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Il 1848 fu un anno di rivoluzioni in Francia, Austria e Germania.
Le forze democratiche si opposero ai governanti soprattutto nelle città.
Anche in Italia avvennero insurrezioni con cause e obiettivi diversi.
Dopo l'insurrezione del 12 gennaio a Palermo, la protesta si spostò a Napoli e Ferdinando II – re delle Due Sicilie – concesse la Costituzione.
Lo stesso fecero Leopoldo II a Firenze (Granducato di Toscana) e Carlo Alberto a Torino (Regno di Sardegna).
A Venezia un'insurrezione popolare portò alla proclamazione della Repubblica di San Marco.
A Milano, dopo “cinque giornate” di durissimi scontri, si formò un governo provvisorio.
Il 23 marzo Carlo Alberto si pose alla testa di una guerra d'indipendenza contro l'Austria; dopo una fase favorevole ai piemontesi, gli austriaci prevalsero a Custoza, presso Verona.
Il 9 agosto Carlo Alberto chiese l'armistizio e gli austriaci rientrarono a Milano.
L'iniziativa si spostò in Italia centrale; i democratici presero il sopravvento a Firenze e a Roma, dove si formò una Repubblica.
Nel marzo Carlo Alberto riprese la guerra contro l'Austria ma fu sconfitto a Novara. Per non compromettere la dinastia abdicò in favore del figlio: Vittorio Emanuele II.
L'intervento di Luigi-Napoleone Bonaparte chiuse l'esperienza della Repubblica romana, a cui avevano partecipato anche i democratici Mazzini e Garibaldi.