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Transcript

I Fisici pluralisti

Empedocle

Quando

Chi

Dove

Quando

Perché

Dove

Dove

Il rapporto con i predecessori

Il pensiero dei fisici pluralisti rappresenta il primo tentativo di sintesi tra l’eraclitismo e l’eleatismo, ossia tra le verità attestate dai sensi – tutto scorre – e quelle attestate dalla ragione – non esiste né il divenire né la molteplicità.

Si pongono due interrogativi fondamentali tra loro collegati:

- è possibile superare la frattura tra l'esperienza sensibile e la conoscenza razionale?

- è possibile conciliare divenire ed essere?

Il rapporto con i predecessori

obiettivo

I filosofi pluralisti vogliono "salvare i fenomeni" e avere la possibilità di pensare il divenire. Non vogliono però cadere nella contraddizione di concepire allo stesso tempo la realtà come una e molteplice.

Di Eraclito, infatti, accettano l’idea del divenire incessante delle cose (che spiega la molteplicità dei fenomeni)

Di Parmenide, invece, accolgono il concetto dell’eternità e dell’immutabilità dell’essere (che consente di elaborare un quadro organico e unitario del mondo)

Le cose del mondo

Le cose del mondo

I fisici pluralisti ritengono che le cose del mondo siano costituite da elementi eterni e immutabili (come l'essere di Parmendide) – i quattro elementi, le omeomerie, gli atomi – che:

  • Aggregandosi (unendosi) tra loro danno origine a ciò che normalmente denominiamo “nascita”
  • Disgregandosi (separandosi) provocano ciò che normalmente denominiamo “morte”

In altre parole, i fisici pluralisti ipotizzano la distinzione tra:

  • Elementi che compongono i composti – immutabili ed eterni
  • Composti – in perenne divenire (il divenire quindi è mescolanza e scomposizione di tali elementi originari)

Empedocle

Biografia

Biografia

Empedocle nacque ad Agrigento tra il 484 e il 481 a.C. e morì all’incirca a sessant’anni

  • Partecipò alla vita politica della città e nello stesso tempo fu medico, taumaturgo e scienziato
  • Di Empedocle ci sono rimasti molti frammenti appartenenti a due suoi poemi:
  • Sulla natura
  • Testo di carattere cosmologico
  • Purificazioni
  • Poema di carattere teologico, ispirato all’orfismo e al pitagorismo

Le quattro radici

Le quattro radici

Consapevole dei limiti della conoscenza umana, Empedocle ritiene che si debbano utilizzare in maniera sinergica sia l’intelletto sia i sensi

  • Ipotizzando l'esistenza di una pluralità di elementi eterni, ingenerati e imperituri che si combinano tra loro a formare l'essere, si riuscirebbero infatti a salvare sia le verità di ragione sia le suggestioni dei sensi
  • Tali elementi sono, secondo Empedocle, le quattro radici della realtà:
  • Aria
  • Acqua
  • Terra
  • Fuoco

Il motore del divenire

Il motore del divenire

Le quattro radici sono mosse, secondo Empedocle, da due forze opposte di natura divina, la cui azione si avvicenda nell’universo determinando le fasi del ciclo cosmico:

  • L’amore
  • Forza che tende a unire
  • L’odio
  • Forza che tende a separare

Il ciclo cosmico

Le fasi del ciclo cosmico sono quattro, frutto delle azioni della contesa e della concordia:

1. L’amore domina completamente

  • È la fase dello sfero, nel quale tutti gli elementi sono unificati e legati nella più completa armonia

2. L’amore e l’odio sono equamente distribuiti

  • È la fase frutto dell’attività della contesa, capace di spezzare lo sfero e separare gli elementi

3. L’odio domina completamente

  • È questo il regno del caos

4. L’amore e l’odio sono equamente distribuiti

  • È la fase frutto dell’attività dell’amore, capace di riunificare gli elementi

La gnoseologia

(teoria della conoscenza)

La gnoseologia

I quattro elementi e le due forze che li muovono sono anche le condizioni della conoscenza umana

  • Empedocle afferma infatti che il simile si conosce con il simile:

Noi conosciamo la terra con la terra, l’acqua con l’acqua, l’etere divino con l’etere, il fuoco distruttore con il fuoco, l’amore con l’amore e l’odio funesto con l’odio

Frammento 109

Incontro di effluvi

Incontro di effluvi

La conoscenza avviene dunque mediante l’incontro tra l’elemento che è nell’uomo e lo stesso elemento che si trova al di fuori dell’uomo

  • Quando gli effluvi che provengono dalle cose si adattano ai pori degli organi dei sensi, producono la sensazione
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