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Transcript

Santa Maria del Carmine e la Cappella Brancacci

Consalvi Benedetta

Fontana Chiara

Iezzi Simona

Passeri Sara

Chiesa di Santa Maria del Carmine

Chiesa di Santa Maria del Carmine

(Firenze)

CHIESA DI SANTA MARIA DEL CARMINE

La chiesa di Santa Maria del Carmine è un luogo di culto cattolico di Firenze che domina l'omonima piazza nel quartiere di Oltrarno. È famosa per ospitare il ciclo di affreschi della Cappella Brancacci, opera fondamentale dell'arte rinascimentale, decorata da Masaccio e Masolino.

03.

Storia

  • 1268: inizio costruzione
  • 1328: il complesso viene ampliato grazie alla concessione

ai frati della quinta cerchia di mura

  • 1464: aggiunta del refettorio e della sala del capitolo
  • 1771: incendio che distrusse gran parte dell'interno della chiesa
  • 1775/1782: ristrutturazione chiesa
  • 1954: viene nominata basilica minore da Papa Pio XII

Struttura

  • pianta a croce latina
  • lunghezza: 82 m
  • larghezza: 15 m
  • altezza cupola: 85 m
  • chiesa a navata unica

La navata presenta per ogni parte 5

cappelle laterali con altare

...e in queste cappelle possiamo osservare affreschi come:

Convento

  • 1597/1612 data di costruzione
  • pianta quadrangolare

- sala del cenacolo "ultima cena" Alessandro Allori

-sala della colonna

-sala vanni " Cena in casa Simone Fariseo" Giovan

Battista Vanni

Cappella corsini

  • 1675 : edificata nel transetto sinistro della chiesa
  • Dedicata al santo di famiglia Sant'Andrea Corsini.
  • Architetto Pier Francesco Silvani
  • Affrescata da Luca Giordano nel 1682

Cappella maggiore

Custodisce

  • il monumentale altare in marmi colorati,bronzo e pietre dure
  • l'organo a canne Contucci ,caratterizzato da una cassa lignea decorata barocca

Cappella Brancacci

La cappella Brancacci, situata all'interno della chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze rappresenta uno degli esempi più elevati di pittura del Rinascimento (1424-1428). Essa è frutto della collaborazione di due dei più grandi artisti dell'epoca, Masaccio e Masolino da Panicale, ai quali deve aggiungersi la mano di Filippino Lippi, chiamato a completare l'opera circa cinquant'anni dopo.

MASOLINO E MASACCIO

Masolini e Masaccio a confronto

Nato a Panicale in Valdarno (1383) , fu attivo soprattutto a Firenze e Roma. Egli rappresenta per la pittura ciò che Ghiberti (di cui fu allievo) aveva rappresentato per la scultura cioè un coraggioso rinnovatore della tradizione gotica, senza però giungere a rompere definitivamente con essa e i suoi modelli

Tommaso di Ser Giovanni di Mòne Cassài nato a San Giovanni Valdàrno (Arezzo) fù soprannominato Masaccio per la "straccuratàggine"(sempre assorbito dalla propria attività creativa si disinteressava al resto). La formazione avviene a Firenze dove si trasferisce rimasto orfano di padre con madre e fratelli (forse 1417). Ipotesi che fosse un discepolo di masolino è stata smentita e venne ritenuto più come un collaboratore che discepolo di Masolino. Fino al 1422 iscritto come pittore all'Arte dei Medici e degli Speziali.Muore 1428 a Roma.

L'ambiente fiorentino del tempo ricco di stimoli artistici di ogni tipo e il fervore creativo generale furono importanti per l'affermazione di Masolino e terreno di sviluppo fertile e stimolante per il giovane Masaccio

<<si può annoverare fra i primi che per la maggior parte levassimo le durezze, le imperfezioni e difficultà dell'arte, e che gli desse principio alle belle attitudini, movenze, fierezzee vivacità,ed a un certo rilievo veramente proprio e naturale: il che infino a lui non aveva mai fatto niun pittore>>

Dove lavora?

riallacciandosi alle intuizioni di Giotto , concepisce una pittura radicalmente nuova e arriva ad imporsi insieme a Brunelleschi e a Donatello come il terzo fondamentale punto di riferimento della rivoluzione artistica del primo 400'

Firenze da solo e in collaborazione con Masolino

Pisa (1426) dove realizza polittico per la Chiesa del Carmine

a Roma (1428) dove insieme a Masolino inizia un altro polittico, Basilica di Santa Maria Maggiore

Cappella

Brancacci

Cappella Brancacci all'interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine

Masaccio

Masolino

1

9

1

9

Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre

Tentazione di Adamo ed Eva

confronto

Confronto

Masaccio

Masolino

- le 2 figure sono nude, grazie al lavoro di restauro avvenuto tra il 1984 e il 1990

-volumetrie massiccie quasi sgraziate(ricurve), modellamento realistico dei corpi attraverso uso chiaroscuro

-gioco di luci e ombre con predominanza delle ombre

-conoscenza più precisa dell'anatomia Adamo ha il petto rigonfio in fase inspiratoria e il ventre contratto come in un singhiozzo, con il piede che non ancora varca la porta del Paradiso Terrestre( la torre merlata) singhiozza disperato coprendosi il volto dalla vergogna

-Eva dopo il peccato originale, resasi conto della sua nudità, prova vergogna cerca di coprirsi seni e pube. il volto è sfigurato da un dolore infinito

