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Transcript

Scuola Secondaria di Primo Grado "Bosco-Netti" in Santeramo in Colle (BA)

Anno scolastico 2019-2020

Classe III A plesso Bosco

Disciplina: Tecnologia

Prof. Maria Bruna Palomba

LA CENTRALE IDROELETTRICA E IL CASO VAJONT

PRODOTTO DIGITALE

a cura di Palmisano Alessandro

Presentazione del lavoro realizzato

Durante l'anno scolastico, la classe ha studiato diversi tipi di centrali per la produzione di energia elettrica quale quella idroelettrica approfondendone esempi come quella nel Vajont che ha provocato drammatiche conseguenze a danno dell'ambiente e dell'uomo.

In questo lavoro è proprio la centrale idroelettrica studiata nelle sue componenti, nel funzionamento, nelle trasformazioni di energia e nell'impatto sul microclima locale, che si prende in esame.

CASO VAJONT:

Storia di una tragedia annunciata da Tina Merlin

IL CASO VAJONT

9 ottobre 1963, ore 22:39: circa 260 milioni di metri cubi di rocce e detriti si staccano dal Monte Toc e franano nel lago sottostante dove si trova la diga del Vajont. Le prime ondate che vengono a formarsi, già distruttive, arrecano gravi danni ad Erto e Casso ma è la terza onda che provoca la tragedia perchè scavalcando la diga, si abbatte sulla valle del Piave e distrugge Longarone, causando circa 2000 morti, un bilancio a dir poco catastrofico. La centrale idroelettrica fu progettata e realizzata dalla SADE per produrre energia elettrica, che avrebbe sfruttato con il suo bacino idrico le acque del fiume Piave del quale il torrente Vajont è affluente per la diga a doppio arco più alta del mondo. Inoltre avrebbe consentito a uno dei monopoli elettrici più potenti dell'epoca in Italia di ottenere ingenti finanziamenti dallo Stato. Sin dall'inizio era noto il pericolo inconbente e prevedibile la tragedia poichè geologicamente l'ambiente non era favorevole. Non a caso "Toc" (da "patoc") in friulano significa marcio, fradicio alludendo all'instabilità e alla natura fratturata del monte costituito da un enorme frana preistorica.

foto presa da:

https://www.bergamonews.it/2019/10/09/detriti-rottami-e-relitti-di-tante-vite-il-vajont-fu-qualcosa-piu-di-un-disastro/329765/

IL RUOLO DI TINA MERLIN

Tina Merlin fu un personaggio chiave nella vicenda del Vajont perchè con il suo giornalismo di inchiesta, il suo coraggio e la sua determinazione ha cercato la verità di quanto accaduto. Lo dimostrano i suoi articoli pubblicati sull'Unità nei quali denuncia i "poteri forti", ossia la Società Adriatica Di Elettricità e tutti coloro ritenuti responsabili di una tragedia che si sarebbe potuta evitare: il Governo, i partiti di maggioranza, il Ministero dei Lavori Pubblici. Secondo la Merlin costoro sapevano ma hanno consapevolmente taciuto. La giornalista aveva raccolto le testimonianze e le preoccupazioni dei contadini di Erto e Casso in occasione di un'assemblea tra capofamiglie che avevano costituito un consorzio per la difesa della Valle Ertana. Per queste ragioni la Merlin fu denunciata per "diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico". In seguito al processo su assolta il 30 novembre 1960 dal giudice Angelo Salvini del tribunale di Milano. Molto significativa resta l'intervista scottante e compromettente per il governo, rilasciata dalla Merlin al giornalista della TV francese Francoise Barnouin, dalla quale si apprende dell'esistenza della relazione del geologo Professor Milli che sosteneva che la costruzione di un bacino idroelettrico in quella località, per la natura del terreno, sarebbe stata una follia. Ovviamente in quanto scomodo, il nastro che registrò l'intervista, fu nascosto sia dalla TV francese che dalla RAI italiana, poichè era stata bollata con il decreto di quarantena. È stata ritrovata dopo ripetute ricerche e negazioni solo nel 1993 presso gli archivi dell'Istituto Nazionale dell'Audiovisivo di Parigi.

