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Leonardo da Vinci
la vita
Figlio di un notaio e di una popolana
nasce ad Anchiano, (Vinci, Firenze)
nel 15 aprile del 1452.
La pittura era la sua grande passione
e fu anche quell'arte che gli diede
più fama e riconoscimenti.
Vive nella casa del padre (ser Piero),
che nel frattempo si sposa con
Albiera degli Amadori
Ad un certo punto della sua vita ser Piero dovette porsi il problema di quale tipo di professione avrebbe potuto esercitare il figliolo, e avendo notato la sua predisposizione per le arti figurative selezionò una serie di suoi disegni e li sottopose all’attenzione di Andrea del Verrocchio, uno dei più rinomati artisti di Firenze, a capo della più fiorente bottega cittadina del periodo, fornitore dei Medici nonché amico e probabilmente cliente del notaio. Anche se si trattava di una materia preziosa da usare con parsimonia, appare ovvio che nella casa di un uomo di legge la carta non dovesse mancare, per cui è facile intuire che Leonardo abbia potuto dare agevolmente seguito alla sua inclinazione per il disegno già in ambito domestico, inoltre in precedenza abbiamo già avuto modo di sottolineare che aveva certamente sviluppato una discreta familiarità con l’arte di modellare l’argilla durante i periodi trascorsi nel borgo di Bacchereto, presso Carmignano, dove la famiglia della nonna paterna, monna Lucia, possedeva una fornace. Esaminati i disegni, il maestro decise di accettare subito il ragazzo nella sua bottega, e così ebbe inizio l’apprendistato di Leonardo, che intanto si era trasferito da Vinci a Firenze, dove già da tempo abitava ser Piero, in una data che è stata lungamente dibattuta ma che non è stato ancora possibile determinare con precisione.
Una bottega all’epoca era molto diversa da quello che possiamo immaginare oggi pensando ad un atelier contemporaneo, e si avvicinava certo più ad un’officina che ad uno studio.
Nella sua bottega straordinariamente organizzata, laboriosa, efficiente e ricca di collaboratori, Leonardo frequenta
illustri artisti e impara a disegnare
dipingere e scolpire
Dal Verrocchio ha modo di farsi notare come pittore nel viso dell’ angelo dipinto sulla sinistra della tavola del Verrocchio rappresentante il Battesimo di Cristo; il viso dell’ angelo è modellato con estrema raffinatezza e delicatezza con sfumature cromatiche perfette.
Monumento a Leonardo da Vinci, Pietro Magni (1816-1877), 1872, piazza della Scala (Milano)
Ludovico Sforza
Fra la Primavera e l'estate del 1482, Leonardo lasciò Firenze per trasferirsi a Milano, divenuta una vera e propria metropoli. Sentendosi isolato nella capitale Toscana, sperava che a Milano avrebbe ricevuto gli apprezzamenti adeguati per un uomo di scienza e artista, la cui pittura era lontana da quella idealizzata dei colleghi fiorentini (come Botticelli).
Si rivolse, allora, a Ludovico Sforza signore di Milano. Per attirare la sua attenzione si presentò come scienziato ed inventore, soprattutto nel campo militare, lasciando un riferimento marginale alla sua carriera d'artista.
La prima versione della Vergine delle Rocce è un dipinto a olio su tavola trasportato su tela (199x122 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1483-1486 e conservato nel Musée du Louvre di Parigi, mentre la seconda versione è conservata alla National Gallery di Londra.
Il Cavallo di Leonardo è parte di un monumento equestre a Francesco Sforza, progettato da Leonardo da Vinci dal 1482 al 1493, per essere fuso in bronzo, del quale riuscì a portare a termine solo un modello in creta, perduto. I disegni dei cavalli di Leonardo sono ora custoditi nel Castello di Windsor.
Nel 1494 Leonardo Da Vinci deluso dall'abbandono forzato del progetto del monumento equestre a Francesco Sforza, a cui aveva lavorato quasi dieci anni ricevette un altro importante incarico da Ludovico il Moro, il quale aveva infatti eletto la chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie a luogo di celebrazione della casata Sforza.
Il duca di Milano aveva finanziato importanti lavori di ristrutturazione e abbellimento di tutto il complesso; Donato Bramante aveva appena finito di lavorarvi, quando si decise di procedere con la decorazione del refettorio.
Venne scelta una decorazione tradizionale sui lati minori, rappresentante la Crocifissione e l'Ultima Cena.
Alla Crocifissione lavorò Donato Montorfano, che elaborò una scena di impostazione tradizionale, terminata già nel 1495.
Sulla parete opposta l'artista avviò l'Ultima Cena (o Cenacolo), che lo risollevò dalle preoccupazioni economiche e nella quale riversò tutte le conoscenze assimilate nel corso di quegli anni. Restano numerosi studi per il Cenacolo di Leonardo, tra cui la Testa di Cristo, conservata alla Pinacoteca di Brera.
Alla fine del 1499 Leonardo lasciò Milano. La partenza fu probabilmente causata dall’instabilità politica, dovuta alla conquista della città da parte di Luigi XII di Francia, successore di Carlo VIII. Prima di partire, realizzò il Salvator Mundi, oggi parte di una collezione privata americana.
morte del padre Piero
giunge a venezia
Leonardo va a Roma
Leonardo lascia
Milano
Va a Cesena ingaggiato da Cesare Borgia
Leonardo ritorna a Firenze
ormai anziano e stanco decide di trasferirsi in Francia
Leonardo sosta a Mantova
Leonardo torna a Firenze
Leonardo si reca a Pavia a studiare Anatomia
Leonardo morì ad Amboise, in Francia, il 2 maggio del 1519. Il 23 aprile, poche settimane prima di morire, scrisse il suo testamento, firmandolo davanti al notaio Guglielmo Boreau, a cinque testimoni e a Francesco Melzi, suo grande amico. Nel documento affermava di voler essere sepolto nella chiesa di Saint-Florentin.
Dopo la sua morte, il corpo venne seppellito nell’edificio, che, qualche anno dopo, venne distrutto. La tomba venne aperta e violata diverse volte durante le lotte fra cattolici e ugonotti, mentre le spoglie vennero disperse. Nel 1874 alcuni resti vennero sepolti nella cappella del Castello di Saint-Hubert ad Amboise e ancora oggi qui si trova un cartello che indica la presenza dei “presunti” resti di Leonardo Da Vinci.