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Nel libro 'Da Aristotele a Spielberg: capire la filosofia attraverso i film' vengono introdotti i concettimmagine, nuovi strumenti filosofici:
Ci sono film in cui i personaggi sono e non sono gli stessi che erano in precedenza a seguito di un tragico evento, per esempio.
Questo cambiamento radicale li porta a crearsi una nuova identità, diversa dalla precedente e anche dalla sua negazione.
Uno di questi film è "Collateral beauty". E' facile distinguere all'interno di questo le tre fasi individuate da Hegel.
La dialettica
CAPITOLO
1
Il protagonista aveva una vita perfetta: era a capo di un'azienda, aveva una moglie ed una figlia.
Era una persona carismatica e, alla base dei suoi discorsi motivazionali, comparivano spesso tre astrazioni (la Morte, il Tempo e l'Amore), su cui, secondo lui, si fonda l'esistenza di ogni essere umano.
Successivamente la sua vita inizia a sgretolarsi sotto i suoi occhi: la figlia muore di una rara forma di tumore al cervello (glioblastoma multiforme) e, dopo il tragico evento, si separa dalla moglie.
Con l'aiuto di un'investigatrice privata, tre dei suoi più fidati colleghi e amici vogliono sapere come passa le sue giornate.
La donna scopre che da un po' di tempo scrive lettere alle astrazioni.
Per farlo tornare in sè i tre decidono di fare in modo che Morte, Tempo e Amore si rivelino a lui, tramite attori che interpreteranno le parti date, facendolo sfogare.
E' il primo concettimmagine che compare nel film.
Ha le sembianze di una donna anziana molto eccentrica, che lo mette di fronte al fatto che, prima o poi, tutti devono fare i conti con Lei
CAPITOLO
2
Il concetto di Morte presente nel film viene considerato un 'elaborazione pirandelliana del lutto'.
Il poeta formulò una sua personale riflessione sulla perdita di una persona cara a seguito della morte di sua madre.
Tale concezione è presente nel suo dramma, scritto nel 1923, 'La vita che ti diedi'.
Come la donna nel dramma, il protagonista non riesce ad accettare la morte della figlia, richiudendosi nel suo mondo di ricordi.
Nella sua memoria rivivono i ricordi che precedono la malattia della bambina, come nel dramma la madre ricorda il figlio prima della sua lunga assenza.
E' il secondo concettimmagine.
L'attore che lo interpreta, per difendersi dalle forti accuse del protagonista, usa una frase di Einstein, secondo cui il tempo sarebbe solo un'illusione.
CAPITOLO
3