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Influenza suina
La prima pandemia influenzale del XXI secolo è stata l'influenza suina (A/H1N1) nel 2009, ha causato migliaia di morti e centinaia di migliaia di contagi nel mondo, concentrati per la maggior parte nel continente americano.
Pare che tutto abbia avuto inizio nel febbraio 2009 quando si ammalò Edgar Hernandez, 4 anni, di La Gloria , villaggio messicano caratterizzato dalla presenza di un gigantesco allevamento di maiali. Da lì l'inizio di una pandemia diventata globale il 24 aprile.
contagi:130.000
decessi: 479
contagi: 100.000
decessi:3.900
contagi:21.857
decessi: 195
contagi:12.378
decessi: 64
contagi:50.000
decessi:1.858
Decessi:
400.000
19.000
203.000
L’influenza suina, come viene indicato nel nome scientifico, appartiene alla famiglia dei virus dell’influenza A.
I virus influenzali sono stati classificati in quattro classi:
Sulla superficie dei virus dell'influenza A, sono presenti due diversi tipi di proteine: l’emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N).
L'emoagglutinina è composta da due catene e svolge il compito di legarsi e infettare la cellula.
Il virus si lega agli zuccheri presenti sulla membrana cellulare.
CATENA POLISACCARIDICA
PEPTIDE DI FUSIONE
Membrana cellulare
Infine l'emoagglutinina avvicina le due membrane in modo che il genoma virale entri all’interno della cellula.
Membrana del virus
La neuraminidasi è formata da quattro subunità. Questa proteina si assicura che il virus non si blocchi sulla superficie della cellula, legandosi alla catene di polisaccaridi e tagliando i suoi zuccheri terminali.
Ad oggi sono stati identificati 16 sottotipi di emoagglutinina e 9 di neuraminidasi. L’influenza suina è costituita da proteine H1 e N1.
Contagio animale-uomo
Virus aviario
Nuovo virus
Uccello
infetto
Quando i virus si diffondono e infettano diversi organismi, possono verificarsi delle mutazioni.
Questo è accaduto con la pandemia del 2009. Infatti l’A/H1N1 è un sottotipo di influenza che contiene geni di virus sia aviari, sia suini e sia umani.
Ruolo principale della creazione di un nuovo sottotipo è stato ricoperto dai suini. Essi infatti sono in grado di contrarre tutti e tre i tipi di influenza, quindi sono un organismo adatto in cui il virus può mescolarsi e modificarsi.
Virus umano
Uomo
infetto
Le persone contraggono l’infezione da nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 allo stesso modo in cui prendono l’influenza stagionale. Si diffonde da persona a persona tramite le goccioline contenute nello starnuto o nel colpo di tosse di una persona infetta.
Il nuovo virus influenzale non viene trasmesso mangiando maiale o prodotti a base di carne di maiale che siano correttamente trattati e cucinati.
49-64 anni
26-48 anni
Il virus, a differenza dell'influenza stagionale, colpisce maggiormente persone adulte sane e non piuttosto anziani e bambini.
Gli anziani sono meno colpiti perchè probabilmente avevano già gli anticorpi contro il virus dell'influenza stagionale.
Inoltre gli anziani possono avere anticorpi al virus della spagnola o della pseudopandemia del 1947 e del 1977
65+ anni
19-25 anni
0-4 anni
5-18 anni
50-64 anni
25-49 anni
65+ anni
19-24 anni
0-4 anni
5-18 anni
Quando siamo infettati dall'influenza, il nostro sistema immunitario produce anticorpi per combattere il virus. Il vaccino antinfluenzale è un modo per rendere il sistema immunitario pronto per proteggerci.
Con il vaccino vengono introdotti nel nostro corpo virus indeboliti o frammenti di virus.
Questi anticorpi riconoscono le proteine sulla superficie del virus.
I più efficaci sono quelli contro l'emoagglutinina, che bloccano l'infezione di nuove cellule. Gli anticorpi contro la neuraminidasi possono ridurre la gravità dell'influenza, svolgendo un ruolo di supporto nella lotta contro il virus.
I vaccini sono stati creati negli Stati Uniti da diverse aziende. E' stato "semplice" trovare un vaccino perchè è stato creato allo stesso modo del vaccino antinfluenzale stagionale.
Esistono due tipi di vaccini A/H1N1 del 2009:
Il vaccino per l'influenza H1N1 del 2009 è stato l lo stesso per l'intera stagione influenzale 2009-2010, che si estende nella primavera del 2010.
Il ceppo H1N1 del 2009 non è incluso nel vaccino contro l'influenza stagionale 2009-2010.
In Italia
In Italia la campagna di vaccinazione contro la nuova influenza viene effettuata con il Vaccino “Focetria” autorizzato dalla Commissione Europea il 30 settembre 2009. Focetria è un vaccino, con virus inattivato e adiuvato. Il virus è stato innanzitutto inattivato in modo da non provocare alcuna malattia, dopodiché le membrane esterne che contengono gli antigeni di superficie sono state estratte e purificate. Il vaccino contiene anche un “adiuvante” (un composto contenente olio) per migliorare la risposta immunitaria.
Caroline Hroncich
"Hai l’influenza suina” erano parole che nel 2009 avrebbero spaventato praticamente tutti gli americani. Mi è stata diagnosticata la malattia quando ero una studentessa liceale di 16 anni nel giugno di quell’anno. Ricordo di aver letto una raffica di articoli di cronaca e di aver visto segmenti televisivi sull’influenza suina, ma da ingenua di seconda superiore, non avrei mai pensato che fosse qualcosa che potevo contrarre, ma poi ho iniziato ad ammalarmi. Mi sono progressivamente ammalata con sintomi simil-influenzali (febbre, tosse, mal di gola) nel corso di diversi giorni finché mia madre ha deciso di portarmi dal pediatra. Attraverso un semplice test di tampone, ho avuto la conferma di ciò che temevo. Era l’influenza suina. Mi sentivo ansiosa, mentre ero seduta in macchina con mia madre e telefonavo a mio padre per raccontargli della diagnosi. “Che facciamo?” hanno detto i miei genitori. Ho trascorso più di una settimana in quarantena nella mia camera da letto con sintomi gravi come vomito, mal di gola e febbre alta. A mia madre e mio padre fu comunicato, dai loro uffici, di non recarsi a lavorare per paura che trasmettessero la malattia ai colleghi (per fortuna, i miei genitori e mio fratello minore non si ammalarono). Una email di avviso venne inviata a tutti i genitori (a quel punto in preda al panico) del mio liceo. Ho perso più di una settimana di scuola e tutti i miei esami finali. Sono rimasta sdraiata a letto per giorni sudando per la febbre e faticando a respirare. (Ho anche l’asma, che ha peggiorato i miei sintomi.) Mia madre, che si è presa cura di me per tutta la durata della malattia, ricorda di avermi controllato più volte durante la notte per assicurarsi che respirassi ancora. Dopo più di una settimana di medicine e cure intense, sono migliorata.
Confronto con covid-19