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L'Italia e

l'emigrazione

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L'EMIGRAZIONE ITALIANA

L'EMIGRAZIONE

ITALIANA

Tra 1861 e 1985 dall'Italia sono partiti quasi 30 milioni di emigranti (numero pari all'intera popolazione italiana di inizio Novecento). La maggioranza degli emigranti italiani, oltre 14 milioni, partì nei decenni successivi all'Unità di Italia (1876-1915).

FINE '800-INIZIO '900

Fine '800-Inizio '900

Si passò dalle 110.000 unità di media annuale degli anni '70 alle 300.000 nell’ultima parte del secolo (mete principali extraeuropee: USA, Argentina e Brasile; mete principali europee: Francia, Austria, Germania e Svizzera). L’emigrazione aumentò con una media annua (1900-14) di oltre 600.000 unità e con una punta di 873.000 nel 1913; rilevante nello stesso periodo fu il numero dei rientri (150-200.000 all’anno), prevalentemente da USA e Argentina. La guerra ridusse al minimo il movimento migratorio, che riprese negli anni del dopoguerra su livelli ridotti (ca. 200.000 fino al 1930, con una punta nel 1920 di ca. 600.000, e un’altra nel 1923-24), e poi in progressiva diminuzione, su livelli inferiori alle 100.000 unità, dal 1930 al 1940. L’emigrazione transoceanica declinò, soprattutto perché gli Stati Uniti promossero una politica contraria alle immigrazioni (Francia meta preferita anni '20-'30). Con il fascismo il fenomeno migratorio si ridusse drasticamente

DAL 2° DOPOGUERRA

Dal 2° dopoguerra

L’emigrazione transoceanica (Stati Uniti, Argentina, Canada, Australia, Venezuela, Brasile) nel periodo postbellico ebbe un certo incremento, assorbendo il 30% degli espatri, ma molto più imponente fu quella intraeuropea, che interessò circa 5.500.000 persone (soprattutto verso Germania Ovest, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Svizzera). Nel corso dei 40 anni successivi al conflitto si contarono 8.200.000 espatri (cresciuti negli anni '50, fino al picco del 1961 di 400.000 unità), diminuiti nei primi anni Settanta, in coincidenza della recessione economica che colpì i Paesi più industrializzati. Contemporaneamente aumentarono i rientri, che nel corso degli anni '70 superarono le partenze. in questo periodo l’emigrazione italiana praticamente cessò

DA DOVE?

Le aree italiane più interessate dall’emigrazione italiana sono state quelle della Campania della Calabria, della Sicilia, del Veneto e del Friuli,

Da dove?

E OGGI?

E oggi?

1999-2008 gli italiani che hanno trasferito la residenza all'estero sono stati complessivamente 428 mila a fronte di 380 mila rimpatri, con un saldo negativo di 48 mila unità.

2009 -2018 816 mila espatri e 333 mila rimpatri; di conseguenza, i saldi migratori con l'estero dei cittadini italiani, soprattutto a partire dal 2015, sono stati in media negativi per 70 mila unità l'anno.

CHI EMIGRA OGGI?

La percentuale di italiani laureati che si sono trasferiti all’estero è passata dal 25,2% del 2008 al 31,7% del 2017, con un chiaro trend di crescita. Attenzione però: il 31,7% di laureati resta comunque inferiore sia alla percentuale dei diplomati (34,3%, a sua volta in crescita dal 28,9% del 2008) che a quella di chi ha solo terminato la scuola dell’obbligo (34%, in calo dal 45,9% del 2008).

COME VENIVANO VISTI GLI ITALIANI NEI PAESI IN CUI ARRIVAVANO?

