Attila
Dopo la morte di Attila nel 453i il potere li preserò i vandali che assalirono Roma e la devastarono per ben 14 giorni, durante i quali la città
venne spogliata di ricchezze e di opere d’arte accumulate in secoli di splendore e tra gli scontri per le varie successioni emerse il capo svevo Ricimero che cercò
con un estremo tentativo di riguadagnare, con una spedizione in Africa contro i Vandali, una fonte di entrate possibile
per la sopravvivenza. Ma la spedizione fallì e ciò rappresentò il preludio per la fine dell’impero d’Occidente.
La sconfitta rese ancora più intense le lotte di potere alla corte di Ravenna.Nel 474 venne nominato imperatore Giulio
Nepote, un altro comandante militare che aveva, se non altro, l’appoggio di Costantinopoli. Ma contro di lui si rivoltò il
goto Oreste il quale, con l’aiuto di mercenari al soldo di Roma da lui comandati, lo costrinse a fuggire in Dalmazia, fuori
dall’Italia.Infine Augustulo fu allora costretto ad implorare la clemenza del vincitore, il quale ne ebbe compassione e, assegnatagli una
pensione, lo relegò nel castello Luculliano sul capo Misenoed inoltre l ’Impero romano d’Occidente si era estinto.
termine “Medioevo”, che sta ad indicare il periodo compreso
tra il V e il XV secolo, è stato coniato dagli storici del
Rinascimento per rappresentare “l'età di mezzo” tra la
grandezza dell'antichità classica e i nuovi splendori
rinascimentali.oggi il Medioevo non è più
solo considerato un'epoca di crisi e decadenza, ma se ne sottolinea l'importanza per la rinascita delle città, per la
diffusione della cultura delle università, per la formazione dei primi Stati nazionali e la diffusione delle lingue e letterature
“volgari”
Mentre l'Oriente godeva ancora di un certo benessere invece nell'Alto Medioevo, conobbe un periodo di gravi difficoltà.cioè le invasioni barbariche e le conseguenti guerre spopolarono le città, i cui
abitanti, decimati dalle stragi e dalle carestie, ne fuggivano in massa, preferendo rifugiarsi nelle campagne.Le conseguenze furono molteplici: l'abbandono delle città e la scarsa sicurezza degli spostamenti causarono il
deterioramento della complessa rete viaria costruita dai romani e andarono in rovina le grandi opere romane: non solo le strade, ma anche gli acquedotti, le fortificazioni e, in generale,
tutte quelle opere che avevano reso il territorio europeo ordinato e piacevole; i fiumi strariparono, la boscaglia invase
strade e centri un tempo abitati.E infine l unico posto sicuro era la chiesa che è riuscita a convivere con gli invasori
Le forme solidali proprie della tradizione cristiana furono
molto importanti nel periodo più buio della storia
europea. Furono i vescovi a provvedere al popolo
cristiano, forti dei valori morali ereditati.vescovi, affiancati dai monaci, si occuparono anche della conversione al cristianesimo dei pagani indigeni, abitanti delle
campagne, i quali videro la distruzione di idoli e alberi sacri.vescovi, affiancati dai monaci, si occuparono anche della conversione al cristianesimo dei pagani indigeni, abitanti delle
campagne, i quali videro la distruzione di idoli e alberi sacri.
Nato in Oriente nel III secolo, il monachesimo si diffuse rapidamente anche in Occidente e i monaci, presenti nel territorio
in modo capillare, svolsero una grande opera missionaria.
La scelta monacale di isolarsi dalla mondanità laica per dedicarsi totalmente a Dio.Padre fondatore del monachesimo europeo, Benedetto, nato a Norcia intorno al 480, rappresenta l'esempio più significativo
della volontà di abbandonare l'isolamento eremitico a favore della creazione di comunità di “fratelli in Cristo”, dove vivere
pienamente in preghiera e opere la loro scelta totalizzante affidata al Salvatore.Fondando nel 529 la famosa abbazia di Montecassino, egli dettò una sorta di codice di comportamento per i monaci
benedettini, la cosiddetta “Regola”, che indica un modello innovativo di Cristianesimo, perché, accanto alla preghiera,
introduceva l'importanza del lavoro manuale oltre che intellettuale. Racchiusa nella concisa formula