Introduzione
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Ricerche popolari
I primi scritti di Hegel sono di argomento religioso. Hegel sottolinea la funzione della religione come inteorizzazione di valori comuni, che fondano la religione popolare e costituiscono un momento importante dell'identità comune.
Nel saggio " Lo spirito del cristianesimo e il suo destino" egli interpreta la religiosità ebraica come scissione dell'uomo dalla natura e da se stesso, indicandone il superamento, mediante il messaggio dell'amore nel cristianesimo.
Hegel, nella sua critica, rimprovera Fitche e Schelling. Al primo rimprovera di aver teorizzato un cattivo infinito, perché nella sua filosofia l'opposizione fra il Non io e l'Io è allontanata all'infinito. Al secondo contesta la concezione di Assoluto in quanto identità indifferenziata di soggetto e oggetto, in cui non viene riconosciuta la dialetticità del reale.
Al romanticismo Hegel rimprovera la pretesa di raggiungere l'infinito mediante l'intuizione.
I principali generali della concezione filosofica di Hegel sono:
-il reale è reazionale, poiché è sviluppo dell'Assoluto. La filosofia ha il compito di riconoscere la reazionalità del reale, e non può modificarlo;
-il vero è l'intero, dato che il reale è lo sviluppo dell'Assoluto, i singoli momenti non sono comprensibile se considerati ciascuno separatamente ma devono essere seguiti nella loro processualità che li comprende in un intero;
-la sostanza è soggetto, la sostanza è vista come dinamica; non è considerata come ciò che permane immutato nel cambiamento, ma come processualità e divenire che ne sviluppa l'essenza;
-dialettica, è il motivo centrale della filosofia hegeliana ed è insieme metodo logico e struttura ontologica del reale. La dialettica caratterizza ogni aspetto della realtà e più in genere lo sviluppo stesso dell'idea nel suo farsi mondo.
L'Assoluto si sviluppa divenendo la realtà, intesa come incarnazione dell'idea. L'Idea diviene consapevole del proprio sviluppo attraverso l'umanità, il sapere umano.
Questo processo si concretizza attraverso gli individui, la cui conoscenza è sostanziata dallo Spirito. I primi aspetti verranno sviluppati da Hegel nel sistema filosofico, l'ultimo nella Fenomenologia dello spirito.
La fenomenologia dello spirito studia le manifestazioni dello Spirito nel suo attuarsi storico, dal punto di vista della coscienza individuale. Ricostruisce il suo itinerario della coscienza che, nel suo passaggio dalla conoscenza comune a quella filosofica, giunge a comprendere di esser parte del movimento universale dello Spirito. Per fare ciò il singolo deve ripercorrere dentro di sé i momenti dello sviluppo storico dello Spirito.
Nel ricordo questi momenti appaiono fissati e definiti. Per questo Hegel li chiama figure, non hanno più la dinamicità e l'andamento dialettico che ha caratterizzato il concreto manifestarsi della storia.
I momenti della Fenomenologia sono la coscienza, l'autocoscienza e la ragione. Nel secondo momento si trovano il rapporto signoria-servitù e la coscienza infelice.
La ragione è il tentativo della coscienza di imporre la propria moralità al mondo.
Il sistema Hegeliano comprende 3 momenti dello sviluppo dialettico dell'Idea: l'Idea di sé, l'Idea fuori di sé e l'Idea in sé per sé. Queste corrispondono rispettivamente a Logica, natura e Spirito.
La logica è la struttura razionale della realtà, il mondo in sé, come progetto antecedente alla sua realizzazione. La logica, secondo la prospettiva hegeliana, è anche metafisica, perché destinata a farsi mondo, le sue articolazioni sono costruttive della realtà. L'identità tra logica e razionalità del mondo è comprensibile soltanto se si considera la logica come dialettica, articolandosi in tre diversi momenti: intellettivo astratto, negativo razionale, e positivo-razionale, o speculativo. La logica ha andamento triadico, suddividendosi in logica dell'essere, dell'essenza e del concetto.
Hegel sottolinea il rapporto tra l'essere e il non-essere, la cui sintesi è costituita dal divenire, che rappresenta la struttura fondamentale della realtà. La realtà è dialettica.
Hegel critica e supera il principio di non contraddizione proprio della logica tradizionale, affermando che ogni realtà in sé è contraddittoria.
I tre momenti della logica del concetto soggettivo mostrano il superamento dell'individuale nell'universale, prima in modo immediato e poi articolato. Il concetto oggettivo definisce la struttura che sarà propria della realtà. L'Idea riguarda la struttura logica del mondo organico
La natura è il momento negativo dello sviluppo dell'idea, che si estranea da sé per divenire mondo.