Introducing 

Prezi AI.

Your new presentation assistant.

Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.

Loading…
Transcript

LE TERME ROMANE

Realizzato da: Lubelli Andrea, Cazzolla Paolo, Lezzi Roberto Maria, Dongiovanni Sebastiano, Esposito Davide.

Chi andava?

Queste terme divennero importanti perché poteva accedervi chiunque anche i più poveri, poiché in molti stabilimenti l’entrata era libera. Erano presenti pure i cosiddetti “pomeriggi alle terme”:

Un ciclo consueto iniziava con un po’ di ginnastica in palestra, o comunque attività in un campo esterno con giochi di vario tipo;

successivamente ci si recava verso i bagni attraversando tre stanze partendo da quella più tiepida fino a quella più calda;

prima si entrava al tepidarium che era la stanza più lussuosa delle terme: si rimaneva circa un’ora;

e per finire si faceva una nuotata nella piscina del frigidarium per la pulizia del corpo.

La sua alta temperatura provocava una traspirazione da bagno turco, in genere era di forma rettangolare ed era illuminato dal sole da mezzogiorno fino a tutto il pomeriggio. Qui si trovavano una vasca di acqua calda (alveus) per il bagno e una conca di acqua fredda (labrum) per lavarsi le mani e la faccia. Nell’alveus l’acqua era rinnovata continuamente tramite una bocchetta di scolo posta sul fondo della vasca, da dove era fatta uscire tanta acqua quanta ne veniva immessa, mantenendola allo stesso tempo pulita e alla stessa temperatura. Il sistema di riscaldamento del calidarium si basava su tecniche indubbiamente sofisticate per quei tempi, che prevedevano uno sfruttamento intelligente del calore prodotto dalla combustione della legna.

Questo sistema aveva origine nelle fornaci, poste nei praefurnia, locali costruiti in mattoni o pietra refrattaria, attigui alle sale da riscaldare, per evitare dispersioni di calore. Su ogni fornace era posta una grossa caldaia di rame, formata da tre recipienti posti uno sopra l’altro e comunicanti; non appena l’acqua calda fuoriusciva dal basso, veniva subito rimpiazzata da quella tiepida del recipiente intermedio, e lo stesso avveniva tra quest’ultimo e il recipiente superiore. Questo semplice ma efficace sistema, garantiva un flusso di acqua calda continuo.

Calidarium

Dal calidarium, attraversando di nuovo il tepidarium, si passava al frigidarium, l’unica sala delle terme a temperatura ambiente, contenente una vasca di acqua fredda per il bagno. Anch’essa di forma rettangolare e scoperta, di solito era la stanza più ampia delle terme, e in epoca imperiale era suddivisa in tre zone.

Frigidarium

Già 200 anni prima che Agrippa creasse le prime terme pubbliche nel 25 a.C., il bagni (balneum) erano molto frequentati dai romani; in seguito gli imperatori romani fecero a gara per superare i loro predecessori con Terme sempre più grandiose: in particolare Nerone nel 65 d.C. , Tito nell'81 d.C. , Domiziano nel 95 d.C., Commodo nel 185 d.C., Caracalla nel 217 d.C., Diocleziano nel 302 d.C. e Costantino nel 315 d.C.. Per assicurare la loro popolarità, le tariffe di ingresso alle terme venivano tenute molto basse, se non gratuite. Terme sorsero ovunque nell'impero, dalle sabbie del deserto alle Alpi; alcune Terme erano tanto grandi da poter contenere 6000 persone.

Quando vennero costruite

Ogni centro termale offriva delle attrazioni specifiche: sia un paesaggio particolare che una magnifica libreria. Era presente anche un centro sportivo di alto livello, anche se l'attrazione principali rimanevano i bagni. Erano fornite anche di grandi acquedotti che le alimentavano. Il calore era uniformemente distribuito grazie a muri cavi e pavimenti sovrapposti, nei quali circolava l'aria calda.

Come erano costituite

Mentre i bagni pubblici erano riservati solo agli uomini, alle terme avevano accesso anche le donne, anche con orari comunque diversi. Oltre al bagno le donne potevano dedicarsi anche alle cure estetiche e ai massaggi profumati.

L'accesso alle donne

Le latrine romane consistevano in un lungo basamento in pietra o in marmo, le cosiddette sellae pertusae (sedili forati), sui quali per maggior comodità venivano adagiate assi di legno bucate; all’interno, grazie ad una pendenza, scorreva l’acqua che poi confluiva nelle fogne o nei fiumi, mentre in basso, proprio ai piedi dei sedili, un’altra canaletta d’acqua serviva per lavarsi e per sciacquare gli strumenti per l’igiene personale, come le spugne, i pettini, gli indumenti ecc. Le acque reflue andavano nel sistema fognario la cloaca maxima.

Le latrine

Learn more about creating dynamic, engaging presentations with Prezi