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La cattedrale di Ortigia

La Cattedrale di Siracusa, dedicata alla Natività della Vergine Maria, ha una storia complessa che si estende attraverso vari periodi storici. L'attuale struttura è il frutto di diverse trasformazioni nel corso dei secoli, incorporando elementi dell'antichità greca, dell'epoca bizantina e di influenze architettoniche successive.

la storia

Il nucleo originario del Duomo risale a un tempio greco voluto dal tiranno di Siracusa Gelone nel 480 a.C., dedicato a Atena, per commemorare la vittoria contro i Cartaginesi nella battaglia di Himera. Nel VI secolo d.C., durante l'epoca bizantina, la struttura fu trasformata in una basilica cristiana a tre navate consacrata alla Vergine Maria.

dell'antichità greca

Durante il periodo normanno, la chiesa fu ulteriormente modificata e divenne una cattedrale. Nel corso dei secoli, subì influenze architettoniche gotiche, barocche e rinascimentali.

dell'epoca bizantina

influenze architettoniche successive

Nel XVII secolo, il terremoto del Val di Noto danneggiò gravemente la cattedrale, che fu ricostruita in stile barocco. Questa ricostruzione conferì alla struttura l'aspetto attuale, caratterizzato da una facciata ornata e elementi decorativi.

L’esterno del Duomo dei Siracusa si svela in tutta la sua bellezza, grazie alla sua facciata barocca posta frontalmente sulla piazza e al suo imponente impianto scenografico.

Il sagrato si apre con un’elegante gradinata fiancheggiata dalle statue marmoree degli apostoli Pietro e Paolo, opere dello scultore palermitano Ignazio Marabitti, mentre la facciata risulta articolata da possenti colonne dal capitello corinzio che, isolate dalla parete, creano un forte effetto chiaroscurale. Al centro, al di sopra di un fregio ricurvo con angeli e festoni, il frontone curvilineo accoglie lo stemma reale con l’aquila, emblema di Carlo III di Borbone; mentre l’ordine superiore della facciata ospita, all’interno di una nicchia, l’immagine in pietra calcarea della Vergine Maria, a cui è dedicata la chiesa. Ai lati, accanto alle volute con le palme, dominano la facciata le statue di san Marciano, primo vescovo di Siracusa e della patrona santa Lucia, anch’esse opera dello scultore Marabitti.

l'architettura

Percorrendo la navata destra, in direzione Est, il ritmo delle colonne doriche viene interrotto da una serie di cappelle laterali rivestite di marmi e impreziosite con stucchi barocchi siciliani, si tratta delle cappelle di Santa Lucia e del SS. Sacramento. La prima custodisce, all’interno di un sacello con porte in bronzo, il simulacro argenteo e le reliquie della vergine e martire Lucia, patrona di Siracusa, mentre la seconda, interamente affrescata con le storie dell’Antico Testamento, dispone di un elegante ciborio eucaristico che è opera di Luigi Vanvitelli.

In fondo alla navata destra, accanto all’altare maggiore, si accede alla cappella del Crocifisso, per la realizzazione della quale venne demolita la vecchia abside bizantina e le ultime tre colonne del tempio greco.

LE CAPPELLE

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