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Gustave Courbet, 1849
olio su tela, distrutto
Gli Spaccapietre è un dipinto di Gustave Courbet che descrive in modo estremamente realistico il duro lavoro degli operai e contadini in Francia a metà Ottocento.
Ogni dettaglio, anche se degradante, è raffigurato con assoluta precisione, con intento quasi documentario: le toppe sulle maniche della camicia, lo strappo del panciotto, le calze bucate, gli zoccoli consumati dell’adulto; la camicia a brandelli del ragazzo; gli strumenti di lavoro, le gerle, la pala e i picconi, la pentola con il pane. Il paesaggio è spoglio, essenziale e scuro, per mettere in evidenza i due protagonisti. I colori terrosi contribuiscono a comunicare un senso di tristezza e di povertà.
Un critico d’arte scrisse, dopo aver visto il dipinto di Courbet: «si prega il Signor Gustave di voler gentilmente rammendare la camicia e lavare i piedi ai suoi spaccapietre». In tal senso, l’artista aveva ottenuto il suo scopo. I borghesi avevano capito chiaramente che quella sfacciata rappresentazione della povertà era un dito puntato contro di loro e contro le loro responsabilità.
Secondo le sue memorie, Gustave Courbet mentre si recava al Castello di Saint-Denis per dipingere vide due operai al bordo della strada. Considerò che rappresentavano una perfetta descrizione della miseria. Courbet quindi chiese ai due lavoratori di posare per il dipinto. Gli spaccapietre fece parte di un gruppo di tre opere presentate al Salon del 1850-51. Gli altri due dipinti erano Funerale ad Ornans e I contadini di Flagey tornano dalla fiera.
Il dipinto di Courbet, fu poi esposto al museo di Dresda. Andò distrutto durante la seconda guerra mondiale, per cola dei bombardamentidegli alleati, insieme al quadro l'intero paese venne distrutto. Ce ne resta solo una documentazione fotografica. Courbet affrontò questo soggetto anche in altri quadri. Uno di questi, dipinto nel 1849 e oggi parte di una collezione privata, mostra un solo spaccapietre.
Il mestiere dello spaccapietre non è scomparso. Esso anzi è ancora molto diffuso nelle regioni povere del mondo, come ad esempio in Nicaragua o in Nepal, dove viene compiuto da dambini e giovani ragazzi, costretti dalle loro famiglie nel tentativo di portare più sostentamento ai loro cari. Quasi sempre si tratta di un lavoro pericoloso ed estenuante, capace di strappare la vita pure ai più esperti.
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Immagini: Google mmagini