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POEMA EPICO CAVALLERESCO
DEFINIZIONE
Il poema epico-cavalleresco nasce nell' XI secolo a.c.. I poemi nascono nel Medioevo dalla mescolanza tra l’epica di Carlo Magno e l’epica bretone. La tematica prevalente è l’amore.
Il cantare è breve e racconta un episodio della storia. Si svilupperà poi l’usanza di eseguire episodi consecutivi nella piazza di un solo paese.
Circa nel 1450 per mano di Boiardo e di Luigi Pulci vengono messi per iscritto questi cantari. Cambia di conseguenza anche il pubblico: da popolare a quello cortigiano più elevato.
DEFINIZIONE
CHANSONS DE GESTE :
CHANSONS DE GESTE :
Tra il XI e il XIII secolo in Francia si diffonde una produzione letteraria che tratta di imprese di guerra e di eroi: vengono chiamate Chansons de geste.
Il termine Chansons ("canzoni") allude al fatto che questi testi venivano cantati; mentre il termine geste, significa "imprese compiute"; Quindi queste erano delle "imprese raccontate".
Molte di queste canzoni riguardavano Carlo Magno e i "conti palatini", quelli che poi verranno chiamati "paladini" (alti funzionari della corte imperiale).
Le canzoni di gesta costituiscono l'espressione della visione della vita e dei valori della classe feudale e cavalleresca al culmine della sua potenza.
Inoltre la trasmissione di questi testi era orale: venivano cantati da cantori dinanzi ad un uditorio con l'accompagnamento di uno strumento musicale.
MAPPA CONCETTUALE:
Il capolavoro di Pulci fu senza dubbio il Morgante, poema epico-cavalleresco legato alla tradizione delle chansons de geste in lingua d'oïl che l'autore compose a partire dal 1461.
L'opera, che rappresenta il primo esempio di poema epico della letteratura volgare del Quattrocento, è diviso in "cantari" a loro volta suddivisi in ottave di endecasillabi.
Il tema è quello della cosiddetta "materia di Francia" o ciclo carolingio, ovvero le guerre dei paladini di Carlo Magno contro i mori di Spagna.
Il titolo è dovuto al personaggio di Morgante, un gigante che si converte al Cristianesimo e diventa lo scudiero di Orlando compiendo varie imprese eroicomiche
La vicenda inizia con la decisione di Orlando di lasciare la Francia e il suo re Carlo Magno. Nel suo viaggio incontra tre giganti che opprimono un monastero: ne uccide due e fa prigioniero il terzo, Morgante, convertendolo al cristianesimo. Morgante e Margutte, moriranno in maniera banale e poco eroica: Morgante per la puntura di un granchio, mentre Margutte soffocato dalle sue stesse risate.
La conlcusione è tradizionale: alla morte di Orlando a Roncisvalle segue la punizione di Gano e la morte di Carlo Magno ad Aquisgrana.
MATTEO MARIA BOIARDO
L’Orlando innamorato, composto a partire dal 1476 circa e pubblicato nel 1483, è un poema cavalleresco nato dalla penna di Matteo Maria Boiardo.
Già il titolo dell’opera ci indica i modelli adottati dall’autore, che sintetizza così il ciclo carolingio, ponendo come protagonista del proprio scritto l’eroe carolingio Orlando, con quello bretone, da cui deriva la preminenza del tema amoroso.
MATTEO MARIA BOIARDO
TRAMA:
In Francia Carlo Magno ha organizzato una festa per i cavalieri cristiani e musulmani.
Alla festa si presenta Angelica, figlia del re del Catai, lo scopo della giovane è quello di distrarre i cavalieri per permettere al padre di sconfiggerli, si apre uno scontro tra il fratello di Angelica e i cavalieri.
A vincere è un cavaliere musulmano ma Angelica scappa.
Alcuni cavalieri la seguono, tra questi ci sono Orlando e Rinaldo. Rinaldo beve a una fontana dell’odio e smette di cercare Angelica; Angelica, nel frattempo, beve ad una fontana dell’amore e si innamora di Rinaldo. Orlando, dopodicche, salva Angelica.
