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Le guerre persiane e l'Atene di Pericle

Gli ateniesi, per proseguire la guerra contro i persiani, fondarono la lega di Delo o delio-attica (477 a.C.): una confederazione di "città" che, una volta all'anno, dovevano riunirsi nell'isola di Delo (nel santuario di Apollo) per discutere sui problemi politici ed economici.

Ovviamente la direzione della lega venne affidata ad Atene mentre le altre poleis fornivano navi o denaro alla città.

Ben presto, però, fu chiaro che l'alleanza voleva controbilanciare le forze della Lega peloponnesiaca (capeggiate da Sparta).

L'Atene di Pericle

Pericle

Di famiglia aristocratica, Pericle si schierò a favore dei democratici e divenne il "nemico" principale di Cimone (capo della fazione aristocratica) di idee oligarchiche conservatrici.

Uno dei temi più scottanti era il rapporto con Sparta:

per gli aristocratici occorreva cercare una pacifica convivenza (al fine di chiedere aiuto agli spartani contro la Persia); per i democratici, invece, era necessario liberarsi di loro.

L'occasione non tardò ad arrivare: approfittando di un'incomprensione sorta tra gli spartani e gli aristocratici ateniesi, i democratici chiesero ed ottennero la rottura di ogni rapporto con Sparta ed ottennero l'ostracismo di Cimone.

Pericle dal 460 a.C. in poi (per circa 30 anni) venne eletto alla carica di stratega.

La politica estera

all'ecclesìa (assemblea) e

La politica interna

I cittadini ateniesi:

-erano uguali di fronte alla legge;

-godevano di facilitazioni economiche e sociali;

-avevano il diritto do partecipare alla vita pubblica;

-pagavano le tasse (in base al reddito);

-svolgere il servizio militare e le liturgie (servizi per opere pubbliche).

Diritti e

obblighi

Schema

Due fazioni ad Atene:

-moderata e conservatrice più vicina agli interessi dei contadini agiati e degli aristocratici, favorevole a una politica di pace ed equilibrio con Sparta;

-radicale con interessi legati al commercio marittimo e a una politica di espansione verso Oriente e le città greche, favorevole a una politica ostile con Sparta.

Cimone, figlio di Milziade (il condottiero vincitore nella battaglia di Maratona) assunse la guida del paese e perseguì la politica moderata nei confronti di Sparta.

Cimone

Guerre persiane

In un primo tempo la dominazione persiana non ostacolò lo sviluppo economico delle poleis greche.

Le cose cambiarono quando salì al trono il re Dario che aumentò i controlli e chiese dei pesanti tributi alle colonie greche dell'Asia Minore.

Fu così che le colonie, sotto la guida della città di Mileto, si ribellarono nel 499 a.C. ai persiani; i ribelli chiesero aiuto alla madrepatria ma solo Atene e Eretria inviarono aiuti militari.

Dopo 6 anni di lotte furono tutte assoggettate all'impero persiano mentre Mileto fu punita con la totale distruzione.

Atene, così, stipulò un accordo militare difensivo con Sparta per preparasi all'offensiva persiana.

I guerra persiana

(492-490 a.C.)

Dario inviò l'esercito nella penisola ellenica.

Il suo scopo era sottomettere Atene e rimettere al potere il tiranno Ippia che si era rifugiato presso la sua corte: una volta instaurata la tirannide ad Atene i persiani avrebbero potuto guidare un'offensiva verso le altre città greche.

Il primo obiettivo fu l'occupazione delle isole cicladi (per creare una barriera tra l'Asia minore e la Grecia).

Dopo di ciò, i persiani sbarcarono in Attica e si scontrarono, contro i soli ateniesi e la città di Platea, nella pianura di Maratona (battaglia su terra); qui i persiani furono sconfitti dalla formidabile falange oplitica con la manovra a tenaglia.

Protagonista di tale vittoria fu il generale Milziade che, inoltre, riuscì a sventare l'attacco persiano anche nei pressi della città di Atene.

I guerra

persiana

La tattica a tenaglia

Manovra a tenaglia

La tattica a tenaglia, o manovra a tenaglia, è una tattica che consiste nel disporre le truppe in tre sezioni: una al centro e due ai lati. Quella al centro, meno forte della altre, provocherà uno sfondamento da parte del nemico, che cercherà anche ovviamente di attaccare le altre. I nemici, comunque, sfonderanno facilmente al centro e allora le due ali si stringeranno intorno ai nemici, sorprendendoli alle spalle. In questo modo, perdendo un numero non esagerato di truppe, si otterrà la sconfitta del nemico.

La corsa di Fidippide

Leggenda

Secondo la tradizione, Milziade, dopo la vittoria sui Persiani nella battaglia di Maratona, incaricò Fidippide (un messaggero addestrato a percorrere lunghe distanze in breve tempo) di recare la buona notizia ad Atene (distante 42 chilometri).

