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Transcript

Il Manifesto

Storia del Manifesto tra Ottocento e Novecento

Bibliografia

Verso il '900

Una nuova tecnica

Ottocento

  • fini di informazione e di pubblicità commerciale
  • semplici segni tipografici e poi immagini in bianco e nero e a colori (messaggio mediante l'immagine riprodotta)
  • primi accenni all'importanza della pubblicità nel '700
  • città coinvolte: Londra e Parigi

Origini

Litografia

  • nata nel 1796 con il bavarese Alois Senefelder
  • processo: si prendeva una matita grassa e si disegnava su una superficie calcarea lisciata; Si bagnava la pietra e si inchiostrava con un rullo. Il grasso assorbiva l'inchiostro, mentre le zone bagnate non disegnate avevano un'azione repellente. infine si pressava la pietra su un foglio di carta, affinché l'immagine vi venisse trasferita
  • cromolitografia (superficie calcarea per ogni colore) semplificata da Chèret ma introdotta dai Nabis nel 1890

Jules Chéret

(Parigi 1836-Nizza 1932)

  • 1853: si iscrive all’École National de Dessin e frequenta la classe di Horace Lecoq de Boisbaudran (arte di disegnare a memoria e approfondisce lo studio delle figure in movimento)
  • 1854: viaggio a Londra, lavora per il Maple Furniture Company. Torna presto a Parigi
  • acquisisce fama grazie ai lavori per Eugène Rimmel (viaggi in Tunisia, in Italia e a Malta)
  • contribuisce a trasformare il paesaggio urbano facendo scendere l’arte nella strada e nella piazza.
  • "Padre del Manifesto"

Chèret

Perché "padre del manifesto"?

  • importanza dell’immagine a scapito del testo per un medium quale il manifesto
  • usa cromolitografia; escogita un proprio metodo servendosi dei più moderni macchinari dell'epoca. Fasi:
  • realizzazione di un bozzetto su carta con disegno ben marcato, toni piatti e impiego dei soli colori primari (rosso, giallo, blu);
  • realizzazione del disegno su pietra: una pietra per ciascuno dei colori primari con l'aggiunta di una pietra per i colori trasparenti, per un totale di quattro;
  • stampa su carta a partire dalle quattro pietre.
  • questi passaggi eliminano neri, sbavature, macchie e creano più livelli di colore in modo da dar vita a piani fluttuanti. Profili più morbidi ed addolcimento dell'effetto meccanico; inoltre, spruzza sulla pietra particelle finissime di pigmento di vari colori mescolandole e dando densità cromatica digradante.

Soggetti

Figure femminili, le

cosiddette Chérettes (proprio perché caratteristiche di Cherét), che

possono essere considerate le antenate delle attuali modelle della

pubblicità.

Henri de Toulouse-Lautrec

(Albi 1864 - Saint-Andrè-du-Bois 1901)

  • appartiene ad una famiglia aristocratica
  • problema congenito alle ossa che gli causa deformità e bassa statura (primi dipinti: scene di caccia, cavalli)
  • 1882 atelier di Léon Bonnat; 1883 atelier di Fernand Cormon (conosce Emile Bernard e Van Gogh)
  • preparazione accademica, ricerca di uno stile personale; contatti con artisti simbolisti e neoimpressionisti
  • rifiuto della sua classe di appartenenza, si trasferisce a Monmartre (la Butte) nel 1884; città come fucina sperimentale dal 1870

Lautrec

Specchio di una realtà

"La nostra epoca non è meno ricca di temi sublimi di quella precedente [...]. Lo spettacolo della vita alla moda e le migliaia di esseri - criminali e mantenute - che galleggiano alla deriva nei bassifondi di una grande città [...] non abbiamo che da aprire gli occhi" (Baudelaire)

  • nuove ossessioni tematiche
  • atmosfere graffianti e ironiche, inquadrature particolari, nuova giustapposizione di colori (toni acidi, effetto antinaturalistico, le facce diventano maschere); graffi e tratteggi, pennellate liquide danno un senso di incompiutezza
  • interesse per il "tipo" umano (attenzione non rivolta al contesto ma ai personaggi)
  • diario visivo di Montmartre

I manifesti

  • 1891-1901: si dedica alla litografia
  • illustrazioni di libri, riviste, primi esempi di pubblicità durante la Belle Epoque
  • nuova dignità alla grafica sottraendola al destino di forma d'arte minore
  • lavora per la "Revue Blanche"
  • nuovi interessi (teatro)
  • tendenza alla serializzazione
  • stile semplice ed essenziale, campiture piatte, pigmenti preparati dall'artista
  • "Bianco, nero, rosso in grandi chiazze: ecco tutto il suo armamentario" (Félix Fénéon)
  • influenze esotiche (taglio delle immagini, campiture di colore, tonalità accese)