Intanto in Francia si dice che solo Ruggiero possa aiutare a vincere la battaglia, egli viene portato in Francia dove arriva anche Rinaldo. Nel frattempo Angelica beve alla fontana dell’odio mentre Rinaldo beve alla fontana dell’amore e si innamora di Angelica, che però lo odia e quindi fugge da lui.
L’Orlando furioso è un poema cavalleresco in ottave di Ludovico Ariosto, iniziato nel 1503-1504 e pubblicato per la prima volta a Ferrara nel 1516 in quaranta canti.
L’Orlando furioso si presenta come la prosecuzione delle vicende dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e, più in generale, del ciclo bretone e del ciclo carolingio. La trama, molto articolata e stratificata, ruota attorno a tre filoni principali: gli amori di Orlando, Angelica e Rinaldo, la guerra tra l’esercito cristiano di Carlo Magno e i Mori.
TRAMA:
La trama è talmente fitta che si distinguono 3 filoni principali:
1. Guerra tra Carlo Magno e i musulmani, i quali dalla Spagna penetrano in Francia e assediano Parigi. La guerra è un combattimento eroico di natura religiosa. L’esercito carolingio segue i musulmani fino in Africa.
2. La pazzia di Orlando. Egli si innamora di Angelica, principessa del Catai bellissima e misteriosa. Tutti gli uomini si innamorano ma lei è disinteressata fino all’incontro con un saraceno ferito di nome Medoro, di cui si innamora dopo averlo accudito. L’amore è ricambiato. Quando Orlando scopre la loro relazione impazzisce e il suo senno finisce sulla Luna.
Il paladino Astolfo e il suo cavallo alato si recheranno sulla Luna per riprenderlo.
3. Storia d’amore tra Ruggero e Bradamante. Ruggero è un guerriero saraceno mentre Bradamante è una guerriera cristiana.
Inutilmente il mago Atlante tenterà con la magia di separarli. I 2 giovani si perdono e si incontrano ma Atlante non riesce a sottrarre Ruggero al suo destino. Egli si converte e nell’ultimo canto si sposa con Bradamante.
Il poema epico cui il Tasso lavora per circa quindici anni, pubblicato nel 1581, è diviso in venti canti, per un totale di 1917 ottave.
E' un poema epico-eroico riguardante la presa del Santo Sepolcro ad opera dei cristiani durante la Crociata del 1096-1099.
La vicenda racconta l'ultimo anno di permanenza dei crociati in Terrasanta e l'assedio finale alla città di Gerusalemme, che si conclude con la conquista del Sepolcro.
Il tema principale dell'opera è la guerra: i guerrieri, non sono uniti dallo stesso ideale cavalleresco, ma vengono distinti in combattimenti "giusti" e combattimenti che sono nell'errore.
Feroci battaglie e duelli tra campioni dei due eserciti sono per Tasso immagini dell'eterna lotta tra Dio e Satana.
Vi è un duello tra i campioni dei due eserciti, Tancredi e Argante, ma viene sospeso e si trasforma poi in uno scontro generale, nel quale i crociati sembrano avere la peggio. L'arrivo degli eroi imprigionati da Armida rovescia la situazione in favore dei cristiani. Argante e Clorinda riescono ad arrestare un duro colpo all'esercito crociato bruciando la torre d'assedio. L'episodio conduce alla morte di Clorinda per mano di Tancredi, innamorato di lei ma inconsapevole di colpirla, sotto un' armatura che non riconosce.
A questo punto i cristiani devono ricostruire la torre procurandosi il legno nella foresta, ma non possono farlo a causa di un incantesimo del mago Ismeno. L'unico in grado di spezzarlo è il campione Rinaldo, che affascinato da Armida è trattenuto da lei su un'isola di delizie.
Dopo preghiere di purificazione, Rinaldo vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di costruire nuove macchine da guerra.
Liberato il Santo Sepolcro, Goffredo finalmente conquista Gerusalemme e vi innalza il vessillo cristiano.