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GIUSEPPE UNGARETTI

Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970

Emilia Sergi

Biografia

La vita

  • 1888 nasce ad Alessandria d’Egitto dove suo padre è immigrato per partecipare alla costruzione del Canale di Suez
  • 1912 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’università di lettere
  • 1914 rientra in Italia
  • 1915 si arruola e combatte sul fronte del Carso. L’esperienza diretta della guerra muta profondamente il modo di pensare del poeta che, proprio in questa occasione, scrive la raccolta di poesie “Porto sepolto” (che poi confluisce in Allegria) che hanno come tema il dramma della guerra, la fragilità dell’uomo, la necessità della fratellanza e della condivisione del dolore
  • 1919 aderisce il fascismo
  • 1936 si stabilisce in Brasile dove insegna letteratura italiana all’Università di San Paolo
  • allo scoppio della Seconda guerra mondiale deve ritornare in patria e pur non partecipando direttamente al conflitto vive con dolore le sue atrocità
  • 1969 esce la raccolta di tutte le sue poesie "Vita d'un uomo"
  • 1970 muore a causa di una broncopolmonite.

Le idee

  • la prima raccolta poetica "Porto sepolto" contiene tematiche autobiografiche legate alla vita di trincea che egli descrive giornalmente come in una sorta di diario

  • la guerra, prima considerata necessaria, viene descritta come un’esperienza assurda, fratricida, dolorosa

  • in opposizione alla morte risorge nel poeta un forte desiderio di vita e un profondo senso di fratellanza tra gli uomini

Interviste

Lo stile

  • L’esperienza della guerra trasforma il suo modo di scrivere e farà nascere un nuovo modo di poetare che influenzerà molto la poesia italiana:

  • rifiuto della poesia lunga, orizzontale, ingombrante, pomposa di D’Annunzio e dei languori pascoliani

  • ricerca di una parola scabra, essenziale, circondata dal bianco della pagina che la esalta e ne potenzia il significato. La pagina bianca è come un silenzio che invita a soffermarsi e ad ascoltare

  • i versi sono liberi e si riducono in lunghezza tanto da coincidere con la parola-verso

  • no punteggiatura

  • analogia

Ugaretti e l'Ermetismo

Ermetismo

L’Ermetismo è un nuovo modo di fare poesia che si sviluppa in Italia negli anni Trenta.

Il termine ermetismo ha una specifica etimologia: deriva da Ermete (o Mercurio), dio delle scienze occulte e misteriose,

La parola ermetico significa, infatti, chiuso, incomprensibile. Solo pochi lettori possono interpretare i significati più nascosti.

I temi dell’Ermetismo:

  • disagio dell’uomo;
  • solitudine;
  • mancanza di certezze;
  • visione pessimista dell’esistenza.

Temi dell'Ermetismo

Il linguaggio:

  • essenziale e misterioso;
  • la punteggiatura è quasi assente;
  • la parola diventa evocatrice;
  • la poesia è pura.

Linguaggio

Le figure retoriche:

  • analogia: cioè accostare termini non immediati;
  • sinestesia: cioè unire termini che appartengono a campi sensoriali diversi.

Video

Le opere

Veglia

Veglia

  • poesia scritta al fronte l'antivigilia del Natale del 1815: reca infatti indicazione di data e luogo come una sorta di diario poetico
  • il titolo entra a far parte del testo
  • due strofe di diversa lunghezza
  • la prima di 13 versi è costituita da un discorso ininterrotto che descrive la crudezza della situazione: la vicinanza del poeta con un cadavere sfigurato e deformato di un compagno caduto, nella notte sconvolta e allucinata
  • la seconda di tre versi, 3 enjambement, produce un effetto inatteso: proprio quando si trovava più vicino al dolore e alla morte rinasce nel poeta l'attaccamento alla vita
  • la guerra si rivela in tutto il suo orrore e crudeltà
  • Linguaggio:
  • versi liberi,
  • rime,
  • enjambement, allitterazione in "T" e "S" suoni duri per conferire drammaticità alla scena

Soldati

  • Il titolo entra a far parte del testo, risultando un elemento essenziale per la comprensione
  • l'intera poesia è formata da un paragone, una similitudine: tra il destino del soldato e quello delle foglie in autunno destinati gli uni a morire in battaglia, le altre a cadere a terra in autunno
  • "Si sta" : verbo impersonale, accentua il senso di solitudine e di abbandono in cui vive il soldato in trincea
  • I due settenari spezzati sono la cifra della precarietà e del dolore che investe l'esistenza umana
  • La mancanza di punteggiatura: ricerca dell'essenziale

Fratelli

San Martino del Carso

  • Come Veglia anche questa poesia contiene immagini di desolazione e di morte

  • gli effetti della distruzione si riverberano qui sulle case: la furia della guerra si è abbattuta su questo paese, riducendolo a brandelli ("brandello di muro" metafora che richiama l'immagine di un corpo lacerato)

  • dal paesaggio il pensiero del poeta si sposta sui molti compagni caduti. Di loro, a differenza delle case, non è rimasto più nulla e la loro scomparsa è il segno di una distruzione più dolorosa e profonda, in quanto non consente risarcimento o rinascita

  • a impedire che vengano del tutto cancellati non resta che la commossa e pietosa memoria di chi è sopravvissuto, un ricordo fatto di tante croci che trasformano il cuore in un cimitero: "è il mio cuore il paese più straziato" (analogia)

  • Linguaggio piano, parole comuni

  • 4 strofe, versi liberi

Mattina

  • la poesia oltre al titolo e all'indicazione del luogo e data è composta da due versi, 4 parole, di cui due monosillabi che, compenetrandosi per mezzo dell'apostrofo, danno origine a due sole emissioni di voce

  • esito estremo cui è giunta la ricerca di riduzione e semplificazione della parola, operata da Ungaretti, che qui sembra arrestarsi per lasciare spazio al silenzio, raggiungendo così l'assoluto

  • è mattina in trincea e il sorgere del sole fa provare al soldato una sensazione di pienezza di vita e di beatitudine, mettendolo in comunicazione con l'assoluto (n.b. la vita prevale sulla morte)

Ungaretti legge Ungaretti

Sono una creatura

I fiumi

Sono una creatura

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