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Noè

Il racconto del diluvio universale è narrato nella Bibbia, più in particolare nel libro della Genesi al capitolo 5

In tutto il mondo esistono varie leggende sul diluvio. Molte di queste, pur essendo diverse dall’avvenimento storico narrato nella Bibbia, hanno degli elementi in comune con il racconto biblico. È evidente che nel corso del tempo sono nate diverse versioni di questa storia. Vediamo alcuni esempi.

Leggenda greca: A un uomo e una donna che sopravvivono a un diluvio viene comandato di ripopolare la terra gettando delle pietre dietro di sé. Le pietre si trasformano in uomini e donne.

Leggenda indù: Un uomo viene avvertito da un pesce che l’umanità sarà distrutta con un diluvio. Il pesce dice all’uomo di costruire una barca. La barca viene portata al sicuro dal pesce, e così l’uomo sopravvive.

Il diluvio babilonese è una leggenda narrata nella 11ª tavoletta dell’Epopea di Gilgamesh.

che risale a circa 4500 anni fa:

Il consiglio degli dèi decide di distruggere il mondo con il diluvio, perché le persone sulla Terra sono diventate così rumorose da disturbare il sonno degli dèi. Il dio Ea dà però istruzioni a un suo devoto, Utnapishtim, perché si possa salvare.

Utnapishtim costruisce un’arca sulla quale imbarca tutti i suoi familiari, ogni seme di vita, tutti gli animali selvatici e domestici, tutto il suo oro e argento.

Si scatenano le acque e un fuoco celeste distrugge tutto ciò che non è rimasto sommerso.

L’uragano dura sette giorni. Utnapishtim libera prima una colomba e poi una rondine, ma ritornano tutte e due non avendo trovato un luogo dove posarsi. Alla fine invia un corvo, che non ritorna più.

Utnapishtim allora approda in cima a una montagna. Offre subito un sacrificio e gli dèi accorrono compatti, essendo egli l’unico loro adoratore che sia sopravvissuto.

Come ricompensa alla sua fedeltà, Utnapishtim e sua moglie sono condotti alla «bocca dei due fiumi» dove vivranno eternamente, mentre i loro figli salvati dal diluvio ripopoleranno il mondo che gli dèi non puniranno mai più con una calamità collettiva.

Leggenda dell’America centrale: Un uomo, sua moglie e i loro figli sopravvivono a un diluvio mentre tutte le altre persone vengono trasformate in pesci.

Ma perché Dio manda il diluvio?

Il mondo in cui vive Noè vide una rapida escalation della malvagità. Era già cattivo al tempo del bisnonno di Noè, Enoch, altro uomo giusto che aveva camminato con Dio. Enoc aveva predetto che per i malvagi sarebbe arrivato un giorno di giudizio. Ma all’epoca di Noè la situazione era decisamente peggiorata. Anzi, dalla prospettiva di Dio la terra era rovinata perché piena di violenza

A cosa era dovuto questo inasprimento?

Nella Bibbia si narra che l'umanità fosse diventata malvagia in seguito al peccato originale e alla conseguente rottura dell'alleanza con Dio

Genesi Capitolo 7

Schema del capitolo

L'umanità è diventata malvagia e Dio decide di mandare un diluvio per distruggerla e ricominciare tutto da capo

Noè, la sua famiglia, gli unici "Giusti" , vengono incaricati di costruire un'arca dove dovranno salvare una coppia di tutte le creature viventi,

L'ingresso nell'arca e l'inizio del diluvio.

Noè, la sua famiglia e le creature si chiudono nell'arca.

La pioggia per quaranta giorni e quaranta notti.

Tutte le creature che non sono sull'arca muoiono nell'inondazione.

Terminato il diluvio Dio chiama Noè e stringe una Alleanza con lui e l'umanità rinnovata

In ebraico, arcobaleno si dice qesher che vuol dire sia “arco” sia “varietà”. Il termine rimanda dunque alla pluralità di colori che lo compongono e che appaiono in cielo in forma di arco.

Il fenomeno compare nella Bibbia alla fine della storia del diluvio universale. Usciti dall’arca il patriarca, la sua famiglia e tutti gli animali, e dopo che Noè ebbe offerto un sacrificio, Dio promise che la terra non sarebbe più stata distrutta dalle acque e strinse un patto con ogni essere vivente “per le generazioni in perpetuo”, dice il testo biblico. Come prova visibile di questo patto, Dio pose tra le nuvole un segno "per ricordare il patto perpetuo esistente tra Dio e tutti gli esseri viventi”.

È a partire da questa storia che l’arcobaleno si carica di un significato simbolico-religioso: è il segno della riconciliazione divina con la terra, non solo con l’umanità ma con tutta la creazione. In forza di questo patto, Noè diventa un secondo Adamo e il testimone privilegiato della promessa divina dimostrata con l’arco–in– cielo: la terra e i suoi abitanti non saranno più distrutti dalla giustizia divina. Ecco perché nella tradizione ebraica questo fenomeno naturale viene salutato recitando una speciale preghiera che benedice Dio perché “si ricorda del patto, è fedele e mantiene la Sua parola”.

Topic

Curiosità:

Noè ebbe tre figli: SEM, CAM E JAFET. Da Sem prendrà il nome il popolo ebraico che verrà definito Semita.

Il nonno di Noè è il personaggio che secondo la Bibbia ha vissuto più a lungo ovvero 969 anni: Matusalemme

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