Negli ultimi decenni dell'Ottocento gli stati più industrializzati hanno bisogno di materie prime con cui soddisfare i bisogni crescenti delle fabbriche.
Era necessario conquistare nuovi mercati per rendere possibile l'aumento di produzione e per scongiurare la crisi di sovrapproduzione.
Se fosse staso possibile vendere le merci in altri paesi, domanda e offerta sarebbero state in equilibro.
I governi credevano di poter risolvere il problema dell'incremento demografico e della disoccupazione con le conquiste coloniali: le persone erano incoraggiate a trasferirsi nelle terre conquistate.
Le potenze europee sentivano la necessità di ottenere il consenso dell'opinione pubblica. Perciò i governi fecero leva sul "nazionalismo".
Le principali strumenti di educazione patriottica furono la scuola elementare, le feste patriottiche e i monumenti.
Questo causò rivalità tra stati non sfociate in guerre grazie al cancelliere tedesco Bismarck che mantenne l'equilibri. Nel 1884, sempre lui, convocò la Conferenza di Berlino in cui si decisero i criteri di divisione dell'Africa.
I governi europei utilizzarono il pretesto della "missione civilizzatrice" per conquistare in modo violento gli africani. In questo modo si concretizzava l'esistenza della "razza" bianca come superiore e si creano le teorie razziste.
Tali idee trovavano supporto nell'Darwinismo sociale, cioè le diversità razziali si basavano su il grado di viluppo genetico o culturali-sociali. Darwin, in realtà, era contro le infamie dello schiavismo.
Prima di essere spartito tra i vari stati europei, il continente africano presentava al suo interno realtà diversificate.
I territori sulla costiera settentrionale erano sotto l'impero ottomano e avevano un'economia basata su agricoltura e commercio. Essi erano Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto.
A sud del Sahara si trovavano stati accomunati da interessi economici come la tratta degli schiavi destinati agli europei mandati poi nelle piantagione americane. perciò il Golfo di Benin si chiamava "Costa degli schiavi".
Gli stati interni erano basati su un'economia agricola in cui non esisteva la proprietà privata. La società era divisa in tribù.
Tra questi Stati il più importante era l'Unione Ashanti abitato da diversi gruppi etnici. Esso produceva patate dolci, mais e ananas che commerciavano con altri Stati africani.
Gli Stati sulla costa orientale vivevano di commerci con terre al di là dell'Oceano Indiano, soprattutto con gli arabi.
Il Sud Africa era abitato di Boeri, gruppi di olandesi fuggi dalle lori terre per questioni religiose e climatiche. Quando queste terre passarono sotto il dominio inglese, i Boeri, fondarono, all'interno, le Repubbliche del Transaal e dell'Orange.
Dopo aver scoperto ingenti quantità di oro e diamanti, Inglesi e Boeri si scontrarono per il controllo delle miniere e della manodopera nera. Iniziò così la guerra anglo-boera con la vittoria inglese. Il Sud Africa divenne una federazione detta Unione Sudafricana.
La spartizione fu dettata da principalmente da Francia e Inghilterra. La prima si impossesso dell'area nord-occidentale; la seconda si spinse dall'Egitto verso sud. Gli altri territori furono divisi tra tedeschi, belgi, portoghesi e italiani.
Nacquero nuovi Stati delimitati da confini arbitrari che non tenevano conto delle popolazioni. Infatti molte etnie in conflitto tra loro causarono guerre covili. Ci fu anche una strenua difesa da parte dei neri senza scopo. In più le culture tradizionali furono sostituite da monoculture e i contadini praticavano agricoltura di sussistenza.
La Gran Bretagna,che già possedeva l'India, si impossesso della Birmania e condivide con Germania e Olanda la Nuova Guinea; gli Stati Uniti si prendono le Filippine ; gli Olandesi conquistano l'Indonesia e la Francia l'Indocina.
Il Giappone strappò dalla Cina alcune isole,tra cui Taiwan, di importanza strategica. Le mire giapponesi erano anche su Corea e Manciuria, ma erano anche quelle della Russia: nel 1904 scoppiò una guerra terminata con il trionfi nipponico grazie ai britannici.
I tentativo di spartite la Cina fu ostacolato dalla rivolta dei Boxer, nazionalisti cinesi, nel 1900. Non ci fu un vero e proprio vincitore, ma solo un arresto della spartizione del territorio cinese.
Negli Stati Uniti ci fu un rafforzamento di una ristretta oligarchia finanziaria. La società viveva problemi: i neri erano vittime di discriminazioni razziali nel lavoro, nelle suola e nella vita quotidiana.
Le mire statunitense raggiungevano l'America Centro Meridionale e l'Estremo Oriente. A poco a poco, iniziando da Cuba, sottomisero tutto il Sud America al controllo politico ed economico.
Alcuni Stati veniva considerati "governi fantoccio" che si impossessavano del potere con sanguinosi e violenti colpi di stato. Tra questi Filippine e Hawaii.