Alfons Mucha

(Ivančice 1860 - Praga 1939)

  • Fin da giovanissimo rivela la propria vocazione artistica: realizza molteplici disegni della realtà che lo circonda
  • 1877: non viene ammesso all'Accademia di Praga; nel 1884 entra nell'Accademia di belle arti di Monaco
  • Un incontro, tuttavia, determinò una svolta decisiva nella carriera di Mucha: quello con l’attrice Sarah Bernhardt, che ritrasse in un manifesto teatrale per il dramma Gismonda, nel 1894
  • Muore nel 1939 a Praga, per le conseguenze di un'infiammazione polmonare

Mucha

Stile

  • Non si limita a disegnare manifesti teatrali e pubblicitari, ma crea anche linee di gioielli, copertine di riviste, posate ed anche calendari.
  • Nella produzione decorativa e pubblicitaria che lo caratterizza è evidente l'influenza, oltre che di Hans Makart per i soggetti, di due cartellonisti suoi contemporanei: Jules Chéret e Eugène Grasset.
  • Ha guardato pure ai preraffaeliti inglesi, alle stampe giapponesi nell'uso di contorni marcati e stilizzati. Elementi bizantini nei mosaici di fondo, negli abiti sontuosi e pesanti e nei gioielli sfarzosi.

Gismonda

  • Ritrae l’attrice Sarah Bernhardt nelle vesti di Gismonda, in abiti neo-bizantini riccamente decorati con motivi floreali e regali.
  • Rappresentazione di un mosaico sullo sfondo come richiamo all'arte bizantina
  • Tinte ocra, oro e marroni contribuiscono a fornire maestosità all'opera

Job

  • Pubblicità realizzata per la marca di sigarette francesi JOB
  • Rappresentata una donna mentre fuma → figura inusuale
  • Vuole evocare un sentimento di estasi e piacevolezza, richiama un momento di relax come quello del fumo

Quattro Stagioni

  • Diverse versioni
  • Le stagioni si intuiscono non solo per le scritte, ma anche per l'abbigliamento e le decorazioni floreali che si intrecciano nelle lunghe e sinuose
  • chiome delle modelle.
  • Evidente uso del colore altamente scenografico
  • Associazione figura femminile e forza creativa della natura

Epopea slava (1910-1928)

  • Ciclo pittorico che testimonia l'impegno culturale e politico in favore della cultura slava
  • Composto da venti tele che raccontano i principali eventi della storia slava fra il III e il XX secolo
  • Non accolte con molto favore dai critici, che rimproveravano all'artista uno stile ormai sorpassato

Cassandre

(Charkiv 1901 - Parigi 1968)

  • pseudonimo di Adolphe Jean Marie Mouron
  • stile molto grafico: sintetico, bidimensionale, geometrico, con forti contrasti cromatici; componente simbolica sul piano comunicativo.
  • studio della parte scritta della pubblicità: la scelta del carattere tipografico, la collocazione di titolo e testo, il rapporto e l'equilibrio tra tutti gli elementi che vanno a costituire un manifesto; componente tipografica decorativa e ritmata (scritte compatte, armoniose, proporzionate, font monumentali e lapidari)
  • il cartellone pubblicitario deve essere in grado di risolvere al contempo le seguenti questioni:

  • Ottica. La visibilità di un manifesto dipende da un preciso rapporto tra i valori del campo, e non da un mero contrasto cromatico.
  • Grafica. L'immagine è un mezzo per esprimere il pensiero, ma è necessario che segua proprie regole grammaticali e sintattiche affinché risulti armonica. A sua volta ciò permette di esprimersi in maniera ideografica ed emblematica.
  • Poetica. Il messaggio trasmesso deve provocare nel destinatario una associazione di idee, una sensazione visuale fuggevole, un'emozione.

L'aerografo

  • Gli artisti russi contribuirono con il proprio Costruttivismo, caratterizzato da un'attenta analisi tecnica dei materiali moderni
  • Le nuove tecniche di aerografia permettevano di replicare le fotografie con un'accuratezza senza precedenti, dando così vita all'Iperrealismo
  • SachPlakat: punta alla creazione di manifesti che pongono l'attenzione su un oggetto semplificato (Niklaus Stoecklin)

Bibliografia

  • "La storia dei manifesti" - testi di David Rymer
  • "L'arte di vedere" Vol. 3
  • "Art e Dossier" - Enrica Crispino (Toulouse-Lautrec)
  • "Art e Dossier" - Patrizia Runfola (Alfons Mucha)
  • realizzato da:
  • Diego Fiscella
  • Adriana Matarazzo
  • Martina Zapparrata

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