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OBIETTIVO "FAME ZERO"

ANNA FAROLFI, SERENA BABINI,

MATTIA CAVINA E VERRI SALVATORE

CHE COS'E'?

L’obiettivo “Fame Zero” è un progetto governativo brasiliano introdotto dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel 2003 con l'obiettivo di sradicare la fame e l'estrema povertà in Brasile. Intorno al tema dell'alimentazione, al centro anche di uno speciale pubblicato nel Libro dei Fatti 2018, si organizzano oggi decine di eventi in oltre 130 Paesi del mondo per promuovere la consapevolezza e l'azione a livello mondiale a favore di chi soffre la fame e per garantire la sicurezza alimentare e diete nutrienti per tutti.

CHE COS'E'?

INTENZIONI

Per raggiungere l’obiettivo “fame zero”, che rimane una realtà distante per decine di milioni di individui, Stati, organizzazioni internazionali e società civile devono adottare un approccio onnicomprensivo, coordinato e fondato sul rispetto dei diritti che preveda una partecipazione maggiore di coloro che sono maggiormente toccati da tale precarietà, sottolinea la Relatrice Speciale ONU sul Diritto all’alimentazione Hilal Elver nel rapporto presentato al Consiglio dei Diritti Umani.

INTENZIONI

PRINCIPIO FONDAMENTALE

L’INVIOLABILITA’ DEI DIRITTI. I diritti inviolabili sono espressi nella Costituzione italiana all'Art. 2 e non possono essere oggetto di revisione costituzionale proprio per il loro contenuto essenziale. Alcuni diritti dell'uomo, infatti, esistono a prescindere dagli ordinamenti giuridici e sono riconosciuti dalla Costituzione, nonché dalla Repubblica. Si tratta di diritti dell'Uomo, e non del Cittadino, poiché la natura di questi diritti va oltre la dimensione politica della cittadinanza: un individuo, pur non essendo cittadino, ha diritto alla protezione. I diritti inviolabili e inderogabili sono garantiti anche dai trattati europei (e dalla Carta europea dei diritti dell'uomo), quindi non solo nella propria nazione di nascita.

PRINCIPIO FONDAMENTALE

WORLD FOOD PROGRAMME

821 milioni di persone - una su nove - vanno ancora a letto a stomaco vuoto. Un numero ancora superiore, vale a dire una persona su tre, soffre di qualche forma di malnutrizione. Eliminare la fame e la malnutrizione è una delle grandi sfide del nostro tempo. Fra le conseguenze di un'alimentazione scarsa, o sbagliata, non ci sono solo sofferenze e danni alla salute, ma anche un progresso più lento in molte altre aree di sviluppo, come l'istruzione e il lavoro. Nel 2015 la comunità mondiale ha adottato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per migliorare la vita della persone entro il 2030. L'Obiettivo 2, Fame Zero, è un impegno a mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile: questa è la priorità del World Food Programme.

WFP

https://www.youtube.com/user/WFPItalia

FOOD AND AGRICULTURE ORGANIZATION

Come combattere la fame in cinque punti. Siamo in grado di nutrire ognuno dei suoi abitanti, tuttavia sul nostro pianeta oltre 800 milioni di persone – cioè 1 su 9 – si svegliano ogni giorno sapendo che non avranno nulla o quasi nulla da mangiare. Anche nei Paesi ricchi molti bambini vanno a scuola a stomaco vuoto o mangiano solo cibo spazzatura, che costa poco ma è povero di sostanze nutritive. Allo stesso tempo, sempre più persone sono in sovrappeso. In alcuni Paesi del mondo si muore di più per obesità che per omicidi. Ciò significa che la malnutrizione è un problema globale. La FAO ha sviluppato cinque obiettivi per ridurre il numero delle persone denutrite da oltre 800 milioni a ZERO e migliorare la nutrizione.

FAO

https://www.youtube.com/watch?v=03MaH-lu0gA

GIORNATA MONDIALE DELL'ALIMENTAZIONE

Fondata nel 1945 affinché tutti i Paesi si unissero nella lotta contro la fame, la FAO festeggia il compleanno il 16 ottobre, che è anche la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Oggi oltre 130 Paesi si riuniscono per celebrare il loro obiettivo comune: un mondo libero dalla fame e dalla povertà, in cui ognuno possa vivere in modo sano. L’obiettivo Fame Zero è il cuore degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite da raggiungere entro il 2030.

GIORNATA DELL'ALIMENTAZIONE

MALNUTRIZIONE NEL MONDO

MALNUTRIZIONE

CAMBIAMENTI NEL TEMPO

I progressi nella lotta alla fame nel mondo degli ultimi decenni sono innegabili: rispetto al 1990, oggi oltre 200 milioni le persone non soffrono più la fame, nonostante la popolazione mondiale in questo periodo sia aumentata di quasi 2 miliardi.

È inoltre da rilevare che ormai da oltre cinquant’anni non si verificano grandi catastrofi alimentari con oltre un milione di morti.L’edizione 2019 dello “stato della sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo” rivela infatti dati assoluti ancora molto preoccupanti: nel mondo 820 milioni di persone (l’11% della popolazione) soffrono la fame.Il fenomeno si registra con particolare intensità in determinate aree geografiche, in particolare l’Africa, e in certe fasce di popolazione, soprattutto bambini.