-la scena non è mitigata da nessun elemento infatti il mondo fuori si riduce ad una roccia, un cielo profondo senza nuvole (quasi irreale , azzurro troppo intenso)

-figure vere e dinamiche

- le ombre allungate delle figure e piedi poggiano su un piano concreto li rendono partecipi dello spazio

-le 2 figure sono nude longilinee eleganti e armoniche dotate di proporzioni classiche, quasi idealizzate

-sono in posa non c'è traccia di spontaneità negli atteggiamenti rigidi e innaturali

-i corpi sono dotati di grazia sembrano leggeri, anatomia appena accennata

-luce è tenera e inquieta che colpisce soprattutto Eva (sottolinea colpa)

-dialogano tra loro con gli sguardi, compostezza severa

-sfondo scuro di un colore uniforme

-elemento paesaggistico: albero del Bene e del Male da cui si protende serpente tentatore con testa umana

-Adamo ed Eva sembrano fluttuare in uno spazio inconsistente e irreale

"Una delle più eclatanti testimonianze del passaggio dallo stile gotico-cortese agli stilemi del Rinascimento italiano."

IL TRIBUTO

  • Masaccio
  • 1425
  • Affresco
  • 247 x 597 cm
  • Firenze, Chiesa di Santa Maria del Carmine, Cappella Brancacci
  • in alto della parete sinistra

Il Tributo

(Masaccio)

LE TRE SCENE

3 momenti

01.

Gesù, gli Apostoli e il gabelliere

02.

Pietro intento alla pesca

03.

la consegna del denaro

PERSONAGGI

PERSONAGGI

Rilievo quasi SCULTOREO

Masaccio definisce i loro possenti volumi e i realistici panneggi con il chiaroscuro ricorrendo a pochi colori

rosso

blu

verde

giallo- arancio

OMBRE

fonte di luce luminosa dal lato destro , in alto fuori dai limiti dell'affresco

PAESAGGIO

  • Brullo e desolato
  • Architetture sulla destra ispirate all'edilizia fiorentina

PAESAGGIO

  • Alberi
  • Montagne
  • Edificio

PROSPETTIVA

Nonostante l'artificio di rappresentare contemporaneamente tre eventi successivi il rispetto della prospettiva unifica sia il tempo che lo spazio

HISTORIA FIGURATA

PROSPETTIVA

Necessità civile e religiosa di pagre le tasse

TRA MODERNO E ANTICO

LA FIGURA CRISTIANA DI SAN PIETRO

Istituzione del catasto fiorentino (1427)

IL TRITTICO DI SAN GIOVENALE

  • Gennaio 1422

  • Aprile 1422

  • 1961

  • 1988

  • 2002
  • registrazione di Masaccio all'Arte dei Medici e Speziali

  • data a cui risale il Trittico dipinto per la Chiesa di San Giovenale di Reggello

  • data in cui il dipinto viene "scoperto" (di cui si occuperà Luciano Berti)

  • l'opera venne restaurata e collocata nelle pieve di San Pietro a Cascia di Reggello

  • l'opera viene collocata nel Museo d'arte sacra (Museo Masaccio)

Il Trittico di San Giovenale

(Masaccio)

Autore Masaccio

Data 1422

Tecnica tempera su tavola a fondo oro

Dimensioni 108×65 cm

Ubicazione Museo Masaccio, Cascia di Reggello

Madonna col Bambino in trono

Comparto centrale

PROSPETTIVA e PROPORZIONI:

-gli assi del pavimento e le linee del trono convergono in prospettiva verso un unico punto di fuga centrale, che si trova dietro il volto della Madonna.

-Maria e Gesù sono in proporzione.

REALISMO:

-i volti e le fisicità sono realistici; i gesti sono spontanei.

-Il trono di pietra su cui siede la Madonna e che vediamo incurvarsi in profondità e incurvarsi in avanti sulle ante laterali, occupa uno spazio reale.

San Bartolomeo e San Biagio

Comparto laterale sinistro

  • Questo comparto fu il primo ad essere dipinto, tra quelli delle coppie.
  • In esso sono raffigurati S. Bartolomeo e San Biagio.
  • Entrambi i Santi si presentano con gli attributi della loro santità e martirio.

  • Ad essi pare fosse molto devota la famiglia Castellani: Ivo Becattini presume che nelle sembianze di S. Bartolomeo si potrebbe raffigurare Bartolomeo il figlio prediletto di Vanni, sacerdote e canonico. S. Biagio invece, coi suoi capelli e barba brizzolati, sarebbe lo stesso Vanni poco più che cinquantenne, il quale avrebbe introdotto a S. Giovenale il culto di questo Santo.

Comparto laterale destro

San Giovenale e S. Antonio

  • Il comparto di destra è l'ultimo in ordine di esecuzione.

  • San Giovenale è ritratto in una posizione tanto difficile quanto vitale, con la testa incassata e lo sguardo fisso sul libro aperto nella mano inguantata.

  • Accanto a lui S. Antonio, figura molto cara alla devozione contadina. Si impone per la bella espressione severa e l'austerità dell'abito, quasi in contrasto alla raffinatezza del S. Giovenale, sottolineata anche dall'aulico pastorale in contrasto col suo rozzo bastone col simbolo del tau.

  • La nota naturalistica del maialino marrone ai piedi del Santo, porta una dimensione domestica entro un soggetto solenne.
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