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Monumento simbolo della Regione Piemonte e luogo che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller Il nome della Rosa, la Sacra di San Michele è un’abbazia collocata a 960 metri di altitudine (slm) sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino.
introduzione
da cosa è composta?
Partiamo con una domanda
Il nucleo costitutivo dell’edificio è formato dall’Abbazia, la Foresteria, il Monastero Nuovo, la Nuova Chiesa e la torre della Bell’Alda
La Sacra di San Michele venne costruita tra il 983 ed il 987 ad opera di San Giovanni Vincenzo
La sua costruzione, antichissima, è a metà tra storia e leggenda
La leggenda
La storia
Secondo un’antica leggenda l’Abbazia della Sacra fu costruita dagli angeli e da San Giovanni Vincenzo.
Si racconta che San Giovanni Vincenzo, nel X secolo, volesse costruire un’abbazia sul Monte Caprasio, oggi conosciuto anche come Rocca Sella. Cominciò così a costruire, ma i lavori non andavano avanti perché ogni giorno i materiali raccolti per la costruzione, sparivano misteriosamente.
Così San Giovanni una sera decise di nascondersi per vedere chi veniva a sottrarre il materiale.
A sorpresa però scoprì che non si trattava di ladri bensì di angeli, comparivano con il venire del buio e trasportavano le pietre sul monte di fronte, il monte Pirchiriano. San Giovanni Vincenzo lo colse come un segno del volere del Signore e fu così che si decise di costruire l’abbazia dove sorge adesso.
Si dice che la prima cappella venne consacrata direttamente dagli angeli, che di notte la avvolsero in un grande fuoco di purificazione.
Contemporaneamente il conte francese Hugon de Montboissier, grande peccatore, venne in Italia per chiedere l’indulgenza per le sue malefatte a Papa Silvestro II.
Questi gli offrì due possibilità di scelta: un esilio in povertà per sette anni, oppure la costruzione di un’abbazia.
Sulla via del ritorno in Francia, Il conte Ugone decise quindi saggiamente di partecipare alla costruzione della Sacra
La Foresteria, staccata dal monastero vero e proprio fu costruita verso la fine dell’ XI secolo per accogliere i pellegrini che arrivavano sul monte, a testimonianza della grande fama di ospitalità che avevano i monaci della Sacra di San Michele. Tuttavia della foresteria medievale rimane poco, l’attuale foresteria è per la maggior parte una ricostruzione fatta a cavallo tra il 1800 e il 1900.
La Nuova Chiesa è la chiesa che oggi accoglie i visitatori ed i pellegrini sulla punta più alta del monte. Si tratta di un santuario in stile romanico-gotico i cui lavori di costruzione iniziarono tra il 1148 ed il 1170.
Il Monastero Nuovo, costruito tra il XII e il XIV secolo era la parte destinata alla vita dei monaci e disponeva di tutte le strutture ad essi necessarie. Oggi del monastero rimangono le rovine da cui però si può evincere la grandezza e la magnificenza della costruzione all’epoca. Rimangono visibili oggi: pietre, mura, muraglioni e archi.
La chiesa si raggiunge passando dallo “Scalone dei Morti”, così chiamato così poiché nella nicchia centrale fino al 1936 erano custoditi alcuni scheletri di monaci, e il “Portone dello Zodiaco”, opera romanica scolpita dal Maestro Nicolao, famoso architetto-scultore piacentino.
Di sicuro vi era un castrum romano a protezione dei traffici da e per la valle che porta in Francia, poi sostituito da una Chiusa longobarda che aveva il medesimo scopo.
Nel corso degli anni i monaci benedettini aumentano di numero e ebbero bisogno di allargarsi. Si sono però trovati a dover costruire nel vuoto, grazie ad un sistema di pilastri, sul quale poggia la chiesa.
La scalinata rappresenta la dimensione materiale, oscura, buia, per raggiungere la dimensione spirituale, che si trova una volta attraversato il portale dello zodiaco. La scalinata è composta da scalini stretti e ripidi, che rappresentano le difficoltà che attraversiamo nel corso della nostra vita e una volta terminate raggiungeremo un confine, che sarà proprio quello tra la dimensione materiale e quella spirituale.
Al confine troviamo il portale dello zodiaco (1100) che da un lato presenta i segni zodiacali, mentre dall’altra parte ci sono le costellazioni (rappresentano il tempo, l’astrologia, un volta l’unica scienza considerata esatta)
La Sacra di San Michele affascina ancora tantissimi turisti grazie alla sua architettura e alla sua simbologia.
Un esempio ne è il Portale dello Zodiaco, che si può raggiungere attraversando lo Scalone dei Morti, un insieme di 243 scalini. Nello stipite destro del Portale sono raffigurati i 12 segni dello zodiaco, mentre in quello sinistro si trovano sedici costellazioni.
Sullo scalone dei morti si può notare un primo simbolo sul capitello di un pilastro. Un pellegrino all’interno di un cerchio a cui si sta tenendo, il cerchio della vita. Si può notare però che un piede esce fuori da questo cerchio, a simboleggiare l'abbandono della vita quotidiana del pellegrino, al fine di intraprendere viaggi per trovare se stesso.
il portale è un vero e proprio confine tra la dimensione materiale (lo scalone dei morti) e quella spirituale(cio che si trova oltre il portale).
I simboli del portale dello zodiaco sono rivolti verso la "dimensione materiale", perché una volta superato il portale, rappresentazione del tempo, non riusciremo più a vederli perché non ci serviranno più.