foto presa da:

https://www.giornalistitalia.it/vajont-la-tragedia-annunciata-da-tina-merlin/

https://sites.google.com/didasca.org/magicatechne/energia-e-ambiente?authuser=0

OPINIONI PERSONALI

Le centrali idroelettriche

OPINIONI PERSONALI

Per quanto riguarda le centrali idroelettriche, ritengo che esse siano le centrali per la produzione di energia elettrica che più dovrebbero trovare spazio sul nostro pianeta per la loro caratteristica di essere "green", considerate sostenibili dato che non causano inquinamento atmosferico e, al contrario delle centrali termoelettriche, che sfruttano combustibili fossili ( non rinnovabili) e causano vari cambiamenti sul microclima locale, date le emissioni delle polveri sottili, le centrali idroelettriche utilizzano per il proprio funzionamento una risorsa rinnovabile, l'acqua (inesauribile ma preziosa per l'intera umanità). Inoltre, le centrali idroelettriche di pompaggio, ovvero quelle dotate di un sistema di restituzione dell'acqua, durante la notte rimandano l'acqua utilizzata nel corso della giornata a monte attraverso una condotta forzata: così si calibra anche l'uso dell'acqua che viene prelevata precedentemente da un fiume, riducendo anche l'impronta ecologica della centrale stessa.

Il caso Vajont

IL CASO VAJONT

La sola vista della ricostruzione della scena finale della tragedia del Vajont impressiona per il disastro ambientale e umano che si manifesta all'improvviso in maniera terrificante. Sconvolge la potenza incontrollabile della Natura che lascia l'uomo impotente difronte alla catastrofe mentre accade, ma soprattutto sconvolge l'errore dell'Uomo che avrebbe potuto evitare la tragedia conoscendone preventivamente il pericolo che derivava dalla costruzione di quella diga a doppio arco, la più alta del mondo, in un ambiente che geologicamente non lo consentiva. Inoltre questa tragedia mi ha insegnato quanto sia importante il valore della Verità e lo strumento della denuncia attraverso l'inchiesta giornalistica. Mi ha anche fatto capire quanto l'Italia fosse corrotta sin dagli anni Quaranta a livello sia politico che economico, governata da quei "poteri forti" che spesso antepongono i propri interessi alla vita umana e all'ambiente. Non è la Natura Matrigna, ma ignorante e malvagio quell'uomo che accecato dal potere, come accaduto nel caso Vajont, non ha voluto utilizzare il progresso tecnologico a vantaggio dell'uomo e nel rispetto dell'ambiente.

LA CENTRALE IDROELETTRICA

La centrale idroelettrica è un impianto per la produzione di energia elettrica "green", considerata sostenibile perchè non causa problemi di inquinamento atmosferico e perchè utilizza una risorsa rinnovabile per il suo funzionamento, l'acqua. Oltre all'acqua piovana sfrutta la presenza dei corsi d'acqua. Inoltre è la centrale più antica in Europa, specialmente in Italia, il cui terrtorio è caratterizzato dalla grande quantità di fiumi, soprattutto in montagna.

CHE COS'È UNA CENTRALE IDROELETTRICA

foto presa da:

https://www.qualenergia.it/articoli/gli-impatti-del-grande-idroelettrico-e-gli-standard-che-vanno-adottati/

LE COMPONENTI

Gli elementi che costituiscono una centrale idroelettrica sono:

- il bacino (o serbatoio);

- la diga (nel linguaggio specifico "paratia");

- la condotta forzata;

- la turbina (Pelton, Francis o Kaplan);

- il bacino di raccolta collegato al sistema di pompaggio;

- lo scarico;

- l'alternatore (o generatore);

- il trasformatore;

- le reti di distribuzione (cavi ad alta tensione sorretti su torri a traliccio);

- le cabine di distribuzione urbana.

