Introducing 

Prezi AI.

Your new presentation assistant.

Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.

Loading…
Transcript

Il mito di Er

Origine

Il "Mito di Er" è l'ultimo libro della Repubblica. Appartiene agli scritti della maturità (secondo periodo) ed è esposto da Socrate. Attraverso esso Platone intende argomentare intorno al concetto di anima e quello di metempsicosi. Oltre che mostrare come nella vita dell' uomo coesistano il caso, la libertà e la necessità.

Il mito

Mito

Er, dopo essere caduto in battaglia, torna nel mondo dei vivi e racconta ai presenti ciò che aveva visto nell’ Iperuranio, luogo aldilà del cielo dove la sua anima si era riunita con molte altre dopo la morte. Qui le anime venivano giudicate in base alle azioni compiute in vita e venivano spedite in una sorta di “Paradiso” o “Purgatorio”. La permanenza in questi luoghi era temporanea e vi si accedeva per mezzo di due coppie di voragini che rappresentavano l’entrata e l’uscita del cielo dove risiedevano le anime buone e della Terra dove venivano mandate le anime malvagie.

Permanenza temporanea

La permanenza delle anime nel mondo ultraterreno era limitata. Dopo mille anni tutte le anime dovevano reincarnarsi in un corpo mortale. Ciò era dettato dalla "casualità". Si riunivano in un luogo dove un Araldo, incaricato dalla Moira Lachesi, distribuiva una serie di numeri secondo i quali le anime potevano scegliere il corpo in cui incarnarsi. Dopo la scelta le anime dovevano bere le acque del fiume Lete che cancellava i ricordi della vita precedente.

Le acque del fiume Lete

Acque del fiume Lete

Il Lete è il fiume dell’oblio, utilizzato nella mitologia greca e romana.

  • Il fiume è presente nel X libro della Repubblica di Platone, dove viene narrato il mito di Er, disceso nell’oltretomba per conoscere i misteri della reincarnazione delle anime.

  • L’opera latina più famosa che ne parla è l’Eneide di Virgilio, nel VI° libro. In esso le anime dei Campi Elisi vi si tuffano quando devono reincarnarsi dimenticando le vite passate,

  • Esso è citato anche da Dante Alighieri nel Purgatorio: immagina che in questo fiume, situato nel paradiso terrestre, sul monte del Purgatorio, si lavino le anime purificate prima di salire in Paradiso, per dimenticare le loro colpe terrene. Accanto al Lete scorre il fiume del ricordo delle cose buone del proprio passato, l’Eunoè.

Le Moire

Moire

Le tre Moire, figlie della Necessità, seguono il nascere e lo svolgersi della nuova vita.

“Altre tre donne sedevano in cerchio a uguale distanza, ciascuna sul proprio trono: erano le Moire figlie di Anànke (v.g. Necessità), Làchesi, Cloto e Atropo Làchesi cantava il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro” Repubblica X 617c

La casualità

Casualità

Il processo di reincarnazione sembrerebbe basato solamente sul caso. In realtà la volontà dell’ anima era il vero fattore determinante della reincarnazione. Infatti le anime, pur dovendo seguire un ordine, erano libere di effettuare la loro scelta liberamente secondo le proprie preferenze. L’ esempio più importante riportato nell’ opera è quello di Ulisse, che dopo una vita frenetica piena di preoccupazioni sceglie di vivere una vita di un semplice contadino tranquilla, lontana dal suo stile di vita precedente.

I dannati eterni

I dannati eterni

Erano presenti delle anime tuttavia alle quali non era permesso reincarnarsi. Queste erano appartenute ai tiranni piu' malvagi della storia che se cercavano di avvicinarsi alla voragine per uscire, un muggito enorme li rispediva all'interno e venivano portati presso il fiume Tartaro. Queste anime non potevano reincarnarsi in quanto la reincarnazione era un avvenimento utile alle anime per apprendere qualcosa; le anime dei tiranni erano ritenute complete nel loro egoismo e nella loro malvagità.

Mito (approfondito)

Mito

Nel mito Er, un soldato morto in battaglia che ha l'avventura di resuscitare, racconta che nell'aldilà le anime vengono a caso sorteggiate per scegliere tra quali vite reincarnarsi. Chi è stato sorteggiato tra i primi è sì avvantaggiato, perché ha una scelta maggiore ma anche chi sceglie per ultimo ha molte possibilità di libera scelta perché il numero dei paradigmi di vita possibili offerto è più grande di quello delle anime e poi non è detto che la possibilità di scelta sia determinante poiché ciò che importa è che si scelga bene.

Quindi il caso non assicura una scelta felice mentre determinanti potranno essere i trascorsi dell'ultima reincarnazione. Scegliere, nella visione platonica, significa infatti essere coscienti criticamente del proprio passato per non commettere più errori e avere una vita migliore.