VISTI DAGLI ALTRI

COMMENTI

Negli Stati Uniti di fine '800 che da poco avevano abolito la schiavitù, si diceva che gli italiani non erano bianchi, "ma nemmeno palesemente negri". In Australia, altra destinazione, erano definiti "l'invasione delle pelle oliva". E poi ancora "una razza inferiore" o una "stirpe di assassini, anarchici e mafiosi". Il presidente Usa Richard Nixon intercettato nel 1973: "Non sono come noi. La differenza sta nell'odore diverso, nell'aspetto diverso, nel modo di agire diverso. Il guaio è che non si riesce a trovarne uno che sia onesto".

Nicola Sacco (Torremaggiore - Puglia 1891-Boston 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto -Piemonte 1888-Boston 1927), emigrati negli Stati Uniti furono al centro di un clamoroso caso giudiziario, che si concluse con la condanna a morte di entrambi (14 luglio 1921): accusati di aver ucciso una guardia e un contabile nel corso di una rapina, l’esecuzione della sentenza ebbe luogo il 23 agosto 1927, dopo che uomini politici e intellettuali (tra i quali A. Einstein), capi di Stato e decine di migliaia di cittadini avevano protestato contro quello che ritenevano un processo politico, svoltosi in un clima d’isteria xenofoba. Nell’agosto 1977 il comitato che si era lungamente battuto per la riabilitazione dei due italiani ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della loro innocenza.

SACCO E VANZETTI

GIUGNO 1946

BELGIO - ITALIA

Il governo italiano firma accordo con il Belgio: avrebbe reclutato 50.000 lavoratori per le miniere di carbone, ricevendo in cambio fornitura di carbone. I belgi aprirono un ufficio nei sotterranei della stazione di Milano per esaminare stato di salute e opinioni politiche dei candidati. Chiunque avesse accettato, ma si fosse poi rifiutato di scendere in miniera, sarebbe stato arrestato e poi rimpatriato. Il Belgio non inviò tutta la fornitura promessa, l'Italia protestò, ma, alla minaccia belga di rivolgersi altrove, desistette dalla protesta.

ITALIA DEL DOPOGUERRA

QUALCHE DATO

1945: DISOCCUPAZIONE INTORNO AL 10%

SALARI BASSI

150.000 PERSONE ALL'ANNO EMIGRAVANO

SONDAGGIO DEL 1946: IL 50% DELLA POPOLAZIONE MASCHILE ITALIANA SOGNAVA DI PARTIRE; 1953 STESSO SONDAGGIO, IL 28% ESPRIME IL DESIDERIO DI PARTIRE

MINIERA DI MARCINELLE (CHARLEROI, S-O DEL BELGIO)

Un montacarichi, avviato al momento sbagliato, urtò contro una trave d’acciaio, tranciando un cavo dell’alta tensione, una conduttura dell’olio e un tubo dell’aria compressa.

Si sviluppò un incendio che si estese alle gallerie superiori, mentre sotto, a 1.035 metri sottoterra, i minatori venivano soffocati dal fumo. Solo una decina di operai riuscì a salvarsi.

Il 22 agosto, dopo due settimane di ricerche, mentre una fumata nera e acre continuava a uscire dal pozzo sinistrato, uno dei soccorritori annunciò: «Tutti cadaveri!».

262 minatori morti, 136 italiani.

Ci furono due processi, che portarono nel 1964 alla condanna di un ingegnere (a 6 mesi con la condizionale). In ricordo della tragedia, oggi la miniera di Marcinelle dove avvenne la tragedia è patrimonio Unesco.

8-8-1956

MARCINELLE

TRATTATI DI PACE, DECOLONIZZAZIONE ESPULSIONE

LIBIA - ITALIA

Alla fine della 2^ guerra mondiale le potenze alleate imposero all'Italia la rinuncia alle colonie: trai 480.000 e i 580.000 italiani rientrarono in patria dalle colonie, anche dalla Libia. Quelli che restarono avrebbero subito le conseguenze della salita al potere di Gheddafi (1969): nel 1970 22.000 italiani vennero espulsi e le loro terre espropriate

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