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Margherita, Francesco, Riccardo
È solo nell’Ottocento, infatti, che in Inghilterra nasce il concetto di fair play (“gioco corretto”), cioè una serie di regole dettate da un codice di comportamento che mette al primo posto il rispetto di se stessi, degli altri e delle regole. Questo concetto, applicato inizialmente nelle competizioni sportive, si è quindi diffuso (ma purtroppo non sempre è stato applicato) anche nei rapporti sociali e in politica, perché il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi.
1-giocare per divertirsi
2-rispettare le regole del gioco
3-rispettare i compagni di squadra, gli arbitri e gli allenatori
4-accettare la sconfitta con dignità
5-aiutare gli altri a resistere nelle difficoltà
6-denunciare coloro che tentano di screditare lo sport
7-onorare coloro che difendono lo spirito olimpico dello sport
Nato nel 1982 nel Nebraska, tra i primi 10 per un decennio
record di 249 km/h nel servizio
gesto di fair play
"Una volta per vincere un avversario si tuffa in area simulando un contatto e gli danno un rigore così vincendo"
"Una volta un avversario stava andando in contropiede ma quando ha visto un mio compagno a terra che si è fatto male ha buttato la palla fuori"
"Una volta in vacanza a Roma durante una gara di corsa in città, ho visto che il secondo ha preferito vincere la gara al posto di fermarsi per verificare le condizioni del primo che aveva avuto un malore"
"Una volta in partita un giocatore si era rotto la caviglia cadendo e l'avversario davanti al portiere ha preferito soccorrere il compagno."
"In un film di ginnastica i giudici favorivano la vittoria di una ginnasta così barando i punteggi."
"Ai tempi del Karate ho aspettato che la mia avversaria si rialzasse quando potevo finire subito la gara."