Le Moire renderanno poi la scelta della nuova vita immodificabile, nessuna anima, una volta operata la scelta potrà cambiarla e la sua vita terrena sarà segnata dalla necessità.

Le anime si disseteranno con le acque del fiume Lete ma quelle che lo hanno fatto in maniera smodata dimenticheranno la vita precedente, mentre i filosofi, che guidati dalla ragione non hanno bevuto, manterranno il ricordo, solo un po' attenuato, del mondo delle idee, alle quali, durante la nuova vita, potranno riferirsi per ampliare la loro conoscenza e vivere serenamente.

Ruolo filosofia

La filosofia è il mezzo per raggiungere la felicità.

“ se infatti chi viene a questa vita si applicasse sanamente alla filosofia e il sorteggio non lo ponesse a scegliere tra gli ultimi, è probabile che, stando a quanto ci viene riferito dall’aldilà, non solo sarebbe felice su questa terra, ma compirebbe anche il viaggio da qui a laggiù e il ritorno qui per una strada non sotterranea e aspra, bensì liscia e celeste” Repubblica X 619e

Spiegazione

Sono le anime a scegliere il loro destino prima di tornare sulla Terra, ciò vuol dire che l’uomo è libero, ed è l'artefice del proprio destino. Il mito di Er è perciò simbolo della libertà che ha l’uomo di Platone.

Il rapporto tra libertà, giustizia e destino è molto presente in tutta la teoria platonica e in particolare nel mito di Er.

libertà, giustizia e destino

Il concetto di libertà da Platone viene diviso in tre ambiti diversi:

Libertà

Libertà Politica

Libertà politica

La libertà politica non esiste principalmente per due ragioni:

Ognuno di noi deve fare per la comunità quello che meglio sa fare in base alle sue capacità, non si può essere liberi di scegliere.

Inoltre non esiste la libertà di scegliere democraticamente ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, perchè è necessario scegliere la cosa giusta, quella che piu' si avvicina al piano delle idee.

INTELLETTUALISMO: la libertà è conoscenza.

Libertà Etica

Libertà etica

Etica e politica per Platone sono strettamente connesse. Anche in questo caso la libertà di scelta è un concetto illusorio. In ambito etico come in ambito politico l'unica scelta possibile è quella giusta, che si avvicina alle idee.

Libertà Metafisica

libertà metafisica

L'assoluta mancanza di libertà potrebbe rilevarsi un grave problema per la società, poiché ognuno viene totalmente deresponsabilizzato dalle sue azioni, tutti sarebbero condannati dalla propria natura.

Tutto sarebbe già determinato.

Giustizia

GIUSTIZIA

Secondo Platone la giustizia si ottiene solo quando ogni individuo della comunità svolge il ruolo che più gli compete. La giustizia è condizionata da tre virtù che determinano ogni classe sociale dello stato: la saggezza, ovvero è la virtù che caratterizza la classe dei governanti,; il coraggio, la virtù che caratterizza i guerrieri e la temperanza è la virtù che caratterizza tutte le classi ma in particolare quella dei produttori. Lo stato, secondo la mentalità di Platone, deve essere quindi organicistico: ogni individuo deve scegliere quello per cui è adatto e dedicarsi solo a quello. Inoltre la giustizia si otterrà solo quando ogni parte dell'anima svolgerà soltanto la propria funzione.

Anima

ANIMA

Nell'anima individuale Platone distingue, come nello Stato, tre parti ( come spiegato nel mito della biga alata tratto dal "Fedro"):

  • la parte razionale, che ha sede nel cervello ed è quella per cui l'anima ragiona e domina gli impulsi (parte che corrisponde all'auriga)
  • la parte concupiscibile (cavallo bianco), che ha sede nel ventre ed è il principio di tutti impulsi corporei
  • la parte irascibile (cavallo bianco), che ha sede nel petto, è l'ausiliario del principio razionale e si sdegna e lotta per ciò che la ragione tiene giusto.

Del principio razionale sarà propria la saggezza (governanti); del principio irascibile il coraggio (guerrieri); mentre l'accordo tre le tre parti nel lasciare il comando all'anima razionale sarà la temperanza (produttori)

DESTINO

Destino

Ogni anima ha un destino scelto al momento del sorteggio.

“ Cloto sanciva il destino che [l’anima] aveva scelto al momento del sorteggio” Repubblica X 620e

“ Atropo rendeva immutabile la trama filata” Repubblica X 620e

“ da lì l’anima andava senza voltarsi ai piedi del trono di Anànke (v.g. Necessità) e lo superava” Repubblica X 620e

Il nostro destino e la nostra natura dipendono da quello che la nostra anima ha scelto, quindi anche dalla nostra natura passata.

Learn more about creating dynamic, engaging presentations with Prezi