCISO DURANTE IL SUO RIENTRO A ROMA
PRIMI ESPERIMENTI DI COORDINAMENTO TRA COSCHE MAFIOSE
1812:
NASCITA DEL TRAGICO FENOMENO DELLA MAFIA
NASCITA DELL'ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DELLA
MAFIA
World War II, also known as the Second World War, was a global war that lasted
Nel corso della storia diversi uomini hanno fatto la differenza nella lotta contro la mafia; molti di loro oggigiorno vengono ricordati proprio per le loro gesta, due esempi emblematici sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Tuttavia c'è da ricordare che non sono stati gli unici, ricordiamo infatti molti mafiosi, che dopo essersi pentiti delle loro gesta hanno voluto collaborare in questa battaglia, o anche molte organizzazzioni composte da diversi cittadini che hanno unito le proprie forze. qui di seguito vengono riportati i personaggi della storia più caratteristici e ricordati.
-Giovanni Falcone (1939-1992) è stato un magistrato italiano. È considerato uno dei più coraggiosi esponenti della lotta alla mafia definibile un eroe della Repubblica Italiana.
-Nel corso della sua vita mette in atto una strategia ideata dal giudice Rocco Chinnici, una vittima di mafia, e cioè quella di istituire una vera e propria squadra composta da magistrati per indagare i fenomeni mafiosi: il cosiddetto “pool antimafia”.
-Ottiene il suo più grande successo il 16 dicembre del 1987 con il maxi processo di mafia che vedeva alla sbarra 474 imputati tra boss e politici e che si conclude con 19 ergastoli e 2.665 anni di carcere.
Paolo Borsellino è stato uno dei magistrati più importanti del pool antimafia, un simbolo della lotta a Cosa Nostra, che ha combattuto per anni prima di essere ucciso insieme alla sua scorta in un attentato, il 19 luglio 1992, in via D’Amelio, a Palermo. Insieme all’amico e collega Giovanni Falcone, anch’egli ucciso dalla mafia pochi mesi prima, è considerato una delle figure di spicco della guerra alla criminalità organizzata in Sicilia. La sua morte, anche a distanza di anni, è ancora avvolta da misteri, come la sparizione della sua agenda rossa.
Era il 16 novembre 1983, il giorno storico in cui i giudici istruttori Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello decisero di adoperare per un obbiettivo comune: distruggere la mafia.
Prima dell'istituzione del Pool antimafia, non vi era alcun coordinamento sulle indagini di mafia.
Il pool nasce anche dall'esigenza di unire l’istituzione composta da giudici che combattono contro la mafia, ma lo fanno individualmente, nel pool si agisce insieme.
Ormai si sa, mafia e legalità sono due cose collegate tra loro, l'uno l'opposto dell'altro.
Sono due tematiche che nel corso dell'anno scolastico abbiamo discusso molto, e grazie ai docenti di educazione civica abbiamo potuto approfondire a dovere.
Nel corso dell'anno scolastico abbiamo partecipato a diverse conferenze sia online, che in presenza. In particolare mi ha colpito la conferenza in presenza con Sergio Protopapa, figlio di un imprenditore agricolo, Giuseppe Protopapa, vittima del racket delle estorsioni della criminalità organizzata locale.
Oltre a tali esperienze, grazie anche ai docenti, in patricolare di italiano e diritto, abbiamo realizzato diversi lavori per riflettere sul fenomeno della mafia e immedesimarci nell'animo delle vittime.
Tengo a ringraziare tali docenti e allego di seguito uno dei miei elaborati.
-L' intervista che segue è stata sviluppata da me in seguito ad una consegna dalla professoressa Anna Castiello, docente di diritto, con l'obiettivo di immedesimarci in una vittima di mafia e trarne le opportune considerazioni.
-Nell'elaborato che segue, il mio ruolo è quello di un giornalista che intervista una vittima di mafia deceduta, considerandola invece in vita.