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Il surf è uno sport acquatico che consiste nel "cavalcare" le onde utilizzando una tavola da surf. La tecnica consiste nel planare lungo la parete dell'onda, restando in piedi sulla tavola. È possibile eseguire una serie di manovre e acrobazie a seconda della velocità e della forma della parete d'acqua.
È molto diffuso nel mondo e ha delle competizioni dedicate. Lo stile di surfing più classico e fluido è detto longboard, che si pratica con tavole molto lunghe e con la prua arrotondata. Le tavole hanno misure che variano non solo in base all'altezza e al peso dell'atleta, ma anche in base allo stile ed alla dimensione dell'onda. Nella pratica agonistica, come in tutti gli sport, è vietato l'utilizzo di sostanze dopanti
La prima fonte storica è contenuta nel diario di bordo del capitano James Cook (scopritore delle Hawaii durante il suo terzo viaggio nel Pacifico nel 1778).
Le prime rudimentali tavole erano solitamente costruite in legno.
Un contributo alla diffusione del surf dalle Hawaii verso il resto del mondo venne dall'hawaiano Duke Kahanamoku il quale, futuro campione di nuoto. Nel corso dei suoi viaggi agonistici portò il surf sulle coste statunitensi ed australiane.
La massima diffusione del surf da onda si è avuta negli anni sessanta e settanta. Una svolta significativa è stata data dall'invenzione dello shortboard, di misura più piccola e con tre pinne. Dalla metà degli anni ottanta ai giorni attuali la tecnica si è evoluta particolarmente e uno dei personaggi più celebri del surf da onda a livello mondiale è stato Greg Noll che divenne famoso a cavallo tra gli anni '50 e '60.
Il surfista che ha vinto più titoli e competizioni in assoluto è Kelly Slater, che nel 2011 ha firmato per l'undicesima volta la vittoria del campionato mondiale professionisti all'età di 39 .
L'abbigliamento utilizzato nella pratica del surf varia in base a fattori come temperatura dell'acqua, stagione, latitudine alla quale ci si trova e in base al tipo di fondale che caratterizza lo spot. Nelle acque fredde si utilizza una muta, che varia in spessore e in forma a seconda della stagione e dalla temperatura dell'acqua, mentre in acque calde vengono utilizzati dei pantaloncini corti con la gamba che arriva fino al ginocchio, oltre ad una leggera maglia a maniche corte in tessuto sintetico.
La muta da surf deve possedere caratteristiche molto diverse rispetto alle mute subacquee tradizionali. Deve avere proprietà fortemente elastiche, in modo da permettere un agile movimento di gambe e braccia, impedire un eccessivo ricambio d'acqua frequente ed avere cuciture resistenti e ben protette, in modo da impedire abrasioni alla pelle dovute al continuo sfregamento durante la nuotata. Di solito si utilizza anche una leggera maglia in tessuto sintetico da indossare sotto la muta.
Tow-in surfing
In questo caso alla tavola vengono fissati due supporti per mantenere saldi i piedi, e il surfista viene trascinato con una tecnica simile a quella dello sci nautico. Una volta acquisita velocità sufficiente il surfista lascia la presa sulla fune che lo traina e inizia a cavalcare l'onda. Questa tecnica viene utilizzata sulle onde considerate "giganti", e che hanno una densità d'acqua.
Windsurf
Con il windsurf, utilizzando vele leggere e tavole piccole e maneggevoli, si possono cavalcare onde anche molto grandi e in condizioni ventose proibitive.
Bodysurfing
Meno usuale è invece il bodysurfing, cioè cavalcare le onde con il solo ausilio del proprio corpo oppure con un paio di pinne di superficie, imitando i movimenti dei delfini.
Annegamento
Generalmente le precauzioni da prendere in mare, a maggior ragione quando agitato, e quindi in condizioni ideali per il surf, sono quelle di non affrontare le onde se si è eccessivamente stanchi e, nel caso il mare sia troppo grosso, di non entrare affatto se non si è sicuri delle proprie capacità. Altra regola importante, è conoscere le correnti del luogo. È prudente osservare come si muove l'acqua e chiedere ai locali quali sono i punti in cui la corrente è più forte.
Fauna marina
Negli oceani non sono rari gli attacchi da parte di squali, anche se raramente hanno avuto conseguenze letali, mentre nel Mediterraneo un simile pericolo è quasi impossibile. Altri pericoli provengono dalla medusa e dalla razza, oltre a vari tipi di pesci che presentano pungiglioni e che possono inoculare tossine nell'organismo. In particolari casi, come la Pororoca del Rio delle amazzoni, bisogna prestare attenzione alla pericolosa fauna fluviale tropicale, che si tratta di caimani e alligatori, ma anche di serpenti come l'anaconda e i Piranha e il già citato squalo. In Australia e alcuni stati asiatici il pericolo può essere rappresentato dal coccodrillo marino.
La tavola
Anche la tavola può rappresentare un pericolo da tenere sotto controllo. I più comuni incidenti derivano dai colpi di tavola che si possono ricevere quando si cade o ci si scontra con un altro surfista, e che hanno una forza commisurata all'altezza e alla potenza dell'onda. In seguito agli urti sono anche possibili lacerazioni e tagli dovuti al contatto violento con le pinne della tavola.
Precedenza
Si tratta di una regola base. Il surfista che si trova nella posizione più vicina al punto in cui l'onda frange, ha la precedenza su tutti gli altri che si trovano nella direzione in cui si sviluppa l'onda. Ciò significa anche che una volta che l'atleta è in piedi sulla tavola, ha diritto a surfarla per tutta la sua durata senza che gli altri surfers presenti in acqua debbano ostacolarlo. È la regola che viene infranta più spesso, soprattutto da chi muove i primi passi nel surf, in quanto non abituato a guardarsi intorno prima di intraprendere un'onda, ed è anche la più pericolosa, se non rispettata, in quanto c'è pericolo di collisione.
Risalire la formazione
Gli atleti che risalgono verso la formazione non devono in alcun modo ostacolare i surfisti impegnati in un'onda, è quindi opportuno aggirare il punto in cui l'onda frange per non arrecare pericolo per se stessi e per gli altri.
Il surf è per il 90% del tempo remare con le braccia e solo per un 10% stare in piedi sulla tavola. Questo significa che l’allenamento migliore per questo sport è il nuoto, in particolare a stile libero. Oltre ad allenare il corpo è importante allenare anche la capacità di apnea. Un altro allenamento è lo skateboard. Questo serve a lavorare sull’equilibrio e sui muscoli delle gambe.
Fare surf è un'attività che richiede inoltre la capacità di nuotare in mare aperto quando ci sono le onde alte, di salire sulla tavola mentre si viene spinti con forza dall' acqua e di rimanere in equilibrio sulla tavola in condizioni precarie