foto presa da:

energia-blog.it/energia-idroelettrica-come-funziona/

IL FUNZIONAMENTO

L'acqua è raccolta precedentemente nel bacino a monte e la paratia riesce a contenerla in esso. Nella struttura della paratia è collocato uno sbarramento che viene aperto per far passare l'acqua, che viene trasportata in prossimità della centrale attreverso un sistema di condotte forzate. Successivamente l'acqua è convogliata nella turbina, le cui pale, dopo essere state colpite, mettono in rotazione l'albero rotore della turbina, collegato a quello dell'alternatore. Il movimento del magnete che cinge l'albero rotore, crea un campo magnetico, tagliato dal rame. Si crea così energia elettrica, poi convogliata nel trasformatore, che abbassa l'intensità e innalza la tensione per evitare l'effetto joule durante il trasporto che avviene attreverso reti di distribuzione quali cavi ad alta tensione, sorretti da torri a traliccio. Inoltre al di sotto della turbina è presente un altro bacino di raccolta e durante la notte è azionato il sistema di pompaggio grazie al quale l'acqua viene rimandata nel primo bacino con motopompe attraverso una condotta forzata. Quando questo sistema viene messo in atto, la centrale prende il nome di "centrale di pompaggio", mentre quando ciò non accade, è chiamata "centrale di gravità".

foto presa da:

https://slideplayer.it/slide/10526028/

LE TRASFORMAZIONI DI ENERGIA

Un bacino artificiale o un bacino naturale permettono di accumulare l'acqua che contiene energia potenziale. Convogliata in una condotta forzata di una centrale idroelettrica, per la pressione e la forza di gravità, l'acqua si muove e la sua energia potenziale diventa energia cinetica. L'acqua in caduta fa ruotare una grande turbina attraverso la quale l'energia cinetica si trasforma in energia meccanica. Poichè quest'ultima è collegata a un alternatore, l'energia meccanica si trasforma infine in energia elettrica. Da questo ciclo, si capisce l'importanza della centrale idroelettrica per la trasformazione dell'energia e si verifica rispetto all'acqua la veridicità del principio di conservazione dell'energia secondo cui l'energia non si crea, non si crea, non si distrugge ma si trasforma.

LE TRASFORMAZIONI DI ENERGIA

foto presa da:

http://educazionetecnica.dantect.it/2012/01/06/la-centrale-idroelettrica/

L'IMPATTO SUL MICROCLIMA LOCALE

L'acqua è la risorsa naturale grazie alla quale funziona la centrale idroelettrica, ma anche se è una fonte inesauribile, pulita e gratuita, dunque ritenuta sostenibile e non inquinante, durante il processo di trasformazione inevitabilmente anche la centrale idroelettrica ha un impatto ambientale non indifferente. Infatti a causa delle grandi dimensioni, la costruzione di questi impianti modifica l'ambiente; o come accaduto nel Vajont, non sempre l'ambiente nel quale si progettano e realizzano tali centrali, è geologicamente favorevole.

foto presa da:

https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-seriana/diga-del-gleno-95-anni-fa-il-disastroecco-come-leco-racconto-la-tragedia_1295769_11/

SITI CONSULTATI

Le immagini usate nel prodotto sono state prelevate dai seguenti siti:

-https://www.qualenergia.it/articoli/gli-impatti-del-grande-idroelettrico-e-gli-standard-che-vanno-adottati/

-energia-blog.it/energia-idroelettrica-come-funziona/

-https://slideplayer.it/slide/10526028/

-http://educazionetecnica.dantect.it/2012/01/06/la-centrale-idroelettrica/

-https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-seriana/diga-del-gleno-95-anni-fa-il-disastroecco-come-leco-racconto-la-tragedia_1295769_11/

-https://www.bergamonews.it/2019/10/09/detriti-rottami-e-relitti-di-tante-vite-il-vajont-fu-qualcosa-piu-di-un-disastro/329765/

-https://www.giornalistitalia.it/vajont-la-tragedia-annunciata-da-tina-merlin/

-https://sites.google.com/didasca.org/magicatechne/energia-e-ambiente?authuser=0

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