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Transcript

Naturalismo, Verismo, Verga.

La fine dell'Ottocento

Il contesto

storico

A partire dal 1870 lungo periodo di pace.

Progresso scientifico e tecnologico.

Progressi scientifici e tecnologici

La seconda

rivoluzione industriale

Nuove forme di energia

Sviluppo dei trasporti

Sviluppo delle telecomunicazioni

Progressi della medicina

Cambiamenti sociali

Cambiamenti sociali e culturali

Le masse dei lavoratori prendono

coscienza dei loro diritti e delle disuguaglianze sociali e si organizzano per combatterle.

La borghesia, che nella prima metà dell'Ottocento ha lottato per gli ideali di libertà, ora sostiene una politica conservatrice per difendere il profitto delle sue imprese e il potere conquistato.

Il Positivismo

Movimento filosofico-culturale

World War II, also known as the Second World War, was a global war that lasted

Il solo sapere "reale" è quello che si basa sulle scienze.

Il positivismo

Il metodo scientifico-sperimentale è l'unico valido per indagare la realtà

Darwinismo:

gli esseri viventi lottano per la sopravvivenza

Naturalismo

Corrente letteraria francese

Il naturalismo

Emile Zolà:"L'assomoir"

Fratelli Goncourt:

"Germinie Lacerteux"

Il romanzo come strumento di indagine e denuncia sociale.

Narrazione distaccata ed oggettiva condotta con rigore scientifico.

Lo scrittore è uno scienziato che coopera al progresso della società attraverso l’analisi razionale del comportamento umano.

Il romanzo

sperimentale

Prospettiva ottimistica

Il romanzo naturalista deve descrivere la realtà così com'è per denunciare ciò che non va nella società affinché si possano trovare delle soluzioni.

Lo scopo è dunque quello di migliorare la società.

Il Verismo

Il verismo

In Italia le idee del Naturalismo si traducono nel Verismo.

Il termine deriva dalla parola "vero".

Lo scrittore vuole riprodurre la realtà in modo oggettivo, per fare emergere la verità.

Verismo

Naturalismo

Soggetto:

Proletariato urbano

Soggetto:

Contadini

Naturalismo e Verismo

a confronto

Ambientazione:

paesi, campagne

Ambientazione:

fabbriche, grandi città

Prospettiva ottimistica:

la società può migliorare

Prospettiva pessimistica:

non c'è alcuna possibilità di miglioramento

Giovanni Verga

Nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri.

Allo sbarco dei garibaldini si arruola nella Guardia Nazionale in favore dell'Unità d’Italia.

Giovanni Verga

Nel 1872 si stabilì a Milano, dove conobbe Luigi Capuana, scrittore siciliano che contribuisce a diffondere in Italia le idee del Naturalismo francese.

Tra il 1880 e il 1889 compone i suoi capolavori "Vita dei campi", "I Malavoglia", "Novelle rusticane", "Mastro don Gesualdo".

Muore a Catania nel 1922.

Il ciclo dei vinti

Il ciclo dei vinti

Verga progetta un ciclo di 5 romanzi, i cui protagonisti sono

"i vinti": gli sconfitti.

Tra questi ricordiamo "I Malavoglia" e "Mastro Don Gesualdo".

il ciclo avrebbe dovuto contenere "I Malavoglia", "Mastro Don Gesualdo", "La duchessa di Leyra", "L’onorevole Scipioni", "L’uomo di lusso". In realtà scriverà solo i primi due e parte del terzo.

Tutti personaggi, che appartengono a tutti i gradini della scala sociale, sono sconfitti dal progresso, che è come una marea che salendo fa annegare quanti rimangono nell’acqua.

La poetica dell'impersonalità

La poetica

dell'impersonalità

Lo scrittore deve scomparire, eclissarsi nel racconto.

Deve mettersi nella pelle dei suoi personaggi, vedere le cose coi loro occhi ed esprimersi con le loro parole.

L'opera dovrà sembrare "essersi fatta da sé".

Il lettore avrà l'impressione non di sentire un racconto di fatti, ma di

assistere a fatti che si svolgono sotto i suoi occhi.

Scompare il narratore onnisciente che spiega

gli antefatti, traccia il ritratto dei personaggi,

commenta, giudica e dialoga con il lettore.

Rosso Malpelo

Prima novella verista pubblicata da Verga (1878)

"Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone."

Il fatto che i capelli rossi siano indice di cattiveria non è certo il pensiero di un intellettuale come Verga, ma è frutto di una visione primitiva e superstiziosa

della realtà. E' come se a parlare non fosse Verga, ma un minatore della cava in cui il ragazzo lavora.

E' un esempio della "tecnica dello straniamento". Il narratore, che si mimetizza nei personaggi e adotta il loro modo di pensare, fa apparire normale ciò che è estraneo al sentire comune.

Il linguaggio

Il linguaggio

Il linguaggio verghiano non è quello con cui si esprimerebbe lo scrittore.

E' spoglio e povero, ricco di proverbi, modi di dire,

dalla sintassi elementare e a volte scorretta.

Verga non usa il dialetto, perché si rivolge a un pubblico ampio, ma a volte traspare la struttura dialettale.

Il discorso indiretto libero

Verga per far parlare i suoi personaggi non usa il discorso diretto:

Es. Egli disse: "........."

Nè usa il discorso indiretto:

Es. Egli disse che ......

Usa il discorso indiretto libero

Fa sue le parole dei personaggi e le confonde con le proprie.

Es. "Stavolta i Malavoglia erano là.....e lavavano il pavimento dal gran piangere, come se il morto fosse davvero fra quelle quattro tavole, coi suoi lupini al collo, che lo zio Crocifisso gli aveva dati a credenza...... ma se volevano truffargli la sua roba, col pretesto che Bastianazzo s’era annegato, la truffavano a Cristo, com’è vero Dio!

L'ideale dell'ostrica

L'ideale

dell'ostrica

L'ostrica sopravvive perché rimane aggrappata al suo scoglio.

Nel momento in cui si stacca viene travolta dalla corrente del mare e distrutta.

Allo stesso modo l'uomo deve restare attaccato alla propria famiglia, alla propria casa, alle proprie tradizioni

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