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Vittoria

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Date 1

Da quasi tre decenni l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero ” Conferenza delle Parti”.

Da allora il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale.

Quest’anno si è tenuto il 26eismo vertice annuale, di qui il nome COP26. La COP26 è stata presieduta dal Regno Unito ed è stata ospitata a Glasgow.

COP26

In vista della COP26 il Regno Unito ha lavorato con ciascun Paese per raggiungere un accordo su come affrontare i cambiamenti climatici. I leader mondiali attesi in Scozia erano più di 190. Ad essi si erano uniti decine di migliaia di negoziatori, rappresentanti di governo, imprese e cittadini per dodici giorni di negoziati.

La maggior parte degli esperti era concorde nel sottolineare il carattere straordinario e urgente della COP26.

COP26 (parte 2)

La COP21 si tenne a Parigi nel 2015.

Per la prima volta successe qualcosa di epocale: tutti i Paesi accettarono di collaborare per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi, puntando a limitarlo a 1,5 gradi. Inoltre i Paesi s’impegnarono ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici e a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questi obiettivi.

Ecco che nasceva l’Accordo di Parigi. L’impegno di puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi è importante perché ogni decimale di grado di riscaldamento causerà la perdita di molte altre vite umane e altri danni ai nostri mezzi di sussistenza.

ACCORDO DI PARIGI

Nel quadro dell’Accordo di Parigi ciascun Paese si è impegnato a creare un piano nazionale indicante la misura della riduzione delle proprie emissioni, detto Nationally Determined Contribution (NDC) o “contributo determinato a livello nazionale”.

I Paesi concordarono che ogni cinque anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile in quel momento.

ACCORDI DI PARIGI (parte 2)

I Paesi si presentarono al vertice di Glasgow (ritardato di un anno a causa della pandemia) con piani aggiornati di riduzione delle proprie emissioni.

Ma non è tutto. Gli impegni presi a Parigi non erano neanche lontanamente sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, e la finestra utile per il raggiungimento di questo obiettivo si stava chiudendo.

Il decennio fino al 2030 sarà cruciale.

A GLASGOW

1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C

2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali

3. Mobilitare i finanziamenti

4. Collaborare

GLI OBIETTIVI

Ad ogni Paese si chiede di presentare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni entro il 2030 che siano allineati con il raggiungimento di un sistema a zero emissioni nette entro la metà del secolo.

Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, ciascun Paese dovrà:

-accelerare il processo di fuoriuscita dal carbone

-ridurre la deforestazione

-accelerare la transizione verso i veicoli elettrici

-incoraggiare gli investimenti nelle rinnovabili

OBIETTIVO 1

Il clima sta già cambiando e continuerà a cambiare provocando effetti devastanti anche riducendo le emissioni.

Alla COP26 dobbiamo lavorare insieme per incoraggiare i Paesi colpiti dai cambiamenti climatici e metterli in condizioni di:

-proteggere e ripristinare gli ecosistemi

-costruire difese, sistemi di allerta, infrastrutture e agricolture più resilienti per contrastare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza e persino di vite umane

OBIETTIVO 2

Per raggiungere i nostri primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020.

Le istituzioni finanziarie internazionali devono fare la loro parte e tutti noi dobbiamo lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere zero emissioni nette globali.

OBIETTIVO 3

Solo lavorando tutti assieme potremo affrontare le sfide della crisi climatica.

Alla COP26 dobbiamo:

-Finalizzare il “Libro delle Regole” di Parigi (le regole dettagliate necessarie per rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi)

-accelerare le attività volte ad affrontare la crisi climatica rafforzando la collaborazione tra i governi, le imprese e la società civile

OBIETTIVO 4

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