Le basi
I capitelli
Nelle basi delle colonne, due grifoni beccano la testa di un uomo, tre leoni si rincorrono.
Nei capitelli sono rappresentati:
Conosciamo il nome dell'autore del Portale, difatti su una lesena troviamo la scritta: “Vos qui transitis sursum vel forte reditis / vos legite versus quos descripsit Nicholaus” (Voi che salite, o per caso ridiscendete, leggete i versi che scrisse Niccolò).
Sullo stipite delle Costellazioni, c'è un'altra scritta: "Hoc opus hortatur saepius ut aspiciatur" (Quest'opera spinge ad osservarla ripetutamente).
Ed ancora, su altre lesene: “Hoc opus intendat quisquis bonus expendat / Flores cum beluis comixtos cernitis” (Osservi quest'opera chiunque, capace, ne misuri il valore; vedete fiori frammisti ad animali),
e “Hoc opus intendat quisquis bonus / exi… (exit et intrat)” (Volga la sua attenzione a questa opera chiunque, capace, esca ed entri).
La gita
Siamo arrivati a sant'ambrogio verso le nove prendendo il treno, abbiamo fatto una piccola sosta e abbiamo iniziato la lunga scalata verso la sacra.
Dopo tanti stenti e tante fatiche siamo arrivati alla sacra verso le 10 e 15/20 e, dopo una sosta per ricaricare le energie, abbiamo iniziato la visita guidata dell'abbazia. Abbiamo salito 243 scalini e poi siamo arrivati dentro la chiesa, dove la guida ci ha spiegato la storia della sacra; fuori dalla chiesa abbiamo poi avuto modo di osservare una vista fantastica.
Dopo la pausa pranzo (verso le 2 e mezza) siamo poi scesi e ritornati a porta nuova con il treno.
La Sacra oltre al biglietto normale di entrata offre anche visite guidate, una visita speciale notturna, offerte speciali per raggiungere il posto con i mezzi e navette per salire direttamente alla sacra. Inoltre ogni tanto vengono anche organizzati concerti. Infine intorno alla zona della sacra di san michele e di sant ambrogio si possono trovare ristoranti, bar e agriturismi.
Sono presenti inoltre 4 tipi di percorsi per giungere alla Sacra:
SENTIERO 502 DA SANT'AMBROGIO - LA VIA CRUCIS
Dislivello: 609 m
Altitudine: 962 m
Difficoltà: media
Punto di partenza: Sant’Ambrogio, chiesa San Giovanni Vincenzo (353 m)
Distanza: 3 Km
Il percorso parte da dietro la Chiesa di S. Giovanni Vincenzo nel Comune di Sant’Ambrogio, inizialmente su strada asfaltata continua poi su mulattiera fino alla Borgata San Pietro percorrendo il cammino le 15 croci della Via Crucis
SENTIERO 503 DA CHIUSA SAN MICHELE - ANTICA MULATTIERA
Dislivello: 584 m
Altitudine: 962 m
Difficoltà: media
Punto di partenza: Chiusa di San Michele (378 m)
Distanza: 3 Km
Il percorso parte dalla Chiesa di San Pietro Apostolo nel comune Chiusa San Michele. Anche in questo caso si tratta di una mulattiera, che conduce direttamente al piazzale della Croce Nera, da qui un ultimo tratto di circa 10 minuti porterà alla Sacra di San Michele.
SENTIERO 562 DA VAIE- IL PIÙ LUNGO
Dislivello: 581 m
Altitudine: 962 m
Difficoltà: media
Punto di partenza: Vaie, Loc. Picapera (381 m )
Distanza: 7,6 Km
E’ una mulattiera meno conosciuta delle prime due, collega il comune di Vaie alla borgata Folatone, da qui il percorso prosegue poi su un tratto del Sentiero dei Franchi.
SENTIERO DEI PRINCIPI 501 DALLA MORTERA
Dislivello: 300 m
Altitudine: 962 m
Difficoltà: media
Punto di partenza: Avigliana, Loc. Mortera
Distanza: 3,5 Km
Questo sentiero non parte dal fondovalle come gli altri (si può unire però ad un tratto della Via dei Pellegrini, partendo da Avigliana). Questo percorso prende il nome per il corteo avvenuto nell’ottobre del 1836, dove vennero trasportate dal Duomo di Torino alla Sacra, 27 salme dei nobili della famiglia Savoia dove sono tutt’ora.
Un'altra esperienza particolare
la Sacra di San Michele dal 2016 offre agli escursionisti un’esperienza nell’esperienza: un ponte tibetano lungo 90 metri situato a metà percorso, nel passaggio tra due speroni rocciosi del Monte Pirchiriano. Si tratta di un ponte tibetano nuovo e sicuro, costituito da gradini metallici e situato in posizione aerea e panoramica, al di sopra di un vallone che arriva sino al fondovalle.
Un giorno, una ragazza di nome Alda, venne aggredita da alcuni mercenari giunti nella valle e si rifugiò nel monastero dove si nascose su una torre.
Quando i soldati la raggiunsero, spaventata, si gettò nel vuoto. Grazie però all’intervento di due angeli, arrivò a terra senza riportare ferite.
Alda non riuscì a resistere alla tentazione di vantarsi del miracolo ricevuto e, subito dopo, andò in giro a raccontare la sua impresa.
Dato che nessuno le credeva, la ragazza decise di riproporre il salto nel vuoto. Questa volta però gli angeli, per punirla della sua superbia, non l’aiutarono, così morì.
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