CAMBIAMENTI NEL TEMPO

ROMA E DIOCLEZIANO

La fame nell’antica Roma era molto sentita già da tempo nella popolazione, soprattutto dai contadini, che lavoravano duramente tutti i giorni per poca paga, ma le cose peggiorarono quando vennero no introdotte le tasse da Diocleziano a causa della sua riforma all’esercito, che diventato troppo costoso da supportare, lo portò a prendere questa decisione. Insieme alle tasse fu anche introdotta L’eredità dei mestieri, che divise la società in base ai mestieri svolti: Il figlio di un contadino diventava contadino, così anche per i soldati ecc… Questo fu un altro brutto avvenimento per i contadini, ormai costretti a vivere in povertà assoluta senza un briciolo di possibilità di cambiare la loro vita. E con il passare del tempo si cominciarono a notare gli effetti negativi di questa legge.

ROMA E DIOCLEZIANO

L'IMPERO ROMANO

L'Impero romano, infatti, da un lato si dimostrò incapace di realizzare uno sviluppo economico endogeno (non dipendente dalle conquiste) e dall'altro di ovviare all'aumento dei costi della spesa pubblica (la vera radice della crisi fu l'incremento del costo dell'esercito e della burocrazia) con un sistema fiscale più efficiente che oppressivo. La grave crisi che ne conseguì ne provocò gradualmente la decadenza, fino ad arrivare nel V secolo d.C. alla caduta della parte occidentale ad opera di popolazioni germaniche

L'IMPERO ROMANO

LIVELLO DI RICCHEZZA NEL MONDO

LIVELLO DI RICCHEZZA

FAO MAPPA

MAPPA FAO DELLA FAME PRIMA E DOPO

ECONOMIA SOLIDALE E LOCALE

L'economia solidale è un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l'uomo e l'ambiente al centro, cercando di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità, mentre l'economia locale è un insieme di filosofie politiche che danno priorità alle realtà locali, sostenendo ad esempio la produzione locale e il consumo locale di beni. Il Programma del governo brasiliano risponde con creatività e urgenza al problema della fame specialmente nei paesi del Sud del mondo.

Fame Zero consiste in un insieme di azioni nell'economia solidale. La realtà crea reti nelle quali unità di produzione e consumo, rafforzano l'economia locale e diffondono nella società una visione solidale del mondo. L'espansione di collaborazione solidale favorisce la costruzione dell’attuale globalizzazione, rendendo possibile un'economia socialmente ed ecologicamente sostenibile. L’economia è creata e centrata sull'uomo.

ECONOMIA SOLIDALE E LOCALE

ECONOMIA SOLIDALE

Storicamente, in Italia le esperienze di economia solidale iniziano negli anni '80 con il commercio equo e solidale e nel campo della finanza etica con le MAG (Mutua Auto Gestione), e continuano negli anni '90 con le attività legate al consumo critico e agli stili di vita con la nascita dei gruppi di acquisto solidale (Gas) e dei Bilanci di Giustizia. A partire da queste esperienze e sull'esempio di reti straniere (in particolare da Francia, Spagna e Sud America), prende avvio nel 2002 il percorso per la costruzione di una rete di economia solidale, che porterà nel 2003 alla scrittura della “Carta per la Rete Italiana di Economia Solidale” (Carta RES) che identifica tre principi per l'economia solidale: cooperazione e reciprocità, valorizzazione del territorio, sostenibilità sociale ed ecologica. La “Carta RES” indica inoltre il metodo della partecipazione attiva e la strategia della costruzione di reti a partire dai territori nella proposta dei distretti di economia solidale.

ECONOMIA SOLIDALE

PAESI PIU' POVERI

In 45 Paesi del mondo la fame è ancora un problema grave e in sei (Ciad, Haiti, Madagascar, Sierra Leone, Yemen e Zambia) la situazione è ancora peggiore, tanto da essere considerata 'allarmante'. È però la Repubblica Centrafricana, in assoluto, il Paese che soffre maggiormente la mancanza di cibo.

PAESI PIU' POVERI

LA FAME DIMINUISCE

All’interno di un quadro complessivamente preoccupante, il 2018 evidenzia comunque che la fame e la malnutrizione sono diminuite dal 2000 (il livello grave è passato da un valore di 29,2 a 20,9) e questo significa un miglioramento concreto nella vita di milioni di donne, uomini e bambini. Diversi Paesi che 18 anni fa avevano un livello di fame estremamente allarmante registrano oggi una riduzione dei loro punteggi del 50% o più, rientrando così nella categoria grave. Sono Etiopia, Angola, Ruanda, Niger e Afghanistan. Nel 2018, sono 27 i Paesi in Asia meridionale e Africa a sud del Sahara che sono riusciti a raggiungere un livello moderato. Tra questi Gabon, Ghana, Mauritius, Senegal, Sudafrica e Sri Lanka.

LA FAME DIMINUISCE

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