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(1861 Trieste- 1928 Treviso)
> Famiglia borghese di origine ebraica
>ITALO: madre friulana
>SVEVO: mondo tedesco del padre, famiglia austriaca
>TRIESTE: citta mitteleuropea (Europa centrale)
> Dopo gli studi, lavora come impiegato in una banca e coltiva i suoi interessi letterari, si appassiona alle teorie di Darwin, alle idee socialiste e marxiste.
1892 "Una vita" ("Un inetto"), il suo primo romanzo fu un insuccesso.
Sposa la cugina LIVIA VENEZIANI e incomincia a lavorare nella ditta di vernici del suocero.
1898 "Senilità", anche il secondo romanzo fu un insuccesso, decide allora di abbandonare la letteratura.
1905 Incontra JAMES JOYCE che gli dà lezioni di inglese e lo convince a riprendere la scrittura.
1908-1910 Approfondisce le teorie di S. FREUD.
1923 "La coscienza di Zeno", nel 1925 grazie a Montale ottiene grande successo.
1928 Muore in un ioncidente stradale.
Padre della psicanalisi, che tenta di curare i disturbi mentali, fece studi nel campo della neurologia e della psicologia e scoprì l'inconscio.
Titolo originale: "Un inetto"
Il protagonista, Alfonso Nitti, è il primo inetto della letteratura italiana, in impiegato triestino destinato al fallimento e al suicidio.
E' scritto in terza persona, la vita nel romanzo è una darwiniana lotta per l'esistenza.
Presenta, come il primo mromanzo, spunti autobiografici, il protagonista è un inetto, Emilio, un impiegato condannato ad un "precoce vecchiaia". L'interesse si concentra sulla psicologia interiore abbandonando il modello naturalista presente in "Una vita".
Fu ignorato fino al 1925, quando il poeta Eugenio Montale scrisse una recensione sulla rivista "L'esame".
Svevo ha un forte interesse per la psicanalisi di FREUD, se ne servì come strumento di analisi della PSICHE, ma aveva sfiducia nella psicanalisi come terapia.
Il protagonista è ZENO COSINI, un inetto - dell'alta borghesia- che soffre id nevrosi e di un disagio esistenziale attraverso il quale riesce a smascherare le falsità nascoste dietro l'apparenza della realtà borghese.
STRUTTURA: 8 capitoli divisi in nuclei tematici. Il capitolo 8 è una pagina di diario che Zeno scrive al proprio psicanalista. La scrittura è una terapia per la nevrosi.
TECNICHE NARRATIVE E LINGUA: scritto in I persona, monologo interiore, "tempo misto" della coscienza. La lingua non è letteraria, ma piena di dialettismi, è una lingua di frontiera. Prevale l'ironia.
Il romanzo ambientato a Trieste ha numerosi spunti autobiografici, è un romanzo psicanalitico, parla la voce dell'inconscio.