Anna studiò stenografia, e si trovò a lavorare per Dostoevskij, che aveva bisogno di dettare velocemente "Il giocatore"
La giovane sposa tentò continuamente di far smettere il vizio del gioco d'azzardo a suo marito, tanto che in pochi mesi, prese le redini dell'economia familiare e finalmente nel 1871 Dostoevskij si liberò della propria ossessione.
Dopo la morte del marito, nel 1881, non volle più sposarsi e si dedicò a raccogliere le sue carte pubblicando opere su di lui, oltre a fondare una stanza nel Museo statale di storia di Mosca a lui dedicata.
Quattro mesi più tardi essersi conosciuti, i due si sposarono (lei aveva 21 anni, e lui 45), quindi partirono per la Germania, e vissero a Vilnius (Lituania), Ginevra e Firenze, soggiornando all'estero per oltre quattro anni.
San Pietroburgo,
padre ucraino, madre finlandese
Dostojevski è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi.
Ma anche i più grandi hanno i loro demoni...
Per sopperire alla cronica mancanza di denaro accetta un contratto con il suo editore Stellovskij: dovrà consegnare al più presto due romanzi.
Il primo è "Delitto e Castigo" di cui ha già iniziato la pubblicazione a puntate e che intende completare entro l’anno. L’altro Stellovskij lo vuole sul suo tavolo entro un mese in cambio di un sostanzioso anticipo ma a una condizione: se non onora la clausola dovrà cedere tutti i diritti delle sue opere passate e future.
Anna allora ha appena 20 anni ed è la stenografa che lo scrittore assume perché lo aiuti a onorare il contratto.
Per 26 giorni, Anna annota tutto quel Fëdor detta a voce e di notte lo trascrive.
Quei 26 giorni producono "Il giocatore" il cui tema principale è la passione per il gioco, ma un’altra passione va sbocciando in quella stanza. È l’amore tra Fëdor e Anna.
Si scoprono anime affini, anche se sulle prime quell’amore lo reprimono, la differenza d’età è troppo grande. Ma una volta completato il libro si accorgono che separarsi non è possibile.
Si sposano il 15 febbraio 1867 .
I parenti di Fedor detestano Anna ma il loro amore supera ogni ostacolo e dura 14 anni, fino alla morte di lui nel 1881.
Non sono anni facili. Lui non riesce a liberarsi dal vizio del gioco, lei arriva a dover impegnare i mobili di casa e persino i vestiti.
Si trasferirono in Europa per 4 anni, ma ovunque vadano il richiamo del casinò è sempre troppo forte.
Lui promette di smettere ma ci riuscirà davvero solo nel 1871.
Tuttavia, dieci anni dopo l'epilessia lo porterà via dalla sua Anna.
“Tutto quello che potevo fare era slacciargli il colletto e prendere la sua testa tra le mie mani.
Ma vedere quel volto amato diventare bluastro, deformato, con le vene gonfie da scoppiare era uno strazio.”