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Il primo re fu Romolo, fratello di Remo e figlio di Rea Silvia (e perciò discendente di Enea) e del dio Marte. I due gemelli, abbandonati appena nati nel Tevere per sfuggire alla persecuzione del perfido zio Amulio (tiranno di Albalonga), che aveva spodestato suo fratello Numitore, furono allevati da una lupa.
Da adulti riuscirono a restaurare sul trono lo zio Numitore e decisero di fondare una nuova città che sarebbe stata governata da colui che avesse visto il più alto numero di avvoltoi volteggiare al di sopra del sito prescelto. Romolo vinse e fondò Roma sul colle Palatino. La nuova città fu presto popolata
con malfattori locali e donne Sabine rapite.
Romolo sparì misteriosamente durante una tempesta e fu in seguito venerato come un dio, con il nome di Quirino.
Il re successivo fu Tullo Ostilio, un guerriero che diede a Roma l’egemonia sulle popolazioni circostanti e che riuscì a conquistare la più grande città vicina, che all’epoca era Albalonga, grazie alla leggendaria vittoria degli Orazi sui Curiazi.
. Il quarto re di Roma fu Anco Marzio che rimane famoso per la sua espansione territoriale. Secondo la leggenda egli fondò la colonia di Ostia e fu il primo a promuovere opere pubbliche, come il ponte Sublicio, le saline, la prima prigione pubblica, etc.
Gli ultimi tre re di Roma erano Etruschi, una tradizione che richiama la estesa influenza politica e commerciale di queso popolo che durò per un periodo abbastanza lungo.
Seguì Servio Tullio, noto per la costruzione della nuova cinta di mura urbane (dette appunto “Serviane”) che circondava i sette leggendari colli di Roma.
Questo re di umili origini è anche noto per aver dato un nuovo ordine alle assemblee pubbliche e per aver eretto il Tempio di Diana sul colle Aventino.
Il settimo ed ultimo re di Roma fu Tarquinio il Suberbo che tentò di istaurare un governo tirannico. Secondo la leggenda scoppiò una rivolta in conseguenza del suicidio della giovane Lucrezia, che si era tolta la vita a causa degli insulti che aveva ricevuto dal figlio del re.
Il primo si chiamava Tarquinio Prisco ed eresse edifici pubblici grandiosi, come il Circo Massimo, il più antichi portici del Foro e il Tempio di Giove Capitolino, protettore della città.
Numa Pompilio fu il successore di Romolo. La tradizione riporta che egli diede un’organizzazione religiosa alla città (ispirato dalla ninfa Egeria), istituendo il calendario e i principali collegi sacerdotali.