Leggenda biblica della Torre di Babele
Con questo racconto della Torre di Babele si chiude la parte dei racconti mitologici presenti nella Bibbia.
Questo racconto si svolge a Babele (identificata con la città di Babilonia, in Mesopotamia, anche se qualche ricercatore moderno non è d’accordo) e segue il racconto del Diluvio Universale.
“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. (…) Poi (gli uomini) dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”. Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”.
Così gli uomini interruppero la grande costruzione, si dispersero per tutta la Terra e non riuscirono più a capirsi perché Dio per aveva mischiato tutte le lingue per punirli della loro superbia.
Ma non solo la Bibbia menziona la Torre di Babele, ne parla ancora prima un antichissimo poema sumero, successivamente Erodoto (ricercatore storico dell'antichità) e poi scrittori di epoca romana. Proprio come era successo con il racconto del Diluvio universale, vi ricordate?
Il racconto biblico si ispirò, quasi certamente, alla più grande e importante ziqqurat di Babilonia, chiamata Etemenanki, una massiccia costruzione edificata dai babilonesi proprio per salire fino al cielo. Dal basso questa immensa costruzione poteva sembrare una scala che, arrampicandosi tra le nuvole, portava in paradiso, addirittura a 91 metri di altezza!
Lo scopo della costruzione era quello di arrivare il più vicino possibile agli dei: i babilonesi la costruirono in un punto che loro consideravano il centro esatto dell’universo, lo stesso dove si pensava che il dio Marduk avesse creato il mondo. Solo da lì, cielo e terra potevano entrare in comunicazione, ma come?
Attraverso una scala che fosse abbastanza alta: la possibilità di comunicare con la divinità, è evidentemente un bisogno che l'uomo ha avuto fin dai tempi più antichi. Secondo alcuni fonti, fu il sovrano Hammurabi a iniziare la grande ziqqurat, nel secondo millennio a.C.
Poi però fu distrutta e ricostruita diverse volte.
Come abbiamo detto, la costruzione dell’Etemenanki fu una grande impresa, ripetuta più volte, perché fu più volte abbattuta. Anche Alessandro Magno, che rimase folgorato dalla bellezza di Babilonia, rase al suolo la ziqqurat, che doveva già essere in rovina, con la promessa di ricostruirla, ma non fece in tempo, perché morì proprio a Babilonia, a soli 33 anni.
Così, per due millenni, i resti della ziqqurat sono rimasti sepolti, mentre la Torre di Babele era ormai solo una leggenda sulla collera di Dio e dell’arroganza degli uomini.
Poi gli archeologi hanno trovato la base della Torre: un quadrato di 91×91 metri, posto al centro di un’area di 500 metri, esattamente come la descrivevano gli antichi.
Oggi non rimangono fisicamente che pochi mattoni d’argilla coperti di terra, ma il mito della creazione delle diverse lingue e la dispersione degli uomini sulla terra rimarrà vivo per l’eternità.
Nella foto aerea di fianco potete vedere l'area archeologica con la base della ziqqurat.
Come vedete è molto affascinante scoprire che le leggende e le storie narrate nella Bibbia sono spesso confermate dalle scoperte archeologiche. Questo ramo dell'archeologia si chiama appunto Archeologia biblica
Ed ora che sapete come cercare le storie nella Bibbia provate voi a trovare la leggenda della torre di Babele in Genesi 11
Buona lettura