Il pericolo era che la città, non sapendo dell’esito della battaglia e pensando di essere senza esercito, una volta giunti i Persiani, si sarebbe arresa, o peggio i cittadini le avrebbe dato fuoco per non lasciare che il nemico la saccheggiasse.

Fidippide percorse l’intero tragitto di corsa senza mai fermarsi. Dopo aver gridato l’annuncio della vittoria di Atene sui Persiani, crollò al suolo morto, stremato dallo sforzo.

Da questa mitica figura sembra abbia preso il nome la gara di corsa chiamata maratona.

II guerra persiana

(480-479 a.C.)

Dieci anni dopo la battaglia di Maratona, scoppiò tra Greci e Persiani un nuovo conflitto: Serse (figlio di Dario), desideroso di una rivincita, dichiarò guerra alla Lega panellenica (sotto il comando di Sparta e Atene).

Il primo problema che si presentò fu quello di fare superare, alla sua immensa armata, il mare dell’Ellesponto. Ordinò, quindi, di costruire un ponte all’altezza dello stretto dei Dardanelli (largo circa 1200m), formato da barche legate tra loro. Serse fu, quindi, finalmente in grado di attraversare il mare e di dirigere il suo esercito verso la Grecia.

Per quanto riguarda la strategia da adottare tra Sparta e Atene, sorsero, subito dei contrasti tra le due città: Atene voleva affrontare il nemico alle Termopili (battaglia su terra) e Salamina (battaglia marittima), Sparta voleva affrontarli sull'istmo di Corinto (luogo fortificato). La scelta che prevalse fu quella ateniese.

I persiani attaccarono sia per via mare che per terra:

mentre gli Spartani, tra cui i 300 sotto il comando del re Leonida, furono sconfitti alle Termopoli (le porte calde) la flotta ateniese, subì un esito incerto a Capo Artemisio.

I persiani, sicuri della vittoria, saccheggiarono Atene (la popolazione era stata evacuata nell'isola di Salamina) distruggendo l'Acropoli.

Ma gli ateniesi, sotto il comando di Temistocle, riuscirono ad attirate la flotta persiana a Salamina e la distrussero completamente.

Dopo un anno, i Persiani furono definitivamente sconfitti a Platea (Beozia) dagli spartani sotto il comando di Pausania; nel 449 a.C. venne firmata la pace di Callia.

II guerra

persiana

I persiani, originari di un piccolo territorio affacciato sul golfo persico (Perside), tra il VI e il V secolo a.C. divennero lo Stato più potende del Vicino Oriente.

In particolar modo fu Ciro, detto poi "il Grande", a creare un impero immenso mostrando tolleranza nei riguardi dei vinti (ad es. concesse al popolo ebraico il ritorno in Palestina).

Il suo successore, Dario I, continuò a espandere i confini del regno verso Occidente e fu un fervente sostenitore dello zoroastrismo (dal profeta Zarathustra) una religione che si fondava sull'esistenza del Bene e del Male in perenne lotta tra di esse.

I persiani

A causa della vastità del suo territorio, Dario divise l'impero in 20 satrapìe (province) governate da un sàtrapo (protettore del re) scelto dal sovrano. Ogni provincia doveva al re un tributo.

Per sviluppare il commercio i sovrani realizzarono grandi strade (vie regie) ed empori (centri mercantili).

Problemi:

1. varietà di lingue, religioni e tradizioni;

2. ingenti spese economiche (per l'esercito e i funzionari) richieste alle sàtrapie;

3. crescita del potere da parte dei sàtrapi (aristocratici o appartenenti alla famiglia del re).

Satrapìe

Schema

aiuto

studio

Linea

del

tempo

Età classica

fine delle guerre persiane e morte di Alessandro Magno (323)

L'aggettivo classico: modello di perfezione assoluta e ineguagliabile, degno di essere ammirato e imitato in epoche successiva

Schema

generale

V secolo: il secolo d'oro

7 km

  • Tragedie (Escilo, Sofocle, Euripide) raccontate, talvolta, in chiave mitologica
  • Commedie (Arisotfane)
  • Storiografia (Erotodo, Tucidide)
  • Filosofia (Anassagora e Socrate)
  • Medicina (Ippocrate: il giuramento di ippocrate, regole di comportamento a cui ogni medico doveva-e ancora oggi deve-attenersi nel corso della sua carriera
  • Scultura: Fidia

La capitale

dell'arte

Temistocle, il condottiero della flotta vittoriosa a Salamina (480 a.C.) convinse i cittadini a innalzare le "Lunghe Mura" tra la città e il porto.

Il Piero: tra il VI-V secolo a.C. divenne il uno degli scali più trafficati e importanti del Mediterraneo: era una sorta di piccola città e centro finanziario dove arrivavano le merci più disparate.

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